Venerdì 13 Dicembre 2002

Domenica il referendum. Critiche agli inviti del sindaco
Mairano va al voto per la centrale a gas




Domenica i 2007 cittadini-elettori di Mairano saranno chiamati alle urne (il seggio sarà aperto dalle 8 alle 22) per esprimere il proprio parere sulla eventuale costruzione, sul territorio comunale, di una centrale termoelettrica a gas. Il quesito del referendum consultivo è stato stilato in modo da non lasciare dubbi, ricorda il Comitato mairanese a difesa della salute e dell'ambiente: «Chi vota no è contrario all'insediamento, chi vota sì è favorevole». A sostegno del no lavorano lo stesso Comitato, una realtà slegata dalla politica che raccoglie umori e dissenso dei cittadini, e le minoranze consiliari, ovvero Lista civica e Lega nord. «Il dispendio di energie è stato notevole - ricordano gli attivisti Imma Lascialfari, Eva Pellizzari e Fiorella Pellegrini -, tutte le iniziative organizzate in questi mesi avevano come fine unico l'informazione della gente, al di là delle appartenenze». Anche Franca Cazzoletti e Giulio Zacchi, capigruppo rispettivamente della Civica e della Lega, sottolineano il lavoro fatto a sostegno del rifiuto dell'impianto. La Cazzoletti ricorda «la distribuzione di materiale informativo per confutare l'opuscolo per certi versi diffamatorio fatto circolare dall'amministrazione comunale», mentre Giulio Zacchi rammenta che «dalla raccolta di firme estiva a sostegno della petizione contro la centrale agli ultimi volantini stampati a nostre spese, la Lega è sempre stata in prima fila in questa battaglia. Penso che il nostro elettorato non abbia dubbi sul da farsi». L'obiettivo comune degli oppositori è il raggiungimento del quorum (50 per cento più uno dei votanti), indispensabile per la validità della consultazione. E a questo proposito preoccupa la distribuzione, fatta giorni fa dal Comune, di un libretto informativo che riassumeva le diverse posizioni sul progetto e la scelta della maggioranza sul referendum: un invito all'astensionismo. E' il sindaco Gianmarco Quadrini a riassumere la posizione dell'amministrazione. «Noi - dice - giudichiamo questo referendum inutile: a maggio il consiglio comunale aveva accolto la petizione presentata dai cittadini (1211 firmatari, il 63 per cento dei votanti) che chiedeva la ritrattazione, da parte della Giunta, di ogni piano preventivo riguardo alla centrale. Per noi è un capitolo chiuso, e ribadisco il mio no all'impianto, ma le decisioni nevralgiche spettano a Provincia e Regione: vorrei ricordare che a Offlaga, nonostante il no abbia vinto il referendum a luglio, è stato riproposto un nuovo progetto per un impianto termoelettrico». Nel documento dei sindaci, di cui anch'io sono stato firmatario insieme a 35 miei colleghi, chiedevamo la stesura di un Piano energetico regionale: sarà approvato nei prossimi giorni, e solo dopo sapremo come muoverci». Ma nonostante ciò, il portavoce dei circoli di Legambiente della Bassa Gabriele Pellegrini giudica grave «l'indicazione dell'astensionismo data dal primo cittadino. Queste defezioni ci rattristano: dovrebbe farsi garante e tutelare la volontà popolare, così come è stato fatto dai suoi colleghi di Borgo San Giacomo e Offlaga, che non hanno ostacolato in alcuna maniera i referendum». Intanto, la campagna referendaria per il no si chiuderà domani sera alle 18, con una fiaccolata che partirà dal piazzale della chiesa di Mairano. E attorno alle 20 un raduno organizzato dal Comitato in piazza Calini: verranno offerti vin brulè e prodotti tipici. Pietro Gorlani


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