Mercoledì 24 Aprile 2002

 

BARBARIGA - Affollata assemblea con cittadini, amministratori e tecnici per discutere sui progetti di Mairano, Offlaga e Villachiara
«Sulle centrali sentite la gente»
È l’esortazione di un parroco ai sindaci dei paesi coinvolti


BARBARIGA - L’altra sera durante l’assemblea pubblica, a cui hanno partecipato oltre trecento persone, la tensione si poteva tagliare a fette. L’argomento dibattuto, infatti, è lo stesso che ambientalisti, verdi e Comitati per la salute stanno illustrando da diverse settimane: le centrali termoelettriche progettate a Offlaga e a Mairano. Presenti anche componenti del Comitato di Offlaga, che si sono presentati con bandiere e striscioni per ribadire il loro no alla centrale, ma c’erano anche rappresentanti dei Comitati di Mairano e Villachiara. All’assemblea, organizzata dall’Amministrazione comunale di Barbariga (Comune non direttamente coinvolto, ma che ha così voluto informare i suoi cittadini), sono stati invitati il sindaco di Offlaga, Cesare Tomasoni, il sindaco di Mairano, Marco Quadrini, l’ing. Montini, della società «Sole» (dovrebbe realizzare la centrale di Mairano), il dottor Battistella, quale rappresentante dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente), i parroci dei Comuni coinvolti, forze politiche e tutti i presidenti dei Comitati. Molti gli interventi da parte del pubblico (alcuni decisamente offensivi nei confronti dei sindaci presenti), ma l’intervento più seguito, anche per via del fatto che conteneva novità, è stato quello di Marco Quadrini. «Avete ragione a volere chiarezza», ha esordito il sindaco di Mairano, che il 20 giugno 2001 aveva firmato una delibera in cui si dava parere preventivo favorevole alla centrale di Mairano. «Tutta questa vicenda parte con il cosiddetto Decreto Bersani (in merito alle centrali diceva che, in ultima analisi, il potere decisionale era degli enti locali interessati ad esse), ma si conclude con il Decreto Marzano, conosciuto anche come legge sblocca centrali, che invece non dà più questo potere alle amministrazioni locali. Pertanto, anche se noi facessimo un referendum, a questo punto sarebbe inutile, anzi, sarebbe anticostituzionale, perché lo Stato non può contrariare il risultato di una legge che ha fatto lui. La mia proposta, quindi, è questa: trovare un accordo fra noi enti locali e stipulare un accordo di programma, che ci veda uniti in vista della prossima conferenza dei servizi che si terrà a Roma il mese prossimo. Se è vero che la nostra zona ha bisogno di questi impianti, chiediamo un piano energetico di zona e decidiamo insieme dove eventualmente collocare queste centrali». Molto contestato il sindaco di Offlaga, che a malapena è riuscito a fare un breve intervento, nel quale ha evidenziato la sua posizione favorevole al referendum contro la centrale. Accolto con toni decisamente diversi, invece, l’intervento di don Sergio Mariotti, il quale, rivolgendosi ai sindaci Tomasoni e Quadrini, li ha esortati, prima di prendere una decisione, a sentire i cittadini. «Dovete cercare il bene comune - ha detto don Mariotti, parroco di Offlaga - e non solo quello di qualcuno». Molto tecnici, infine, gli interventi del rappresentante dell’Arpa, dott. Battistella, e dell’ing. Montini, della società «Sole», il quale ha sostanzialmente detto che «questo tipo di impianto a gas metano è quello con minore impatto ambientale». Dura la reazione degli amministratori di Barbariga, i quali hanno dichiarato che «politicamente rigettiamo l’operato fino ad oggi attuato per la costruzione delle centrali termoelettriche».
Maria Teresa Marchioni


http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/04/24/15,BASSA_BRESCIANA/T1.html



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