Lunedì 16 Dicembre 2002 |
MAIRANO. Astensionismo scongiurato. Tutto secondo
copione per il referendum consultivo Centrale: dalle urne esce un no Oltre il 96 per cento dei cittadini ha bocciato l'impianto a gas Come previsto, il referendum consultivo svoltosi ieri a Mairano ha prevalso il «no» alla centrale. Un risultato che si è allineato con quelli registrati, nel giugno e nel luglio scorsi, anche a Borgosatollo e a Offlaga, gli altri paesi della Bassa sui quali pendeva il progetto di costruzione di un impianto termoelettrico a gas. E i timori (piuttosto forti) relativi al mancato raggiungimento del quorum (indispensabile per la validità del referendum) hanno iniziato a dissolversi attorno alle 18, quando nelle sezioni elettorali di Mairano e d Pievedizio si è superata la soglia del 50 per cento dei votanti (alla fine, per la precisione, ha votato il 64.22 per cento dei mairanesi aventi diritto, pari a 1289 schede finite nell'urna). A quel punto l'entusiasmo ha iniziato a diffondersi tra i cittadini, che non hanno comunque smesso di raggiungere i seggi, rimasti aperti fino alle 22 e alla fine dello spoglio, verso le 23, i no sono stati 1250, pari al 96,97%, mentre i sì solo 26 con una percentuale di poco superiore al 2%. La paura, lo ricordiamo, era quella di un forte astensionismo che concretizzasse le indicazioni date dal sindaco Gianmarco Quadrini al suo elettorato: «E' stato un dispendio di tempo e denaro che non cambierà la petizione contro la centrale, approvata dal consiglio comunale a maggio; questa consultazione elettorale è del tutto inutile». «E' certo che questa consultazione ha un notevole valore rafforzativo della volontà popolare», sostengono al contrario nel gruppo promotore del referendum composto da sei donne del paese: Angiola Galvani, Marilena Pedrotti, Eva Gilberti, Fiorella Pellegrini e Mariarosa Aratti. Sono loro che in tutti questi mesi hanno organizzato incontri e dibattiti, quando addirittura non hanno battuto casa per casa spiegando quali valori etici risiedessero dietro il no all'operazione. Alleati indispensabili in questa battaglia Legambiente, il Comitato per la salute e l'ambiente di Mairano, la Coldiretti, le liste di minoranza (Civica e Lega nord) e l'oratorio. Proprio il parroco don Amatore, infatti, aveva ricordato ieri, nella predica domenicale, il dovere civile dei suoi parrocchiani: andare a votare. «Siamo molto soddisfatti - commenta Angiola Galvani -: dal 21 maggio, giorno in cui abbiamo iniziato a proporre il referendum, a oggi, le difficoltà sono state tantissime. Pensiamo solo al lavoro fatto per cambiare lo Statuto del Comune, che non prevedeva la consultazione. Anche l'iter per stilare il quesito referendario ha richiesto più di un mese». Gabriele Pellegrini, portavoce di Legambiente, esprime la soddisfazione di «vedere intere famiglie esprimere liberamente e democraticamente il proprio parere, lasciando i seggi con il sorriso sulle labbra. Tutto ciò ci ripaga delle fatiche fatte». «Comunicheremo al più presto il risultato del referendum all'assessore regionale all'Energia Maurizio Bernardo, anche perchè lo stesso assessore si è fatto garante della stesura di un Piano energetico regionale finora inesistente», aggiunge Imma Lascialfari, altra esponente del gruppo promotore della consultazione. http://www.bresciaoggi.it/storico/20021216/cronaca/Aae.htm |
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