Davanti ai cittadini dei Comitati cinque ore di
acceso dibattito sui progetti che riguardano Offlaga,
Mairano e Calvisano
Provincia, le Centrali scaldano
il Consiglio
La Casa delle libertà: «Verificare
l’impatto su agricoltura e ambiente».
L’opposizione: «No agli
impianti»
BRESCIA - Quasi cinque ore di confronto serrato,
talvolta teso e polemico, seguito da decine di
cittadini, e alla fine il voto su due ordini del
giorno sostanzialmente diversi: uno della Casa delle
libertà, approvato, e uno
dell’opposizione, bocciato. Il tema: le
progettate Centrali termoelettriche di Offlaga,
Mairano e Calvisano, da alcune settimane
all’attenzione dell’opinione pubblica non
solo nella Bassa. Ieri pomeriggio il Consiglio
provinciale era chiamato ad affrontare
l’argomento, con l’obiettivo di fare il
punto sulla situazione, esprimere un’opinione,
magari trovare una posizione comune tra le forze
politiche. Cosa che non è avvenuta: la
contrapposizione fra maggioranza e opposizione è
stata netta. La Casa delle libertà chiede che la
Giunta provinciale del presidente Alberto Cavalli
raccolga tutti gli elementi tecnici e critici
necessari da portare nelle prossime Conferenze dei
servizi al Ministero per le attività produttive,
dove si forma la decisione finale (che tocca al
Ministero stesso); il centro sinistra (più
Alleanza Lombarda) è per una bocciatura
immediata ed esplicita. Il documento approvato dalla
maggioranza (25 sì) sollecita la Giunta
«affinchè, anche per il tramite di idonei
supporti scientifici e studi di settore, il parere
reso in sede di Conferenza di servizi sia
adeguatamente circostanziato, tenuto conto anche dei
seguenti aspetti: densità della popolazione,
attività economiche e agricole esistenti,
impatto ambientale ed eventuali conseguenze
economiche». Il documento di Ulivo e Alleanza
Lombarda, invece (9 sì), impegnava la Giunta
«a subordinare l’espressione di eventuali
pareri positivi da formulare al Ministeri a queste
condizioni: approvazione dei Piani energetici
nazionale e regionale; definizione di un quadro
programmatorio provinciale, elaborato con il concorso
delle autonomie locali e delle associazioni
rappresentative delle istanze sociali ed economiche
provinciali». In pratica, vista l’assenza
degli uni e dell’altro, un no secco. Almeno per
ora. Alla discussione hanno assistito numerosissimi
cittadini dei Comitati sorti nella Bassa contro le
centrali (presente anche il parroco di Faverzano), i
quali hanno appeso bandiere e striscioni sulla
balaustra di Palazzo Broletto. Il dibattito è
stato aperto dall’assessore alle Attività
produttive, Enrico Mattinzoli: «Secondo la legge
la Provincia può solo dare un parere tecnico
sulla valutazione di impatto ambientale». Nella
prima Conferenza dei servizi svoltasi nelle scorse
settimane, «abbiamo avanzato osservazioni sulla
cogenerazione, le emissioni, l’impatto
acustico, l’approvvigionamento idrico, la
viabilità, l’impatto paesaggistico.
Presenteremo altre osservazioni, valutando anche la
peculiarità e la vocazione del nostro
territorio». Paolo Pedersoli (Alleanza Lombarda)
si è schierato contro le centrali: «Meglio
comprare energia all’estero che devastare il
territorio». Carlo Fogliata (Ds) ha accusato la
Giunta «di non avere una politica ambientale
basata sulla programmazione: importiamo rifiuti,
esportiamo ghiaia, ora arrivano le Centrali».
Valutazione condivisa da Aldo Rebecchi (Ds): «La
Giunta Cavalli, in tre anni, non ha fatto nulla per
la gestione del territorio. C’è un vuoto
in cui si infilano le richieste dei privati sulle
cave o sulle centrali. Siete voi i
responsabili». Mario Braga (Margherita):
«Non servono nuovi impianti, si pensi ad
ammodernare gli esistenti e alle fonti rinnovabili di
energia». Guido Galperti (Margherita):
«Attenzione, la sensibilità della gente sui
temi ambientali è cambiata. Ora è
patrimonio di tutti. La Bassa non accetta benefit in
cambio dello sfruttamento del territorio. Il vostro
è un documento sblocca centrali».
All’interno della maggioranza un no agli
impianti nella Bassa è stato pronunciato
dall’azzurro Ivan Bassanelli e da Giuliana
Pezzi Zacco dell’Udc («Bisogna tenere
conto delle voci di dissenso che vengono dalla nostra
gente»). Il sen. Guglielmo Castagnetti (FI) ha
sostenuto che «sul fabbisogno energetico
italiano si vende molto fumo da parte di lobbies
potenti. Il problema esiste, però non
c’è emergenza. I bresciani non vogliono
fermare lo sviluppo, ma dobbiamo vedere i costi
sociali, umani e ambientali delle centrali e metterli
sulla bilancia». Dello stesso tono anche
Leonardo Peli (AN), che ha chiesto di «valutare
bene l’effetto dei nuovi impianti». Un
atteggiamento condiviso anche dalla Lega Nord con
l’on. Daniele Molgora («Facciamo verifiche
attente») e dal consigliere forzista Roberto
Toffoli. Sulla deliberazione presentata dalle
opposizioni, secca l’opinione
dell’assessore Mattinzoli e del leghista Giovan
Maria Flocchini: «Occorrono pareri tecnici,
scientifici, non demagogia. Il vostro documento non
serve a nulla». Enrico Mirani
http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/05/21/14,BASSA_BRESCIANA/T1.html
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