Il Consiglio comunale ha
bocciato due diverse mozioni sugli
impianti Centrali,
Bagnolo prende tempo
Il sindaco acquisirà documenti sui progetti di
Mairano e Offlaga
BAGNOLO - Nove sì e nove
no, più un’astensione. Così, pur
senza prendere posizione sbilanciata a favore o
contro, per i meccanismi dei regolamenti comunali, le
due mozioni presentate in Consiglio comunale la
scorsa settimana riguardo alle possibili centrali
termoelettriche di Mairano e di Offlaga, e in
particolare di Offlaga, venivano bocciate. Due
mozioni: l’una della Casa delle Libertà,
all’opposizione; l’altra di Rifondazione
comunista al governo del paese con altre forze di
sinistra. E se la prima mozione era «sulle
centrali», la seconda era «contro le
centrali», accomunate, le due mozioni, dal fatto
di chiedere all’Amministrazione un Consiglio
comunale aperto alla presenza di esperti. Bocciate
entrambe, comunque, pur manifestando,
l’Amministrazione, l’intenzione di
recuperare documentazione e dati da rendere noti alla
popolazione. In questi termini si esprimeva il
sindaco Giuseppe Panzini che, in apertura di
Consiglio (alla presenza di un pubblico più
numeroso del solito, con gente proveniente da fuori,
vista anche in occasione di incontri assembleari
promossi da comitati per la salute e per
l’ambiente) aveva letto una comunicazione,
anch’essa riferita alle centrali. Percorreva,
passo passo, i momenti in cui l’Amministrazione
locale era stata coinvolta nella faccenda-centrali, e
illustrava gli atti che ne erano scaturiti. Dunque,
poco o niente fino a giugno dello scorso anno, quando
a seguito del Decreto Bersani si era cominciato a
parlare della centrale di Offlaga. Primo contatto,
allora, con il sindaco di quel paese, e poi un salto
al marzo 2002, quando era stato depositato presso il
Ministero competente il primo progetto della centrale
offlaghese, a distanza di un mese dalla presentazione
della centrale di Mairano. Nessuna notizia certa,
però: stretto riserbo da parte dei proponenti,
per ovvie ragioni, come diceva Panzini, di segreti
industriali. Prima settimana dello scorso aprile:
incontro a Mairano dei sindaci della zona, con
tecnici e commissione ad hoc. Doppio «no»:
no al «no» preconcetto, e «no» al
progetto presentato. Ancora, conferenza dei servizi a
Roma, a metà aprile: richiesta di chiarimenti ed
ipotesi di successivi incontri, con la società
proponente la centrale, la «Sole» impegnata
a fornire dati aggiuntivi entro un mese. Tutto fermo
per Offlaga: progetto da rivedere. E allora, quasi
concludendo, secondo la relazione di Panzini: non si
è ancora in possesso di dati certi né per
quanto riguarda Mairano, né tanto meno per
quanto riguarda Offlaga. Così, se pure è
naturale nutrire preoccupazione riguardo alla
problematica in generale, secondo il sindaco, è
buona cosa governare le situazioni
dall’interno, nelle istituzioni, piuttosto che
subirle, o cavalcarle emotivamente: anche in vista di
un Consiglio comunale aperto. Questo, Giuseppe
Panzini. Poi, le mozioni. Cristina Almici, della Casa
delle libertà, rimarcava l’importanza
dell’essere documentati, dando entro breve
elementi di valutazione alla gente, senza attendismi.
Italo Gonzini, assessore di Rifondazione, chiedeva in
aggiunta di coordinare l’azione
dell’Amministrazione locale con quella dei
paesi vicini al fine di mettere in atto tutti i passi
per impedire la realizzazione delle centrali. I nove
«no» e i nove «sì» e
l’astensione di mezzo quindi, con
l’assessore Giuseppe Olivari a precisare che il
«no» alle mozioni non significa un
«sì» alle centrali. (l.
a.)
http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/05/14/13,BASSA_BRESCIANA/T5.html
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