Martedì 21 Maggio 2002

 

Davanti ai cittadini dei Comitati cinque ore di acceso dibattito sui progetti che riguardano Offlaga, Mairano e Calvisano
Provincia, le Centrali scaldano il Consiglio
La Casa delle libertà: «Verificare l’impatto su agricoltura e ambiente». L’opposizione: «No agli impianti»


BRESCIA - Quasi cinque ore di confronto serrato, talvolta teso e polemico, seguito da decine di cittadini, e alla fine il voto su due ordini del giorno sostanzialmente diversi: uno della Casa delle libertà, approvato, e uno dell’opposizione, bocciato. Il tema: le progettate Centrali termoelettriche di Offlaga, Mairano e Calvisano, da alcune settimane all’attenzione dell’opinione pubblica non solo nella Bassa. Ieri pomeriggio il Consiglio provinciale era chiamato ad affrontare l’argomento, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione, esprimere un’opinione, magari trovare una posizione comune tra le forze politiche. Cosa che non è avvenuta: la contrapposizione fra maggioranza e opposizione è stata netta. La Casa delle libertà chiede che la Giunta provinciale del presidente Alberto Cavalli raccolga tutti gli elementi tecnici e critici necessari da portare nelle prossime Conferenze dei servizi al Ministero per le attività produttive, dove si forma la decisione finale (che tocca al Ministero stesso); il centro sinistra (più Alleanza Lombarda) è per una bocciatura immediata ed esplicita. Il documento approvato dalla maggioranza (25 sì) sollecita la Giunta «affinchè, anche per il tramite di idonei supporti scientifici e studi di settore, il parere reso in sede di Conferenza di servizi sia adeguatamente circostanziato, tenuto conto anche dei seguenti aspetti: densità della popolazione, attività economiche e agricole esistenti, impatto ambientale ed eventuali conseguenze economiche». Il documento di Ulivo e Alleanza Lombarda, invece (9 sì), impegnava la Giunta «a subordinare l’espressione di eventuali pareri positivi da formulare al Ministeri a queste condizioni: approvazione dei Piani energetici nazionale e regionale; definizione di un quadro programmatorio provinciale, elaborato con il concorso delle autonomie locali e delle associazioni rappresentative delle istanze sociali ed economiche provinciali». In pratica, vista l’assenza degli uni e dell’altro, un no secco. Almeno per ora. Alla discussione hanno assistito numerosissimi cittadini dei Comitati sorti nella Bassa contro le centrali (presente anche il parroco di Faverzano), i quali hanno appeso bandiere e striscioni sulla balaustra di Palazzo Broletto. Il dibattito è stato aperto dall’assessore alle Attività produttive, Enrico Mattinzoli: «Secondo la legge la Provincia può solo dare un parere tecnico sulla valutazione di impatto ambientale». Nella prima Conferenza dei servizi svoltasi nelle scorse settimane, «abbiamo avanzato osservazioni sulla cogenerazione, le emissioni, l’impatto acustico, l’approvvigionamento idrico, la viabilità, l’impatto paesaggistico. Presenteremo altre osservazioni, valutando anche la peculiarità e la vocazione del nostro territorio». Paolo Pedersoli (Alleanza Lombarda) si è schierato contro le centrali: «Meglio comprare energia all’estero che devastare il territorio». Carlo Fogliata (Ds) ha accusato la Giunta «di non avere una politica ambientale basata sulla programmazione: importiamo rifiuti, esportiamo ghiaia, ora arrivano le Centrali». Valutazione condivisa da Aldo Rebecchi (Ds): «La Giunta Cavalli, in tre anni, non ha fatto nulla per la gestione del territorio. C’è un vuoto in cui si infilano le richieste dei privati sulle cave o sulle centrali. Siete voi i responsabili». Mario Braga (Margherita): «Non servono nuovi impianti, si pensi ad ammodernare gli esistenti e alle fonti rinnovabili di energia». Guido Galperti (Margherita): «Attenzione, la sensibilità della gente sui temi ambientali è cambiata. Ora è patrimonio di tutti. La Bassa non accetta benefit in cambio dello sfruttamento del territorio. Il vostro è un documento sblocca centrali». All’interno della maggioranza un no agli impianti nella Bassa è stato pronunciato dall’azzurro Ivan Bassanelli e da Giuliana Pezzi Zacco dell’Udc («Bisogna tenere conto delle voci di dissenso che vengono dalla nostra gente»). Il sen. Guglielmo Castagnetti (FI) ha sostenuto che «sul fabbisogno energetico italiano si vende molto fumo da parte di lobbies potenti. Il problema esiste, però non c’è emergenza. I bresciani non vogliono fermare lo sviluppo, ma dobbiamo vedere i costi sociali, umani e ambientali delle centrali e metterli sulla bilancia». Dello stesso tono anche Leonardo Peli (AN), che ha chiesto di «valutare bene l’effetto dei nuovi impianti». Un atteggiamento condiviso anche dalla Lega Nord con l’on. Daniele Molgora («Facciamo verifiche attente») e dal consigliere forzista Roberto Toffoli. Sulla deliberazione presentata dalle opposizioni, secca l’opinione dell’assessore Mattinzoli e del leghista Giovan Maria Flocchini: «Occorrono pareri tecnici, scientifici, non demagogia. Il vostro documento non serve a nulla». Enrico Mirani


http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/05/21/14,BASSA_BRESCIANA/T1.html



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