Domenica 12 Maggio 2002

 

Convegno al Metef. L’assessore rivendica la competenza regionale nella localizzazione delle turbine
«Centrali, non decidono le lobbies»
Nicoli Cristiani: «Se l’impianto sarà uno solo, la sede ideale è Mairano»


MONTICHIARI - «Le lobbies, appunto perchè tali, hanno il difetto di fare i conti senza l’oste: nella loro boriosa sufficienza, dimenticano sovente che l’ultimo parere in fatto di centrali elettriche spetta alla Regione, parere per giunta vincolante, e poichè a me piace tenere conto più delle esigenze popolari che delle necessità dei potentati, sappiano le lobbies che l’Assessorato regionale all’ecologia sarà per loro uno scoglio durissimo».
Franco Nicoli Cristiani, assessore regionale all’Ecologia ospite ieri mattina a Montichiari per il convegno conclusivo del Metef su «Metallurgia e sviluppo sostenibile», ha scelto la tribuna del Centro Fiera e l’invito di Enzo Cibaldi, presidente del Comitato promotore, per chiarire alla platea bresciana il proprio punto di vista sulla «vexata quaestio» delle centrali elettriche turbogas.
Ma a quali lobbies allude, assessore? «A quelle tecnocratiche nazionali e a quelle burocratiche europee - ha risposto Nicoli -ma pure a quelle democratiche, anzi demagogiche, locali, affette da sindrome da onnipotenza: ebbene, poichè le lobbies non godono propriamente della mia simpatia, si sappia che il rapporto col mio assessorato non sarà per loro un idillio». La questione è nota, ed è emersa con chiarezza al convegno grazie anche agli interventi dei parlamentari Stefano Saglia, Adriano Paroli e Franco Tolotti, sollecitati dal moderatore Elia Zamboni, vicedirettore del Sole 24 Ore. Eccola: una sola centrale in provincia di Brescia, ma dove? Offlaga o Mairano? Una sola centrale, ma quale? Quella dell’Asm di Offlaga da 800 MW e raffreddamento ad acqua, o quella più avanzata prevista a Mairano dalla Sole (Società lombarda energia) da 400 MW? Nicoli Cristiani non fa distinzioni. Ma se un distinguo fosse proprio necessario, cioè se si dovesse scegliere, per lui il progetto più affidabile dal punto di vista tecnico, logistico, territoriale e ambientale è senz’altro quello di Mairano. Perchè? «Per il fatto che è una centrale turbogas raffreddata ad acqua, il che significa minor consumo e quindi minori costi, come in Inghilterra dove tutte le nuove centrali sono raffreddate ad acqua poichè, essendo il Regno Unito un’isola, l’acqua è il bene più prezioso che esista». Ma Mairano, con i suoi 400 MW, non è sufficiente per una provincia energivora come Brescia. «Certo - prosegue Nicoli - ma il fabbisogno per Brescia è di 1.200 MW, non 2.800 come si vorrebbe far credere con i sei progetti di centrali ipotizzate per una provincia che, sia pure energivora, non necessita certo di una simile capacità produttiva... Vero è piuttosto che due centrali a distanza di pochi chilometri l’una dall’altra sarebbero un evidente controsenso. Comunque si parla già sin d’ora, se non di una sola centrale, almeno di una sola sottostazione per Offlaga e Mairano». Significa che l’altra centrale si farà a Calvisano? «Calvisano ha grossissimi problemi di tutela ambientale, l’incognita ecologica in quella zona è ancora da verificare attentamente». Secondo Nicoli, infine, c’è un altro importante aspetto della questione, forse decisivo. «Si tratta dell’ elettrodotto, cosa assai più difficile da realizzare rispetto a una centrale elettrica: ebbene, una linea di portanza esiste già, ed è quella di Caorso che passa a Mairano...». Caorso? «Sì, Caorso, la centrale nucleare purtroppo mai ultimata, il cui elettrodotto, comunque connesso alla rete, viene utilizzato in modo non continuativo: la sua vicinanza a Mairano fa di questa località l’ubicazione più idonea per una centrale a metano». Anche Offlaga è vicina. «Certo, anche Offlaga resta una localizzazione logisticamente adatta per un impianto turbogas, il modo più ecologico per produrre energia elettrica e la tecnologia ad oggi meno impattante sull’ambiente. Per ciò non capisco chi vaneggia di mucche che non fanno più il latte e di galline che non fanno più le uova: vadano a Ostiglia, in piena zona di
produzione del parmigiano reggiano, a vedere la centrale non a gas ma a nafta, cioè olio pesante, che là funziona da quarant’anni senza nuocere né alle mucche, né alle galline e nemmeno al parmigiano».
Alessandro Cheula

http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2002/05/12/43.pdf



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