NOTIZIE

30 maggio 2009

Concerto all'Organo "Carlo Vegezzi Bossi 1891" (ora in Cengio S. Barbara):

Fabrizio Fancello, Organo

Pietro Rivetti, Oboe

Mese Mariano 2009

Messe in Santuario:

- martedì 12/5 ore 20

- giovedì 21/5 ore 20

Processione conclusiva: domenica 31/5 sera

24 Dicembre 2008

La Campana torna a suonare!

6-7 Settembre 2008

Festa Patronale della Natività di Maria Vergine

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Maggio 2008

Bilancio positivo delle attività del Mese Mariano 2008.

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Aprile-Maggio 2008

Iniziati i lavori di restauro della Cappella dell'Addolorata.

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18 Settembre 2007

Contributo di € 20.000 da parte della Fondazione De Mari per il restauro della Cappella dell'Addolorata.

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9 Settembre 2007

Festa Patronale della Natività di Maria Vergine.

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Last update: Feb., 2009

LA STORIA

CENNI SULL'ANTICA PARROCCHIALE DELLA NATIVITÀ DI MARIA VERGINE

L’edificio domina, dall’alto del poggio, il nucleo abitativo. È una costruzione risalente al XVII secolo che ha subito alterne vicende nel corso dei secoli. Alla chiesa si accede attraverso l'imponente scalinata costruita nel 2003 dall'Amministrazione Comunale. All’interno, lo stile barocco è ben evidente, ma in modo sobrio e puro nelle linee.

La navata è a pianta aulare, coperta da una volta a botte decorata con un grande affresco, opera di Giovanni Borgna, che illustra l’Assunzione della Vergine (1888). Sul lato sinistro vi è il fonte battesimale, assai contenuto, caratterizzato da un catino in marmo sormontato da un minuscolo armadio sulla cui porticina è dipinto il Battesimo di Gesù. Seguono le cappelle.

La prima è detta della Madonna Addolorata, restaurata nel 2008, caratterizzata da un altare a nave sormontato dalla grande pala, raffigurante la Madonna che tiene sulle ginocchia il Cristo morto, restaurata anch'essa nel 2008.

La seconda cappella è dedicata alla Madonna del Rosario, ed è stata restaurata nel biennio 2006-2007. Sulla parete di fondo vi sono i tondi con i 15 Misteri del Rosario che incorniciano la nicchia destinata a contenere la statua della Vergine col Bambino. Allorché Filippo Martinengo, detto il Pastelica, noto scultore savonese, autore, fra l’altro, di alcune celebri “casse” della Processione del Venerdì Santo, realizzò nel XVII secolo il gruppo che gli era stato commissionato, l’umidità della nicchia della cappella lo costrinse a dover rifare la statua. Divenendo il gruppo di dimensioni maggiori, esso venne posizionato su un trono all’esterno della nicchia (nella quale fu posta una Madonna su tavola che fu commissionata durante il lavoro di rifacimento della statua), con quattro putti agli angoli della statua stessa.

Sul lato destro della navata, dopo la scala che accede alla tribuna della cantoria, si apre la cappella di S. Luigi Gonzaga. Il medaglione, del XIX secolo, rappresenta il Santo inginocchiato davanti alla Vergine ed al Bambino. Sopra l’altare si trova un reliquiario ad urna, in legno ed argento, proveniente dal Convento delle Monache di S. Stefano in Millesimo, allorché, in epoca napoleonica, vi fu la soppressione dell’ordine religioso.

La cappella che segue, dedicata a S. Carlo Borromeo, è della fine del XVIII secolo. Questa è stata restaurata nel 2005. La pala d’altare rappresenta il Santo in vesti cardinalizie, circondato da altri Santi. Sopra l’altare vi è un piccolo tabernacolo di legno dipinto, in stile rococò. Da notare il grande leggìo ligneo della fine del XIX secolo.

Il Presbiterio è delimitato da una balaustra in marmo bianco. Si apprezzano: l’altare, dalla linea molto sobria, rivestito di marmi policromi, e la cui parte inferiore è stata recentemente riportata alla luce dopo la rimozione del paliotto, ora visibile nel museo. Esso è sormontato da un tempietto in legno dorato e da un crocifisso di epoca tardo medievale. Il tutto è coronato dal baldacchino recentemente ripristinato.

Dietro l’altare è collocato il coro ligneo, che fu uno dei primi arredi presenti nella Chiesa dal 1667. Nota curiosa: la decorazione IHS e la data “1907”, relativa all'ultimo intervento. Le pareti sono ricoperte da quadri la cui origine risale alla dominazione spagnola in Italia. Essi raffigurano: la Nascita di Gesù Bambino, a sinistra, l’Adorazione dei Magi, a destra e, sul fondo, la Nascita della Beata Vergine. Sono altresì degne di nota le due immagini dei Santi Pietro e Paolo, eseguite dal Borgna nel XIX secolo con colori monocromatici, utilizzando la tecnica del ”trompe l’oeil”.

Nella Sacrestia è degno di nota il grande armadio ligneo ed il lavandino in pietra.

In un locale sopra la Sacrestia si trova la piccola area espositiva, in cui sono conservati antichi paramenti e arredi sacri.

Dietro la Chiesa vi è l’antico Oratorio della Confraternita trinitaria dei “Battuti Bianchi”, ora, purtroppo, destinato a stalla e fienile.

CENNI SULL'ANTICO CIMITERO DI CENGIO ALTO

L'attuale complesso denominato «antico Cimitero» non è il primo. Risulta infatti che, prima degli editti napoleonici, altri tre cimiteri esistessero a Cengio.

  • Nel 1573 il Vescovo visitò il Cimitero ed ordinò che fosse cintato e chiuso;
  • L'ordine di recinzione veniva ribadito in un'altra visita pastorale (1607);
  • Le relazioni parrocchiali degli anni 1770 e 1780 indicano che il Cimitero si trovava vicino alla Chiesa Parrocchiale ed attiguo ad un altro camposanto più antico, oramai in disuso, e che non era più funzionante il cimitero del castello, nel quale cresceva abbondante l'erba.

In seguito all'Editto di Saint-Cloud, doveva essere stato costruito quello che, attualmente, è l'«antico Cimitero», che richiede un massiccio intervento di recupero, stante il discutibile stato di conservazione.