Mercoledì 17 luglio 2002

 

Lettere al direttore

Offlaga
La scelta referendaria


In una società democratica come la nostra, il limpido e inequivocabile pronunciamento referendario della società civile di Offlaga, è un fatto di straordinaria portata politica. La sovranità appartiene al popolo, alla comunità e alla sua identità storico culturale e sociale si è manifestata pacificamente e in maniera nonviolenta in occasione del referendum sulla mega centrale termoelettrica progettata dalla Asm, Ansaldo e International Power. La partecipazione e il risultato del voto rendono giustizia e danno idea della vigorosa azione e del lavoro costante e continuo portato avanti con grandissima tenacia da decine e decine di donne e uomini. Differenti esperienze, fedi, idee, culture e sensibilità hanno per mesi condiviso insieme una lotta per contrastare l’imposizione di un progetto di enormi proporzioni: la madre di tutte le centrali, 1.600 MegaWatt capace di nuova energia per un milione e seicentomila abitanti. Un progetto del quale gli offlaghesi non erano stati edotti per circa un anno e mezzo: hanno ignorato colpevolmente i diritti sul territorio di cui questi cittadini sono depositari da quando il loro comune è nato; secoli fa. Si può sostenere e capacitarci che una forza enorme si è sprigionata dal nostro subconscio antropologico e istintuale latente in noi eredi della civiltà contadina, l’emergere della quale è stato causato dalla percezione di un pericolo incombente sulla salute, sul territorio, sulla vita nostra e dei nostri figli. Scarpe grosse e cervello fino, e insieme cuore e volontà: ora lor signori sappiano, che la Bassa tutta non vuole essere vittima sacrificale, preda di voglie finanziarie. Grazie, grazie, grazie Offlaga, con voi siamo tutti più forti nell’amare la nostra terra. Siamo fiduciosi che il signor presidente dell’Asm, ing. Capra, manterrà la parola data senza indugiare, come già fatto da Cogeme a Borgo San Giacomo, rispettando il «consenso» e la «volontà» della gente di Offlaga. Gliene renderemo merito, auspicando che una nuova stagione di collaborazione seria e fattiva si apra con una grande società che è dei bresciani, per lo sviluppo di tecnologie di armonia e non di potenza. L’effetto serra sta arroventando il clima del pianeta e dobbiamo unirci tutti insieme perché ogni nostra scelta grande o piccola debba andare nella direzione dell’uso razionale dell’energia per ridurre in maniera cospicua le emissioni di anidride carbonica e gli sprechi. Si tratta di realizzare nel Bresciano decine di migliaia fra piccoli e medi interventi fra ammodernamenti e nuovi impianti su infrastrutture produttive (agricoltura industria e terziario) sociali, residenziali, incrementando l’eco-efficienza, dando opportunità vere per centinaia di nuovi posti di lavoro puliti e non alienati. Ciò consentirebbe di produrre merci con meno energia (a Brescia il 70% proviene da combustibili fossili) e quindi meno emissioni atmosferiche e più competitività; e poi subito l’incentivo costante alle energie rinnovabili e agricoltura biologica, bioedilizia, ingegneria naturalistica, riforestazione con creazione di centinaia di piccoli boschi con miglioramenti del nostro benessere psicofisico. Per Asm e Cogeme si possono aprire spazi di mercato interessantissimi insieme ad altre piccole e medie realtà imprenditoriali in un contesto provinciale di condivisione e cooperazione diffusa evitando i traumi generati da nuove megacentrali che emetterebbero quantità abnormi e aggiuntive di ossidi di azoto, di carbonio e di calore. Gli italiani rispettino gli impegni assunti con gli accordi di Kyoto.

PAOLO CHINNICI


GABRIELE PELLEGRINI

MARIO TOSONI

per i Circoli Legambiente

Offlaga-Manerbio

Mairano-Barbariga, Leno



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