Mercoledì 11 Settembre 2002


MAIRANO. Il comitato ha chiesto di rispettare il parere dei cittadini
«La società Sole rinunci a costruire la centrale»



«Le promesse formulate davanti a centinaia di persone vanno mantenute». Imma Lascialfari, presidente del Comitato per la salute e l'ambiente di Mairano, richiama la ditta So.l.e, titolare della richiesta di autorizzazione per la costruzione nel paese della Bassa di una centrale termoelettrica, a mantener fede all'impegno di non procedere alla realizzazione dell'impianto, senza il consenso popolare. «Un impegno che emerge a chiare lettere dal verbale della riunione, tenuta in data 6 marzo 2002, della commissione ambientale del comune, cui partecipava l'ingegner Giancarlo Montini, amministratore delegato della So.l.e. - informa la presidente del comitato che si oppone alla centrale - e che era stato ribadito dall'amministratore il 22 marzo scorso, in occasione della pubblica assemblea che aveva avuto luogo nella palestra delle scuole elementari di Mairano, nel corso della quale l'ingegner Montini specificava che condizione imprescindibile per la realizzazione della centrale per la produzione di energia elettrica era il consenso della comunità locale».
Il 21 giugno il comitato mairanese, alla luce del dissenso manifestato dalla popolazione - erano state raccolte 1.211 firme di cittadini contrari alla realizzazione dell'impianto - e dai sindaci dei 35 comuni della Bassa bresciana, provvedeva ad inviare alla sede di Brescia della Società lombarda Energia una lettera aperta per chiedere di ritirare a titolo definitivo la proposta a suo tempo avanzata al comune di Mairano.
«A tutt'oggi la ditta So.l.e. non ci ha ancora degnati di una risposta - lamenta la presidente Lascialfari - nonostante le numerose sollecitazioni telefoniche. Il comitato comunque non si ferma - aggiunge la portavoce dei cittadini che si oppongono al progetto - e si batterà per ottenere che il comune di Mairano sottoponga la richiesta della società per l'energia a referendum popolare, allo scopo di dare maggior valore al no che la gente continua a comunicarci". Il comitato per la salute e l'ambiente ha già formulato il quesito, che è in questi giorni all'attenzione dell'amministrazione comunale, cui spetta il compito di chiamare i cittadini alla consultazione. Un motivo in più per opporsi al progetto di centrale termoelettrica viene individuato dal comitato nella Valutazione di Impatto Ambientale realizzata dalla So.l.e. e depositata presso il Ministero dell'Ambiente. Lo studio metterebbe in evidenza come l'incidenza dei decessi per tumore, tra la popolazione maschile e quella femminile di Mairano, sia in per entrambi i sessi superiore alla media regionale, a sua volta superiore a quella nazionale, con un tasso del 39,3% per i maschi (rispetto al 35,8% regionale e al 26,6% nazionale) e del 21,2% per le femmine (in confronto al 20,8% della Lombardia e al 17,7% dell'Italia).
«Certo è difficile dimostrare una relazione diretta tra centrale e l'insorgenza di altri tumori - commenta la presidente -, ma una centrale in più, realizzata in una zona dove lo sviluppo industriale è stato e sarà ancora notevole, ci avvicinerà certamente ancor più velocemente ai limiti di pericolosità». Riccardo Caffi



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