BARBARIGA - Affollata assemblea con cittadini,
amministratori e tecnici per discutere sui progetti
di Mairano, Offlaga e Villachiara
«Sulle centrali sentite la
gente»
È l’esortazione di un parroco ai sindaci
dei paesi coinvolti
BARBARIGA - L’altra sera
durante l’assemblea pubblica, a cui hanno
partecipato oltre trecento persone, la tensione si
poteva tagliare a fette. L’argomento dibattuto,
infatti, è lo stesso che ambientalisti, verdi e
Comitati per la salute stanno illustrando da diverse
settimane: le centrali termoelettriche progettate a
Offlaga e a Mairano. Presenti anche componenti del
Comitato di Offlaga, che si sono presentati con
bandiere e striscioni per ribadire il loro no alla
centrale, ma c’erano anche rappresentanti dei
Comitati di Mairano e Villachiara.
All’assemblea, organizzata
dall’Amministrazione comunale di Barbariga
(Comune non direttamente coinvolto, ma che ha
così voluto informare i suoi cittadini), sono
stati invitati il sindaco di Offlaga, Cesare
Tomasoni, il sindaco di Mairano, Marco Quadrini,
l’ing. Montini, della società
«Sole» (dovrebbe realizzare la centrale di
Mairano), il dottor Battistella, quale rappresentante
dell’Arpa (Agenzia regionale protezione
ambiente), i parroci dei Comuni coinvolti, forze
politiche e tutti i presidenti dei Comitati. Molti
gli interventi da parte del pubblico (alcuni
decisamente offensivi nei confronti dei sindaci
presenti), ma l’intervento più seguito,
anche per via del fatto che conteneva novità,
è stato quello di Marco Quadrini. «Avete
ragione a volere chiarezza», ha esordito il
sindaco di Mairano, che il 20 giugno 2001 aveva
firmato una delibera in cui si dava parere preventivo
favorevole alla centrale di Mairano. «Tutta
questa vicenda parte con il cosiddetto Decreto
Bersani (in merito alle centrali diceva che, in
ultima analisi, il potere decisionale era degli enti
locali interessati ad esse), ma si conclude con il
Decreto Marzano, conosciuto anche come legge sblocca
centrali, che invece non dà più questo
potere alle amministrazioni locali. Pertanto, anche
se noi facessimo un referendum, a questo punto
sarebbe inutile, anzi, sarebbe anticostituzionale,
perché lo Stato non può contrariare il
risultato di una legge che ha fatto lui. La mia
proposta, quindi, è questa: trovare un accordo
fra noi enti locali e stipulare un accordo di
programma, che ci veda uniti in vista della prossima
conferenza dei servizi che si terrà a Roma il
mese prossimo. Se è vero che la nostra zona ha
bisogno di questi impianti, chiediamo un piano
energetico di zona e decidiamo insieme dove
eventualmente collocare queste centrali». Molto
contestato il sindaco di Offlaga, che a malapena
è riuscito a fare un breve intervento, nel quale
ha evidenziato la sua posizione favorevole al
referendum contro la centrale. Accolto con toni
decisamente diversi, invece, l’intervento di
don Sergio Mariotti, il quale, rivolgendosi ai
sindaci Tomasoni e Quadrini, li ha esortati, prima di
prendere una decisione, a sentire i cittadini.
«Dovete cercare il bene comune - ha detto don
Mariotti, parroco di Offlaga - e non solo quello di
qualcuno». Molto tecnici, infine, gli interventi
del rappresentante dell’Arpa, dott.
Battistella, e dell’ing. Montini, della
società «Sole», il quale ha
sostanzialmente detto che «questo tipo di
impianto a gas metano è quello con minore
impatto ambientale». Dura la reazione degli
amministratori di Barbariga, i quali hanno dichiarato
che «politicamente rigettiamo l’operato
fino ad oggi attuato per la costruzione delle
centrali termoelettriche».
Maria Teresa Marchioni
http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/04/24/15,BASSA_BRESCIANA/T1.html
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