Mercoledì 4 Dicembre 2002


Nel piano energetico regionale lo stop alle centrali della Bassa




Il Consiglio regionale vara le linee guida per il Piano energetico lombardo e stoppa le centrali di Offlaga, Mairano e Calvisano. Obiettivo l'autosufficienza per la regione più industrializzata del Paese e che oggi acquista quasi la metà del suo fabbisogno e, a sorpresa, è stato approvato l'emendamento delle opposizione che prevede la sospensione delle autorizzazioni per la realizzazione delle nuove centrali termoelettriche nel territorio lombardo che erano già state concesse dal ministero dell'Industria. Un emendamento approvato con 27 voti a favore e 25 contrari. Dopo la discussione in aula, il Consiglio regionale ha votato a larga maggioranza (con la sola astensione di Rifondazione) le linee guida del provvedimento. «La Lombardia - spiega Giovanni Bordoni, consigliere regionale di Forza Italia - è la prima consumatrice di energia del Paese con il 21% di tutto il consumo nazionale e, per questo, è costretta a ricorrere all'importazione, a caro prezzo, di circa il 40% del fabbisogno energetico. Il nuovo Piano prende il via da questa constatazione e fissa le linee d'azione fino al 2010. Uno sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale è ciò che il documento si prefigge. Questo significa ridurre i costi dell'energia per imprese e famiglie e minimizzare l'impatto sull'ambiente con azioni di contenimento dei consumi, con impianti più efficienti, con nuove installazioni che utilizzino combustibili a basso inquinamento laddove si concentrano i fabbisogni». In mattinata il consigliere Claudio Bragaglio (Ds) aveva polemizzato sulle modalità adottate per le centrali di Offlaga, Mairano e Calvisano. Dopo l'approvazione dell'emendamento commenta: «Ora si potrà lavorare a un piano che parta dal reale fabbisogno, che veda interventi efficaci di risparmio energetico e di utilizzo delle fonti alternative, così da poter costruire centrali dove vi è realmente bisogno e con il minimo impatto ambientale:si dà voce alle tante aspettative dei cittadini e dei comitati». Altrettanto soddisfatto è il consigliere di Rifondazione comunista Mirko Lombardi: «È un robusto stop alle procedure per le centrali. Ora la giunta deve incalzare il Governo. È una risposta importante alla lotta dei comitati, che deve continuare fino alla cancellazione degli interventi nella Bassa».


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