Giovedì 13 Giugno 2002 |
Affollata riunione-dibattito l’altra sera a
Mairano MAIRANO - La palestra della scuola elementare era piena di gente l’altra sera, per l’assemblea pubblica durante la quale si è discusso ancora di centrali termoelettriche. Da questo incontro, organizzato dal Comitato per la salute e l’ambiente di Mairano, non sono uscite particolari novità, ma viene riconfermata la volontà del Comitato stesso di non mollare e di tenere viva la questione. All’incontro hanno preso parte, oltre a un folto pubblico (gli organizzatori hanno dovuto porre alcuni altoparlanti fuori dalla palestra per consentire a chi non è potuto entrare di ascoltare gli interventi), anche l’assessore provinciale all’Agricoltura, Gian-paolo Mantelli, i consiglieri regionale Mirko Lombardi e provinciale Mario Braga, Marino Ruzzenenti e Giuliano Benetti della Cgil. Ha coordinato l’incontro Imma Lascialfari, portavoce del Comitato. Ogni ospite è stato invitato a prendere la parola e, anche se in modi differenti, ha espresso opinione contraria alla realizzazione di queste centrali. Mantelli ha ribadito l’importanza dell’unione dei sindaci della Bassa. «È una risposta concreta alla salvaguardia del territorio» ha affermato, mentre Zanetti della Coldiretti, sempre a proposito di territorio, ha aggiunto che «in questa zona si coltivano prodotti Doc e sarebbe fuori luogo la presenza di una centrale». L’intervento di Ruzzenenti (autore del libro che ha sollevato, l’estate scorsa, il problema del Pcb alla Caffaro, a Brescia) ha chiarito altri punti relativi alla salvaguardia del territorio, mentre Lombardi ha espresso il suo no, sottolineando che con una centrale si andrebbe a togliere area all’agricoltura. Braga ha fatto riferimento al discorso energetico, precisando che «non serve energia». Imma Lascialfari, nell’intervento introduttivo, ha osservato che «siamo molto dispiaciuti per la mancata presenza all’assemblea del sindaco Marco Quadrini, il quale ha ritenuto di convocare proprio stasera la maggioranza». «Una simile coincidenza - ha aggiunto - può essere maliziosamente interpretata. In questo modo si va ad allargare la distanza fra Amministrazione comunale e cittadini, dando a questi ultimi l’impressione che la loro voce, le loro mobilitazioni e i loro dibattiti lascino indifferenti sindaco e Giunta». (mtm)
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