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Capitolo 15 - Manga n° 42
INSIEME NEL TEMPIO DI ADES Spaventato per la salute della sua Dea, il cavaliere inizia a colpire la giara, invano. Anche il Fulmine non ha alcun effetto, ed anzi rimbalza contro lo stesso Pegasus, atterrandolo. Dall'alto una voce deride il cavaliere, ed alzando la testa il ragazzo vede un enorme obelisco, sulla cima del quale, attorno ad una statua di Ades, ruota una specie di anima. Lo spirito di Ades avverte Pegasus che la giara è indistruttibile e tutti i colpi lanciati contro di essa rimbalzano contro chi li ha scagliati. A qualche centinaio di metri dal tempio, Andromeda decide di affrontare da solo Hypnos e consiglia al fratello di andare ad aiutare Pegasus. Mentre Phoenix si allontana, Hypnos tira verso di se le catene e lancia Andromeda in aria, ma il cavaliere risponde colpendo il nemico con le "Onde del Tuono" e danneggiando ulteriormente la sua armatura, già incrinata da Pegasus. Hypnos decide allora di usare il suo potere speciale e far addormentare Andromeda con la "Eternal Drowsiness". Lentamente, il cavaliere si sente sprofondare nell'oblio e perde i sensi accasciandosi al suolo. Hypnos spiega allora che egli ha sempre detestato la morte violenta, a differenza della quale un sonno eterno non provoca dolore. Tuttavia, visto che il cavaliere ha ricevuto il sangue divino, potrebbe riuscire a risvegliarsi, e quindi va eliminato. Quando però Hypnos è in procinto di colpire, Sirio e Cristal gli ordinano di fermarsi e gli ricordano che anche loro hanno ricevuto il sangue di Atena. Osservando i due nemici, Hypnos nota che sono scomparsi dietro la luce dei loro cosmi, dalla quale fuoriescono con indosso l'armatura divina del Dragone e l'armatura divina del Cigno. Non troppo preoccupato, il Dio gli lancia contro la "Eternal Drowsiness", ma i due, che ormai conoscono quella tecnica, la evitano con un balzo, ed attaccano insieme con il Drago nascente e la Polvere di diamanti, distruggendo l'armatura di Hypnos ed il Dio stesso. Al tempio, Pegasus è stato atterrato dai suoi stessi colpi, rimbalzati contro la giara, quando in suo soccorso giunge Phoenix. Le Ali della Fenice, scagliate contro lo spirito di Ades, non hanno comunque più fortuna del Fulmine di Pegasus, ed il cavaliere è sbattuto contro la giara, attorno alla quale vi sono molte chiazze del sangue di Atena. Il cavaliere della fenice si rende conto che non può combattere senza armatura, e contemporaneamente, senza pensarci, tocca con le mani il sangue divino, che improvvisamente compie il miracolo vestendo Phoenix dell'armatura divina della Fenice.
IL RISVEGLIO DI ADES Phoenix
all'inizio è sbigottito dalla sua nuova armatura, poi, ripresosi, attacca
la giara insieme a Pegasus, unendo le Ali della Fenice al Fulmine
dell'amico. Nonostante il loro sforzo congiunto però il risultato non
cambia, ed i due sono sbalzati all'indietro. Rialzandosi, Phoenix nota per
la prima volta l'edificio sotto l'obelisco di Ades, e sia lui che Pegasus
capiscono che quello è il mausoleo dove è conservato il vero corpo del
signore dell'aldilà. I due decidono di eliminarlo una volta per tutte e,
ignorando gli ordini dello spirito di Ades, corrono verso l'edificio e ne
sfondano la porta con una grande esplosione. Poco lontano, anche gli altri
cavalieri sentono l'eco del colpo, ed Hypnos, in fin di vita, capisce cosa
è successo e li avverte che, se non si fermeranno subito, il mondo intero
si estinguerà. Frattanto, al tempio, l'anima di Ades entra nella sua
statua, e contemporaneamente Pegasus e Phoenix si apprestano a distruggere
il sarcofago dove è conservato il suo corpo. In quel momento però, i due
sono travolti da una forte esplosione, e davanti a loro appare Ades,
vestito della sua surplice e con in pugno una spada. Nello stesso momento
il cielo dell'Elisio si oscura ed Hypnos, prima di morire, comprende che
Ades è stato risvegliato e dichiara "Con ciò tutto piomberà nel
buio…gli…umani moriranno…."
VERSO UN MONDO PIENO DI LUCE
"Brucia
!"
