Lunedì 20 Maggio 2002

 

Grande manifestazione di protesta promossa ieri a Borgo San Giacomo dal Comitato ambiente e salute
Trattori e biciclette per dire no alle centrali


Erano davvero in tanti ieri a Borgo San Giacomo per dire no alla centrale termoelettrica. Almeno 800 biciclette e una ottantina di trattori per ribadire l’opposizione non solo a questo, ma anche a tutti gli altri impianti progettati nel Bresciano: alla manifestazione, organizzata dal Comitato ambiente e salute di Borgo S. Giacomo e Villachiara, sono infatti arrivati anche trattori e biciclette in rappresentanza di Mairano, Longhena, Offlaga, Calvisano e Pisogne. Bandiere bianche con il messaggio «No centrale», palloncini, striscioni con inviti espliciti a rispettare l’ambiente: aspetti coreografici di un pomeriggio in cui, in modo assolutamente pacifico e civile, tanta gente si è ritrovata a far parte di un lunghissimo serpentone (almeno un paio di chilometri) che ha percorso le strade dell’intero territorio di Borgo: da Farfengo a Padernello, da Motella ad Acqualunga, con una visita anche a Villachiara, sul terreno dove dovrebbe sorgere la centrale. L’ingegner Giovanni Sora, presidente del Comitato ha rimarcato che «la massiccia partecipazione dimostra quanto il problema sia sentito dai cittadini di Borgo, Villachiara e dei paesi limitrofi. Ed è proprio il parere degli abitanti della zona che deve contare in questi frangenti. Il nostro Comitato conta ormai 2000 iscritti: è un’associazione libera, apartitica, di persone che, rispondendo alla propria coscienza, considerano fondamentale la tutela della salute del cittadino, tutela che passa necessariamente attraverso la conservazione dell’ambiente. Non è l’eventuale necessità di energia che noi discutiamo - prosegue Sora -. Il problema che tutti devono capire si riferisce alla pericolosità di una centrale in una zona come questa, che a livello di produzione agro-alimentare raggiunge forse i valori più alti del mondo. A breve inizieremo una campagna di sensibilizzazione per il referendum di giugno ». Per l’assessore all’Ecologia Davide Ferrari «la soluzione ideale dovrebbe comunque essere l’utilizzo di fonti alternative, come le biomasse, la microgenerazione diffusa, la miniidraulica e l’uso di pannelli fotovoltaici». Gabriele Pellegrini, rappresentante di Legambiente ha fatto notare come « a partire dalle manifestazioni di Offlaga e Mairano, il movimento contro le centrali sia cresciuto nel tempo, e come sia nato nella gente della Bassa un sentimento profondo e spontaneo di appartenenza ad una comunità: una Bassa che vede questi impianti come un sopruso». Stefania Baiguera

 

http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/05/20/07,CRONACA/T5.html



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