I CITTADINI DI FIRENZE SALVANO LA
FORTEZZA:
PER IL SINDACO DOMENICI
SONO NOSTALGICI, FANATICI E
FAZIOSI
Premesso che
riteniamo che il miglior giudizio sulle scelte del sindaco Domenici sia il suo
stesso comportamento ormai evidente a tutti i cittadini: incerto, confuso,
pressappochistico come le sue incaute citazioni filosofiche, e insieme
disinformato su tutto ciò che non siano le proprie opinioni, crediamo opportuno
esprimere alcune osservazioni a margine del “forum” Domenici/Paolucci
organizzato dalla redazione fiorentina del quotidiano “la Repubblica”, e
pubblicato ieri 27 gennaio 2005.
1. Il “forum” (in
latino: ‘piazza’, ‘mercato’, cioè luogo aperto; in questo caso forse era meglio
chiamarlo “abboccamento” o “conversazione”; ma un vero “forum” sarebbe
opportuno) nasce in ogni caso in ritardo: avrebbe forse avuto un senso più reale
se si fosse svolto prima della definizione delle linee del Piano Strategico che
ha già di fatto stabilito le scelte fondamentali di sviluppo di questa città per
i prossimi 20 anni e che si tenta ora anche di blindare nel nuovo Piano
Strutturale. A questo punto sembra piuttosto un’accademica esibizione su
questioni sulle quali l'attuale Giunta ha detto da tempo di non voler recedere,
e nemmeno di voler prendere in considerazione eventuali obiezioni.
2. Sulla Fortezza
viene confermata la scelta blindata del polo espositivo e della incontrollata
finanza di progetto, cioè le madri reali dello scempio della Fortezza e, in
prospettiva, di tutta la città. Si ricorda come la pubblicità di Firenze Expo
suggelli la propria filosofia (non censurata da nessun membro della Giunta)
attraverso l’allettamento dei possibili clienti con la terribile immagine di
Firenze «scenario dei vostri affari». Evidentemente il Sindaco condivide e non
gli passa neppure per la testa di prestare reale attenzione alle opinioni
diverse e alle motivate obiezioni che da più parti vengono mosse alle sue
scelte. D’altronde la navigazione a vista con cui la sua Giunta si è mossa e
continua a muoversi (illuminante la sequenza: “non vedo nessuno scempio”, blocco
dei lavori da parte della
Soprintendenza, giudizio di tre saggi, consultazione popolare, nuovo blocco dei
lavori, attesa del giudizio della Commissione ministeriale, cinque proposte, ma
non approvate dalla Giunta) dà il senso delle caratteristiche della politica
confusa di Sindaco e Giunta. E poi, se c’è stato danno – e l’attuale
comportamento del Sindaco e della Giunta con le sue cinque proposte sembra, sia
pur indirettamente, riconoscerlo – chi pagherà i danni? I cittadini? O ci sono
dei responsabili?
3. Secondo
Domenici la città ha reagito al parcheggio per «emotività» e con un «certo grado
di fanatismo e di faziosità». Ricordiamo al Sindaco che, raro caso in Italia, è
stato rieletto questa seconda volta, passando solo al secondo turno, e con un
crollo di voti e di percentuali rispetto all’elezione precedente (per non
parlare di un confronto con Primicerio). Se forse smettesse di disprezzare e
insultare i cittadini della sua città, forse potrebbe ottenere gradimenti
maggiori, e forse si renderebbe forse conto, soprattutto, che, mentre i
cittadini studiano i documenti, i disegni esecutivi del progetto e la realtà, i
suoi sostenitori, come il capogruppo DS al Comune di Firenze, dott. Ugo Caffaz,
ancora annaspano, senza vergognarsene né per questo dimettersi - come dovrebbero
- , dichiarando di non conoscere il progetto, tra l’altro quando il manufatto è
ormai realizzato e visibile a tutti. Si ricorda anche il recente comunicato
stampa di due sostenitori della giunta, Nardella e Carrai, che, con sprezzo del
ridicolo, ammonivano: «Non è il momento di svolgere il mestiere più amato dagli
italiani quello di improvvisarsi tutti tecnici competenti del problema del
momento». Invece, i cittadini, non solo attraverso i comitati, ma anche
attraverso fax e email a quotidiani e radio libere, hanno dimostrato una ricca
(vorremmo dire perfino sorprendente) e per niente ottusa né nostalgica
attenzione e rispetto verso la propria città, hanno da protagonisti “preso la
parola” davanti a un intervento al risparmio, vergognoso sul piano progettuale e
irrispettoso/manomissivo di un bene culturale che è un valore comune assoluto e
tutelato in primis dalla nostra
Costituzione e dalla legislazione del nostro paese. Quanto alla “modernità”,
totem di Domenici, invitiamo inoltre chi ancora non l’avesse fatto a confrontare
la citatissima Piramide del Louvre con le torrette in stile Playmobil in finto
bugnatino del soprappassaggio del Romito o con la vanamente esaltata
sistemazione dell’arch. Di Nardo in Piazza Beccaria)
4. Purtroppo il
Sindaco dimostra di non conoscere nemmeno la storia della nostra città: negli
anni '50 e '60 la città non era peggiore: il Ponte da Verrazzano, il Ponte
Amerigo Vespucci, la passerella pedonale dell'Isolotto, i Quartieri
dell'Isolotto e di Sorgane, per citare solo i primi episodi che ci vengono in
mente, rappresentano valori altissimi rispetto alle affrettate e spesso perfino
inefficaci realizzazioni della “modernità” domeniciana: sembra che oggi non si
sia nemmeno capaci di costruire dei sottopassi o delle rampe o dei ponti (si
veda ad esempio l’inquietante ponte portato in esecuzione in piazza
dell'Isolotto e bloccato dalla mobilitazione dei
cittadini).
