La campagna della CEI per la riduzione del debito estero dei Paesi poveri
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1. Come nasce la campagna
- Nel 1994 il Papa lancia con la Tertio millennio adveniente il Giubileo del 2000 e, fra i vari obiettivi, propone di accoglierlo “come un tempo opportuno per pensare, tra l’altro, a una consistente riduzione, se non proprio al totale condono del debito internazionale, che pesa sul destino di molte Nazioni” (TMA 51).
- La campagna ecclesiale per la riduzione del debito estero dei Paesi più poveri fu approvata dalla CEI nel gennaio 1999, dopo un anno di preparazione, che ha coinvolto molti soggetti ecclesiali (associazioni, movimenti, istituti religiosi, Caritas…)

2. Motivazioni
- In Africa la spesa per il debito è quattro volte superiore a quella destinata a finanziare il sistema sanitario e quello scolastico.
- Ora, “il pagamento del debito non può essere ottenuto al prezzo del fallimento dell’economia di un Paese e nessun governo può moralmente esigere da un popolo delle privazioni incompatibili con la dignità della persona” (card. Etchegaray).

3. Obiettivi
- La campagna intende rendere efficace in Italia l’appello per la cancellazione del debito dei paesi poveri.
&Mac183; Concretamente, sono stati individuati tre indirizzi della campagna:
a) l’indirizzo pastorale ed educativo (nei confronti delle comunità ecclesiali);
b) l’azione di pressione su Governo e Parlamento, perché siano attivati interventi di cancellazione;
c) il lancio di una raccolta di fondi per finanziare un’operazione di conversione del debito di alcuni Paesi in progetti di sviluppo: in pratica, si vuole acquistare parte del debito di due Paesi (Zambia e Guinea), ottenendone così la cancellazione, mentre i rispettivi governi verseranno analogo importo in valuta locale su un fondo amministrato dal comitato italiano, in collaborazione con le chiese locali, utilizzato per finanziare progetti di sviluppo elaborati insieme alla popolazione locale.

4. Tempi
- Quaresima 2000: approfondimento della proposta e impegno nella colletta.
- Inserimento della proposta nelle celebrazioni in occasione di pellegrinaggi diocesani, parrocchiali, associativi, ecc…
- Sensibilizzazione al problema per tutto l’arco dell’anno giubilare, specialmente in determinate giornate o raduni.

5. Che cosa possiamo fare noi vincenziani?
- Impegnarci a studiare la situazione dei Paesi poveri, del loro indebitamento, delle ragioni a sostegno della cancellazione (e dei modi più opportuni di attuarla).
- Partecipare alla colletta per l’acquisto del debito dei due Paesi destinatari della campagna.
- Modificare lo stile di vita consumistico, tenendo conto dell’interdipendenza sempre più stretta (in un mondo globalizzato) tra Nord e Sud del mondo (e che il 20% dei paesi ricchi si spartisce l’84% della ricchezza mondiale, mentre il 20% dei paesi poveri se ne spartisce solo l’1,4%).
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