Ieri a Barbariga summit con 35
primi cittadini della Bassa
Sindaci compatti contro le
centrali
BARBARIGA - Nel tardo
pomeriggio di ieri 35 sindaci della Bassa bresciana
si sono incontrati per discutere del progetto di
realizzare alcune centrali termoelettriche nella
zona. Com’è noto, la Provincia di
Brescia è interessata a questi progetti; in
particolare, la zona più idonea ad ospitare
questi impianti è risultata essere proprio la
Bassa, dove, fino a qualche mese fa, si parlava
addirittura di costruire sette centrali. Poi il
cerchio si è ristretto ed i Comuni interessati
sono passati da sette a due, ossia Mairano ed
Offlaga. Ieri i primi cittadini si sono ritrovati a
Barbariga per fare il punto su questa delicata
situazione in vista della conferenza di servizi che
si riunirà a luglio a Roma. L’obiettivo
dei sindaci della Bassa è di arrivare a questo
appuntamento con un documento programmatico unico.
«Solo uniti si può ottenere qualcosa - ha
detto Osvaldo Scalvenzi, che, in quanto presidente
dei Comuni che fanno riferimento al Distretto
sanitario numero 9, è tra i promotori di
questa riunione -. Questo incontro è stato
molto proficuo sotto l’aspetto
dell’accordo, perché abbiamo trovato un
punto d’incontro che verrà messo nero su
bianco nei prossimi giorni». Già oggi,
infatti, un gruppo ristretto di sindaci che hanno
partecipato alla riunione di ieri sera si
troverà per redigere un documento ufficiale ed
unitario da portare a luglio nella capitale. Sui
contenuti di questo documento vige il più
classico dei riserbi. Atteggiamento più che
comprensibile, visto il clamore e l’ondata di
proteste che questa vicenda ha sollevato
nell’opinione pubblica. È quindi ovvio
che, prima di far sapere urbi et orbi la loro
posizione ufficiale, i sindaci vogliano misurare
col bilancino le parole ed anche le virgole, non
fosse altro che per smussare eventuali divergenze
che ancora rimangono sul tappeto. Pare, infatti,
che, pur all’interno di una posizione comune
(tutti sarebbero contrari alle centrali) ci siano
sfumature diverse. Per il documento ufficiale,
dunque, bisognerà aspettare ancora qualche
giorno (forse solo qualche ora). Intanto,
però, possiamo anticipare che il documento
verrà inviato agli organi competenti della
Provincia, della Regione e del Ministero delle
attività produttive. La riunione di ieri
è durata circa tre ore. Oltre ai sindaci erano
presenti in forma massiccia le forze
dell’ordine (che, dopo i fatti sgradevoli di
Mairano, sono sempre presenti in qualunque riunione
si parli di centrali), ma anche i rappresentanti
dei vari Comitati della Bassa e di Legambiente, che
hanno approfittato di questa riunione per
pubblicizzare una nuova iniziativa: la richiesta di
un referendum consultivo all’Amministrazione
comunale di Mairano. Ieri, infatti, sono stati
distribuiti volantini in cui i circoli di
Legambiente della Bassa «chiedono che Mairano
faciliti in tempi brevi la rimozione di ogni
ostacolo di carattere statutario e regolamentare
che possa impedire lo svolgimento di un referendum
popolare consultivo, da effettuarsi il 7 luglio o
al massimo entro il 14 luglio». Maria Teresa
Marchioni
http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/05/29/16,BASSA_BRESCIANA/T2.html