Stasera assemblea a Mairano
Dibattiti e firme contro la
centrale termoelettrica
Questa sera, a Mairano,
assemblea pubblica organizzata dal «Comitato per
la salute e l’ambiente di Mairano» nei
locali della scuola elementare. Argomento: i rischi -
dicono gli organizzatori - cui si andrebbe incontro
se venisse realizzata la centrale termoelettrica da
400 megawatt di cui si parla da tempo. A questa
serata sono stati invitati Marco Caldiroli, di
Medicina democratica di Milano, Davide Ferrari,
assessore all’Ambiente di Borgo San Giacomo,
don Alessandro Lovati, parroco di Faverzano, e i
rappresentanti dei comitati «Contro le
centrali» della Bassa bresciana. Accanto agli
incontri pubblici, in questi giorni è partita
anche una raccolta di firme contro le centrali,
«raccolta che - a quanto riferisce Gabriele
Pellegrini, portavoce del coordinamento dei Gruppi
ambientalisti e Legambiente Bassa Bresciana –
sta andando molto bene». É lo stesso
Pellegrini che, in queste assemblee, spiega come
«l’alternativa alle grandi centrali
termoelettri esiste ed è già praticata: si
chiama uso razionale dell’energia, ovvero uso
di tecnologie di armonia anziché uso di
tecnologie di potenza. Brescia è
superenergivora, principalmente per via
dell’alto grado di industrializzazione e,
naturalmente, per i consumi residenziali. La nostra
proposta consiste nella cosiddetta
“micro-generazione-diffusa”, cioè
nella realizzazione di decine di migliaia fra piccoli
e medi interventi fra ammodernamenti e nuovi impianti
su infrastrutture produttive (agricoltura, industria
e terziario), sociali, residenziali, incrementando
così l’eco-efficienza, dando
opportunità vere per centinaia di nuovi posti di
lavoro puliti e non alienanti. Ciò consentirebbe
di produrre merci con meno energia e quindi meno
emissioni atmosferiche e più
competitività». Per Asm e Cogeme, prosegue
Pellegrini, «si possono aprire spazi di mercato
interessanti insieme ad altre decine di seri
imprenditori pubblici o privati in un contesto
provinciale di condivisione e cooperazione diffusa
evitando i traumi generati dalle megacentrali che
emettono quantità di ossidi di azoto e di
carbonio». Lo dimostrano anche i dati forniti
dalla società che vorrebbe costruire questa
centrale nella Bassa bresciana. (mtm)
http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/04/15/08,CRONACA/T3.html
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