| Martedì 29 ottobre 2002 |
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Gianni Pezzotti
BASSA BRESCIANA Di progetti ce ne sono tre pronti e riguardano altrettante località della Bassa: Offlaga, Mairano e Calvisano. Di una quarta possibile centrale termoelettrica a Borgo San Giacomo non c’è nero su bianco come negli altri casi ma uno studio da definire. Centrali dei desideri - abbiamo titolato un paio di settimane fa - che non diventeranno mai realtà. Di sicuro non lo diventeranno tutte perchè sono troppe e di questo ne sono convinti in Broletto e al Pirellone. Probabilmente ci sarà posto soltanto per una, necessaria per far fronte al fabbisogno energetico dei prossimi anni. L’assessore provinciale Enrico Mattinzoli che ha la responsabilità delle questioni energetiche, rilancia una proposta che potrebbe mettere d’accordo sia chi è interessato a costruire nuove centrali, sia i comitati per la difesa ambientale, sia le Amministrazioni comunali che devono fare i conti con i malumori dei cittadini. «Vi è la necessità che i proponenti trovino un punto su cui intendersi. L’idea è che presentino una proposta comune per la costruzione di una centrale termoelettrica da localizzare in una zona per la quale siano previsti anche benefici. Finora non ho mai sentito parlare di benefici per la comunità che dovrebbe ospitare un nuovo impianto per produrre energia. Se lo faranno, sarà più facile probabilmente raggiungere un’intesa, tenuto conto del fatto che sarà ben difficile che possa essere autorizzata più di una centrale nella Bassa. I progetti per Offlaga, Mairano e Calvisano corrispondono ad un totale di 1600 MW, la metà dei quali richiesti per Offlaga. Borgo San Giacomo resta a parte anche perchè fino ad ora un progetto vero e proprio non è mai stato presentato. L’altra richiesta riguarda i 400 MW di Pisogne». La prospettiva che si delinea in questo modo è strettamente dipendente dalle stime sul fabbisogno di energia. L’assessore Mattinzoli annuncia di avere dato l’incarico al professor Alberto Clô, già ministro dell’Industria del governo Prodi negli anni ’95-’96, per uno studio sulle reali necessità energetiche nella nostra provincia, proiettato fino al 2010. Le stime che si fanno ora sono di mille-milleduecento megawatt. L’on. Stefano Saglia di An, qualche mese fa al Rotary di Montichiari aveva dichiarato che entro l’anno si sarebbe saputo dove sarebbe stata costruita la nuova centrale termoelettrica bresciana e aveva aggiunto che il deficit energetico era stimato intorno ai 1300-1400 MW. Di una sola centrale, né troppo grande né troppo piccola, parla anche l’assessore regionale all’ambiente Franco Nicoli Cristiani che ritiene in questo modo di soddisfare le imprese che chiedono energia a costi paragonabili a quelli dei concorrenti europei, sia i cittadini che pretendono una maggiore attenzione sulla compatibilità ambientale. L’ultima parola, a quanto pare, dipenderà dal Piano energetico della Regione che verrà messa a punto anche sulla scorta del documento già esaminato dalla sesta commissione consiliare. Come osserva Margherita Peroni, presidente della commissione, il piano energetico però dovrà fornire maggiori indicazioni. Soltanto allora si saprà come andrà a finire. Il progetto per Offlaga, come si spiega qui a fianco, è stato dimezzato da 1600 a 800 MW accogliendo la richiesta tecnica emersa nella prima conferenza dei servizi. Per i 400 megawatt di Mairano, proposti dalla Sole, società lombarda energia, la conferenza come ha annunciato l’assessore Mattinzoli, è imminente. Quanto a Calvisano, la Seb, società elettrica bresciana che chiede di costruire un impianto sempre da 400 MW, è già stata interpellata - osserva l’assessore - e dovrà rispondere ad alcune richieste di chiarimenti. Resta Pisogne che deve fare i conti con l’opposizione della Amministrazione provinciale di Bergamo e che comunque riguarda un’altra area.
http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/10/29/PRIMO_PIANO.html
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