Lettere al direttore
Offlaga
La scelta
referendaria
In una società democratica
come la nostra, il limpido e inequivocabile
pronunciamento referendario della società civile
di Offlaga, è un fatto di straordinaria portata
politica. La sovranità appartiene al popolo,
alla comunità e alla sua identità storico
culturale e sociale si è manifestata
pacificamente e in maniera nonviolenta in occasione
del referendum sulla mega centrale termoelettrica
progettata dalla Asm, Ansaldo e International Power.
La partecipazione e il risultato del voto rendono
giustizia e danno idea della vigorosa azione e del
lavoro costante e continuo portato avanti con
grandissima tenacia da decine e decine di donne e
uomini. Differenti esperienze, fedi, idee, culture e
sensibilità hanno per mesi condiviso insieme una
lotta per contrastare l’imposizione di un
progetto di enormi proporzioni: la madre di tutte le
centrali, 1.600 MegaWatt capace di nuova energia per
un milione e seicentomila abitanti. Un progetto del
quale gli offlaghesi non erano stati edotti per circa
un anno e mezzo: hanno ignorato colpevolmente i
diritti sul territorio di cui questi cittadini sono
depositari da quando il loro comune è nato;
secoli fa. Si può sostenere e capacitarci che
una forza enorme si è sprigionata dal nostro
subconscio antropologico e istintuale latente in noi
eredi della civiltà contadina, l’emergere
della quale è stato causato dalla percezione di
un pericolo incombente sulla salute, sul territorio,
sulla vita nostra e dei nostri figli. Scarpe grosse e
cervello fino, e insieme cuore e volontà: ora
lor signori sappiano, che la Bassa tutta non vuole
essere vittima sacrificale, preda di voglie
finanziarie. Grazie, grazie, grazie Offlaga, con voi
siamo tutti più forti nell’amare la nostra
terra. Siamo fiduciosi che il signor presidente
dell’Asm, ing. Capra, manterrà la parola
data senza indugiare, come già fatto da Cogeme a
Borgo San Giacomo, rispettando il
«consenso» e la «volontà»
della gente di Offlaga. Gliene renderemo merito,
auspicando che una nuova stagione di collaborazione
seria e fattiva si apra con una grande società
che è dei bresciani, per lo sviluppo di
tecnologie di armonia e non di potenza.
L’effetto serra sta arroventando il clima del
pianeta e dobbiamo unirci tutti insieme perché
ogni nostra scelta grande o piccola debba andare
nella direzione dell’uso razionale
dell’energia per ridurre in maniera cospicua le
emissioni di anidride carbonica e gli sprechi. Si
tratta di realizzare nel Bresciano decine di migliaia
fra piccoli e medi interventi fra ammodernamenti e
nuovi impianti su infrastrutture produttive
(agricoltura industria e terziario) sociali,
residenziali, incrementando l’eco-efficienza,
dando opportunità vere per centinaia di nuovi
posti di lavoro puliti e non alienati. Ciò
consentirebbe di produrre merci con meno energia (a
Brescia il 70% proviene da combustibili fossili) e
quindi meno emissioni atmosferiche e più
competitività; e poi subito l’incentivo
costante alle energie rinnovabili e agricoltura
biologica, bioedilizia, ingegneria naturalistica,
riforestazione con creazione di centinaia di piccoli
boschi con miglioramenti del nostro benessere
psicofisico. Per Asm e Cogeme si possono aprire spazi
di mercato interessantissimi insieme ad altre piccole
e medie realtà imprenditoriali in un contesto
provinciale di condivisione e cooperazione diffusa
evitando i traumi generati da nuove megacentrali che
emetterebbero quantità abnormi e aggiuntive di
ossidi di azoto, di carbonio e di calore. Gli
italiani rispettino gli impegni assunti con gli
accordi di Kyoto.
PAOLO CHINNICI
GABRIELE PELLEGRINI
MARIO TOSONI
per i Circoli Legambiente
Offlaga-Manerbio
Mairano-Barbariga, Leno
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