A Mairano il primo cittadino,
contestato dal pubblico, promette di ritirare la
delibera favorevole alla costruzione della
centrale
Uova contro il
sindaco
All’una di notte
Quadrini «convince» la folla dal
balcone
MAIRANO - Che, oltre a essere
d’attualità, quello delle centrali
termoelettriche nella Bassa fosse anche un
argomento «caldo» lo si sapeva. Che fosse
«così caldo», invece, qualche dubbio
poteva esserci. Tali dubbi sono stati spazzati via
l’altra sera in un consiglio comunale
dedicato proprio alle centrali. Raccontare per filo
e per segno ciò che è successo è
impresa ardua: per motivi di spazio, ma anche
perché ci sono stati momenti concitati.
Sintetizzando, e a rischio di non riprodurre
fedelmente tutte le sfumature dei fatti, possiamo
dire che, visto che il sindaco Gian Marco Quadrini
non ha dichiarato la sua contrarietà al
progetto, ribadendo quanto detto negli ultimi mesi
(«Non sono né favorevole né
contrario alle centrali; credo, invece, che sia
giusto valutare pro e contro, così da poter
governare il fenomeno...»); visto che il
sindaco non ha dichiarato la sua contrarietà
al progetto, dicevamo, una parte del folto pubblico
che s’era radunato in sala consiliare e
dintorni per manifestare pacificamente il proprio
dissenso, prima ha cominciato a rumoreggiare, poi,
esasperato per quanto stava accadendo, è
andato un po’ sopra le righe con lancio di
uova, urla, occupazione della sala consiliare e
altro ancora. Al che, il sindaco ha guadagnato il
balcone del Municipio, dal quale, in sostanza, ha
metaforicamente gettato la spugna, dicendo alla
gente che stava in piazza di essere pronto ad
accogliere le richieste avanzategli. Il Comitato
per la salute e l’ambiente di Mairano
sostiene che «per la storia del consiglio
comunale di Mairano è stata una sera
memorabile: mai si era verificata una così
forte protesta popolare». «Il consiglio -
prosegue il Comitato - s’è riunito, su
richiesta delle minoranze, con due punti
all’ordine del giorno: parere in merito alla
proposta circa la realizzazione di una centrale
termoelettrica e discussione sulla petizione
popolare sottoscritta da 1.211 cittadini che
chiedeva il diniego motivato e legittimo alla
costruzione della centrale, con conseguente
annullamento della delibera di giunta, di parere
favorevole preventivo, del giugno 2001».
«Intanto - continuano gli esponenti del
Comitato - fuori del Municipio più di 400
persone, mairanesi e abitanti dei paesi limitrofi,
avevano organizzato una fiaccolata di protesta
contro l’irrispettosa posizione del sindaco e
della maggioranza, lanciando grida di
disapprovazione verso le finestre della sala
consiliare. La seconda bocciatura dei punti
all’ordine del giorno, avvenuta verso
mezzanotte, ha suscitato un’enorme
esasperazione popolare». «Il gravissimo
atto antidemocratico - così viene definito dal
Comitato - ha provocato l’occupazione del
Comune da parte di circa 200 persone che chiedevano
il rispetto della volontà popolare. Dopo circa
mezz’ora, grazie alla mediazione della
presidente del comitato, i cittadini hanno
abbandonato la sala consiliare attendendo i
rappresentanti della maggioranza in piazza,
all’uscita dal Comune. All’1.20, il
sindaco, dal balcone del Comune, ha promesso
ufficialmente il ritiro della delibera contestata,
con convocazione a breve di un nuovo consiglio
comunale». Da parte sua, Gian Marco Quadrini
si limita a dire d’essere amareggiato per
quanto successo, aggiungendo «mi
comporterò di conseguenza».
(mtm)