Mercoledì 29 Maggio 2002

 

Ieri a Barbariga summit con 35 primi cittadini della Bassa
Sindaci compatti contro le centrali


BARBARIGA - Nel tardo pomeriggio di ieri 35 sindaci della Bassa bresciana si sono incontrati per discutere del progetto di realizzare alcune centrali termoelettriche nella zona. Com’è noto, la Provincia di Brescia è interessata a questi progetti; in particolare, la zona più idonea ad ospitare questi impianti è risultata essere proprio la Bassa, dove, fino a qualche mese fa, si parlava addirittura di costruire sette centrali. Poi il cerchio si è ristretto ed i Comuni interessati sono passati da sette a due, ossia Mairano ed Offlaga. Ieri i primi cittadini si sono ritrovati a Barbariga per fare il punto su questa delicata situazione in vista della conferenza di servizi che si riunirà a luglio a Roma. L’obiettivo dei sindaci della Bassa è di arrivare a questo appuntamento con un documento programmatico unico. «Solo uniti si può ottenere qualcosa - ha detto Osvaldo Scalvenzi, che, in quanto presidente dei Comuni che fanno riferimento al Distretto sanitario numero 9, è tra i promotori di questa riunione -. Questo incontro è stato molto proficuo sotto l’aspetto dell’accordo, perché abbiamo trovato un punto d’incontro che verrà messo nero su bianco nei prossimi giorni». Già oggi, infatti, un gruppo ristretto di sindaci che hanno partecipato alla riunione di ieri sera si troverà per redigere un documento ufficiale ed unitario da portare a luglio nella capitale. Sui contenuti di questo documento vige il più classico dei riserbi. Atteggiamento più che comprensibile, visto il clamore e l’ondata di proteste che questa vicenda ha sollevato nell’opinione pubblica. È quindi ovvio che, prima di far sapere urbi et orbi la loro posizione ufficiale, i sindaci vogliano misurare col bilancino le parole ed anche le virgole, non fosse altro che per smussare eventuali divergenze che ancora rimangono sul tappeto. Pare, infatti, che, pur all’interno di una posizione comune (tutti sarebbero contrari alle centrali) ci siano sfumature diverse. Per il documento ufficiale, dunque, bisognerà aspettare ancora qualche giorno (forse solo qualche ora). Intanto, però, possiamo anticipare che il documento verrà inviato agli organi competenti della Provincia, della Regione e del Ministero delle attività produttive. La riunione di ieri è durata circa tre ore. Oltre ai sindaci erano presenti in forma massiccia le forze dell’ordine (che, dopo i fatti sgradevoli di Mairano, sono sempre presenti in qualunque riunione si parli di centrali), ma anche i rappresentanti dei vari Comitati della Bassa e di Legambiente, che hanno approfittato di questa riunione per pubblicizzare una nuova iniziativa: la richiesta di un referendum consultivo all’Amministrazione comunale di Mairano. Ieri, infatti, sono stati distribuiti volantini in cui i circoli di Legambiente della Bassa «chiedono che Mairano faciliti in tempi brevi la rimozione di ogni ostacolo di carattere statutario e regolamentare che possa impedire lo svolgimento di un referendum popolare consultivo, da effettuarsi il 7 luglio o al massimo entro il 14 luglio». Maria Teresa Marchioni


http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/05/29/16,BASSA_BRESCIANA/T2.html



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