Grande manifestazione di protesta promossa ieri a
Borgo San Giacomo dal Comitato ambiente e
salute
Trattori e biciclette per dire
no alle centrali
Erano davvero in tanti ieri a
Borgo San Giacomo per dire no alla centrale
termoelettrica. Almeno 800 biciclette e una ottantina
di trattori per ribadire l’opposizione non solo
a questo, ma anche a tutti gli altri impianti
progettati nel Bresciano: alla manifestazione,
organizzata dal Comitato ambiente e salute di Borgo
S. Giacomo e Villachiara, sono infatti arrivati anche
trattori e biciclette in rappresentanza di Mairano,
Longhena, Offlaga, Calvisano e Pisogne. Bandiere
bianche con il messaggio «No centrale»,
palloncini, striscioni con inviti espliciti a
rispettare l’ambiente: aspetti coreografici di
un pomeriggio in cui, in modo assolutamente pacifico
e civile, tanta gente si è ritrovata a far parte
di un lunghissimo serpentone (almeno un paio di
chilometri) che ha percorso le strade
dell’intero territorio di Borgo: da Farfengo a
Padernello, da Motella ad Acqualunga, con una visita
anche a Villachiara, sul terreno dove dovrebbe
sorgere la centrale. L’ingegner Giovanni Sora,
presidente del Comitato ha rimarcato che «la
massiccia partecipazione dimostra quanto il problema
sia sentito dai cittadini di Borgo, Villachiara e dei
paesi limitrofi. Ed è proprio il parere degli
abitanti della zona che deve contare in questi
frangenti. Il nostro Comitato conta ormai 2000
iscritti: è un’associazione libera,
apartitica, di persone che, rispondendo alla propria
coscienza, considerano fondamentale la tutela della
salute del cittadino, tutela che passa
necessariamente attraverso la conservazione
dell’ambiente. Non è l’eventuale
necessità di energia che noi discutiamo -
prosegue Sora -. Il problema che tutti devono capire
si riferisce alla pericolosità di una centrale
in una zona come questa, che a livello di produzione
agro-alimentare raggiunge forse i valori più
alti del mondo. A breve inizieremo una campagna di
sensibilizzazione per il referendum di giugno ».
Per l’assessore all’Ecologia Davide
Ferrari «la soluzione ideale dovrebbe comunque
essere l’utilizzo di fonti alternative, come le
biomasse, la microgenerazione diffusa, la
miniidraulica e l’uso di pannelli
fotovoltaici». Gabriele Pellegrini,
rappresentante di Legambiente ha fatto notare come
« a partire dalle manifestazioni di Offlaga e
Mairano, il movimento contro le centrali sia
cresciuto nel tempo, e come sia nato nella gente
della Bassa un sentimento profondo e spontaneo di
appartenenza ad una comunità: una Bassa che vede
questi impianti come un sopruso». Stefania
Baiguera
http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/05/20/07,CRONACA/T5.html
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