L'attacco congiunto di tutti i cinque cavalieri colpisce in pieno Ades, incapace di difendersi. Furioso contro degli uomini che tentano di battere una divinità, il Dio scaglia una scarica d'energia terribile, che travolge i cavalieri e danneggia persino le armature divine. Mentre i cinque guerrieri cadono al suolo, Ades si rende conto che "questi ignobili esseri umani mi hanno ferito !", ed infatti inizia a sanguinare mentre la sua surplice si incrina, anch'essa danneggiata. Fra tutti i cavalieri, solo Pegasus ha la forza di rialzarsi, ed osservandolo bene, Ades si rende conto che gli ricorda un'altra persona, anch'essa di nome Pegasus, colui che nell'epoca dei miti riuscì a ferirlo. Il Dio dichiara allora che l'attuale Pegasus non è altro che la reincarnazione di colui che lo ferì, e decide di eliminarlo una volta per tutte, respingendo facilmente la "Meteora di Pegasus". Ancora una volta, l'armatura di Atena scivola dalle mani del cavaliere, che, quando tenta di riprenderla, ha il braccio trafitto dalla spada del nemico. Ades poi solleva la sua arma verso il cielo ed i cavalieri vedono il sole, visibile dall'Elisio, completamente oscurato, la Greatest Eclipse è dunque compiuta. Al Grande Tempio, anche gli altri cavalieri vedono l'eclisse e temono che sia impossibile per dei semplici esseri umani sconfiggere la morte. La sola a non perdere la speranza è Patricia, che afferma "Io sento ancora…la voce di Pegasus…e di tutti i suoi compagni…Non si sono ancora arresi. E' come se le loro vite fossero poesie di gioia…e luci di speranza." Nell'Elisio, Ades solleva la spada per l'ultimo fendente verso l'esausto Pegasus, ma con grande sorpresa di tutti, la spada è fermata da una sfera luminosa, che avvolge il cavaliere. Ora ciascun cavaliere è circondato da una sfera, che si solleva verso il cielo, ed osservandole, Ades capisce che solo Atena può essere riuscita a fare ciò. Ed infatti, mentre la giara ritorna bianca, la Dea ringrazia i cavalieri per ciò che hanno fatto e li informa che le sfere li riporteranno sani e salvi sulla terra. Ades decide di uccidere Atena una volta per tutte con la spada, ma Pegasus è più veloce di lui e lancia alla Dea la statuetta dell'armatura. Mentre raggiunge la sua padrona, questa cambia forma e si ingrandisce fino alle dimensioni di una normale corazza, disponendosi sul corpo di Lady Isabel, che si libera frantumando la giara. Finalmente Ades ed Atena sono uno di fronte all'altra, ed in questo momento il sovrano dell'aldilà comprende che la sua avversaria si è fatta catturare da Hypnos solo per farlo uscire allo scoperto. Furioso come non mai, il Dio colpisce con la spada, ma Atena para il colpo con l'egida (lo scudo) perdendo solo l'elmetto per l'impatto. Ades chiede ad Atena perché voglia difendere la miserabile umanità, e continua affermando che se gli uomini non fossero spaventati dal timore dell'oltretomba e dell'Inferno, non porrebbero limiti alla loro malvagità. Atena però gli risponde che anche gli uomini più buoni commettono dei peccati, pur contro la loro volontà, e che chiunque dopo la morte merita la pace eterna, mentre all'Inferno sono punite in eterno le loro colpe. Non accettando queste parole, Ades colpisce ed atterra Atena, per poi prepararsi ad ucciderla con la spada. Vedendo Lady Isabel in difficoltà, Pegasus frantuma la sua sfera e si frappone fra Ades e la fanciulla colpendo il nemico. Il Dio della morte è travolto dall'improvviso attacco di Pegasus e sbatte violentemente contro le mura del tempio. I cavalieri sono felici perché ciò dimostra che è possibile battere Ades. "Pegasus
ce l'ha fatta !" Ed infatti la spada di Ades ha trafitto il cuore di Pegasus, mortalmente. Il ragazzo si accascia fra le braccia di Lady Isabel, che in lacrime lo supplica di resistere, almeno per rivedere sua sorella, ma invano. "Devi vivere ! Devi vivere per chi ti ama, Pegasus ti prego !" urla la ragazza. Anche i cavalieri piangono sconvolti e si rendono conto che il cosmo di Pegasus sta sparendo: il loro amico è morto. Nella disperazione generale, la spada di Ades esce dal petto di Pegasus e fluttua in aria fino a tornare nelle mani di Ades. Il Dio deride sarcasticamente Atena "Atena, quando stai con gli umani diventi molto stupida. Era l'unico momento in cui potevi colpirmi. Hai stupidamente sprecato l'unica occasione che ti aveva procurato Pegasus mettendoti a piangere…Pegasus è morto per niente…avrebbe potuto salvarsi se non si fosse intromesso, che stupido !". Ancora con le lacrime agli occhi, Isabel dichiara che Ades non conosce l'amore, che è la vera forza degli uomini, ed un Dio che ignora l'amore non ha diritto di giudicare e condannare. Non accettando queste parole, Ades si lancia contro Atena, ma i quattro cavalieri rompono le loro sfere ed uniscono i loro cosmi a quello di Lady Isabel. Ades è terrorizzato "Che cosmo hanno questi uomini ?! Non ci posso credere ! I loro cosmi mi stanno sopraffacendo !" ma Atena gli urla "Ades, questo è l'amore !Il magnifico potere che possiede l'uomo ! La forza dell'amore che nasce dalle fonti della vita ! E che è invincibile !" e contemporaneamente il suo scettro vola verso Ades, trafiggendolo al torace. Con le lacrime agli occhi, i cavalieri si rivolgono a Pegasus: "Ce
l'abbiamo fatta !"
Solo Lady
Isabel, pur piangendo, non dice niente mentre osserva il corpo di Ades
iniziare a sparire. In fin di vita, Ades nega comunque l'importanza
dell'amore, ed avvisa i cavalieri che, con la sua morte, anche l'Inferno e
l'Elisio sarebbero scomparsi, e quindi anche loro moriranno. I cavalieri
circondano Isabel, che sta di nuovo sollevando il corpo di Pegasus e che
afferma soltanto "Ragazzi…torniamo…al mondo della luce." Poi
il tempio ed il resto dell'aldilà scompaiono. FINE
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Ora, nei Campi Elisi, ci sono anime!