MAIRANO. Si allarga il fronte anti-impianti e decolla
il comitato di irriducibili
«Tora,tora,tora»
Pronti a tutto contro le centrali
L’assessore Mantelli dice no e rilancia:
«Soluzione possibile»
di Riccardo Caffi
Solita cornice di trattori e
schieramento potenziato di forze dell'ordine per
l'assemblea pubblica sul tema delle centrali
termoelettriche indetta a Mairano dal Comitato per
l'ambiente e la salute. Ad affiancare i militari di
Dello e del comando di Verolanuova sono giunti una
decina di carabinieri da Bolzano e un funzionario da
Roma, che hanno tuttavia trascorso una serata
tranquilla, perché l'affollata assemblea si
è svolta in ordine.
Ma non sarà sempre così, se la
realizzazione delle contestatissime centrali non
verrà fermata: si starebbe infatti organizzando
(il primo nucleo a San Paolo) il comitato «Tora,
tora, tora», composto da chi non intende
accettare compromessi ed è deciso ad opporsi
anche fisicamente agli impianti.
Nessuno si augura che si arrivi a tanto, anzi
l'assessore provinciale all'Agricoltura, Giampaolo
Mantelli, affermando di essere personalmente
contrario alle centrali, si è dichiarato
ottimista sulla possibilità di motivare il no
agli insediamenti in pianura e sul buon esito della
posizione assunta dai sindaci dei 35 comuni della
Bassa, che sostengono la necessità di una
pianificazione dei bisogni enegetici e dell'uso del
territorio.
«Le preoccupazioni dei sindaci sono diventate
le proccupazioni nostre - ha assicurato Mantelli -;
il loro documento contro le centrali è un atto
pesante. In questa materia non servono delibere di
carattere politico, ma carte che parlino chiaramente.
Per quel che mi riguarda - ha aggiunto -
l'assessorato provinciale all'Agricoltura sta
portando avanti pareri molto determinati in senso
negativo. Fra non molto avremo gli atti di tutti gli
assessorati della Provincia interessati al problema e
da essi deriverà la posizione di
Giunta».
Comitati per l'ambiente e minoranze politiche
vorrebbero però conoscere da subito
l'orientamento di palazzo Broletto e soprattutto
quello della Regione in merito al futuro, agricolo o
industriale, di questo angolo di pianura che resta
tra i più fertili. I comitati, dopo mesi di
mibilitazione, hanno ormai portato all'attenzione di
politici e amministratori dati che fanno riflettere
sull'impatto ambientale provocato dalle centrali
termoelettriche e il coro dei no si estende
coinvolgendo la sinistra e la destra, ma anche il
clero e le organizzazioni sindacali.
Dal senatore Guglielmo Castagnetti, che non potendo
intervenire all'assemblea, ha inviato al comitato di
Mairano un biglietto di auguri per il successo della
lotta intrapresa, all'ambientalista Marino
Ruzzenenti, all'assessore Mantelli, al consigliere
regionale Mirko Lombardi, ai rappresentanti sindacali
della Coldiretti e della Cgil, al consigliere
provinciale Mario Braga, tutti i relatori hanno
sottolineato come il territorio della Bassa (e in
generale tutto il territorio bresciano) subisca le
conseguenze inquinanti di un secolo di
industrializzazione e sia ancora terra di conquista,
proprio perché manca una seria
programmazione.
«Nel '99 - ha spiegato il sindaco di San Paolo,
Fausto Gardoni, intervenendo al dibattito - il mio
comune è stato contattato per una proposta di
centrale. Abbiamo risposto con un deciso no. Tre anni
dopo ci troviamo circondati da centrali, a
dimostrazione di come i nostri comuni restano
scollegati. Siamo la provincia che produce più
latte - ha proseguito Gardoni -, ma anche quella che
consuma più energia, che brucia più
rifiuti, che ha più cave. Che fare? L'unica
ricetta è pianificare».
A conclusione il portavoce dei circoli Legambiente
della Bassa bresciana, Gabriele Pellegrini, ha
chiesto in particolare a Mantelli di far pressione
sul sindaco di Mairano, affinché la popolazione
del paese possa esprimere con un referendum la
contrarietà alla centrale di 400 megawatt
ipotizzata.
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