5. Il Sindaco
Domenici non conosce bene nemmeno la questione della Fortezza: nessuno ha
chiesto il ripristino delle mura nella loro versione originale. È stato chiesto
di rispettare il palinsesto stupendo di arte e storia che ci viene dal passato e
non di massacrarlo con parcheggi vergognosi che, lo sottolineiamo, senza la
mobilitazione dei cittadini avrebbero avuto, con la benedizione – e la firma –
di Domenici, anche un centro
commerciale a cinque metri dai bastioni. Troviamo sorprendente che il cittadino
Domenici non dichiari pubblicamente di provare vergogna per aver affermato di
non vedere lo scempio (salvo poi mettere in moto una sarabanda di confusi
tentativi di “aggiustamento”).
6. La discussione
sulle fondazioni e sugli spazi appare vana: alle argomentazioni sensate e
certamente non estremistiche di Paolucci, il Sindaco risponde con frasi fatte,
genericamente e mai puntualmente. Riesce peraltro difficile ascoltare chi, nel
corso di cinque anni di governo, ad esempio, non è riuscito nemmeno a dare esito
all’operazione del Meccanotessile. Abbiamo pubblicamente invitato l’assessore
alla cultura a organizzare una visita con vero forum (‘mercato’ o ‘piazza’, cioè
luogo di incontro delle persone), illustrando lo stato dei lavori; ma il dott.
Siliani tace.
7. Domenici
afferma che si dovrà ringraziare la tranvia che traverserà le Cascine perché
così finalmente il parco sarà pedonalizzato. Ci sembra che sia come dire che uno
che sta in una tenda a ossigeno in ospedale è fortunato perché così non
respirerà più lo smog come chi cammina fuori dell'ospedale. Bella
pedonalizzazione quella che toglie per 800 metri le macchine ma in compenso ogni
tre minuti fa sfrecciare convogli su rotaia!
8. Forse è meglio
che Domenici lasci stare Sabino Cassese: la sua azione di sindaco sembra che
stia proprio a dimostrare come si fa a lasciare via libera alla privatizzazione
dei beni comuni facendo finta che rimangano pubblici (Firenze Parcheggi spa,
Casa spa, Quadrifoglio spa, Publiacqua spa, Società della salute ecc.). Maggiore
attenzione sembra essere dedicata alla distribuzione di posti nei consigli
d'amministrazione.
Per tutte
queste considerazioni non si può non rimanere sconcertati di fronte a questo
modo di confrontarsi con i seri problemi che stanno di fronte a questa città e
ai suoi abitanti. Il nostro Sindaco sistematicamente non risponde ai cittadini
che chiedono un confronto, e se accetta di comparire in pubblico lo fa in
occasioni “protette”. Si tratta di un modo di fare che ricorda atteggiamenti
tipici del nostro Presidente del Consiglio Berlusconi. Se davvero Domenici vuole
confrontarsi con chi la pensa in modo diverso da lui perché non accetta un vero "forum" con i
rappresentanti dei cittadini che hanno studiato il problema della Fortezza e
hanno denunciato ormai da quasi 9 mesi lo scempio che si sta ultimando? Noi
siamo in attesa e sempre disposti a incontrarlo
pubblicamente.
Comunque, in
questo momento di grande confusione alimentato anche da questi continui
cambiamenti di rotta nella navigazione del nostro timoniere sul caso del
parcheggio "non-sotterraneo" della Fortezza, siamo a riconfermare quanto
segue:
1. Il comitato
di settore del Ministero deve esprimersi sul parcheggio ormai quasi
completamente realizzato nelle sue strutture in merito al fatto se si sia
manomesso o no un bene culturale notificato e tutelato da vincolo diretto qual è
la Fortezza da Basso e l'area circostante, se ne ha modificato sensibilmente del
quadro percettivo dei bastioni del Sangallo, se ha compromesso l'area dei
fossati e del vallo della stessa.
2. La
soluzione a quello che è uno scempio sotto gli occhi di tutti e che
deliberatamente si è portato avanti
fino allo stato attuale di realizzazione non può essere oggetto di
aggiustamenti parziali e non risolutivi come quello definito nell'aprile 2004,
ma deve essere rimosso tutto ciò che fuoriesce dal piano originario di campagna
attestandosi con la nuova piazza/giardino alla quota del vallo rimesso in luce
davanti alla Porta di Campagna.
3. devono essere accertate tutte le responsabilità delle autorità chiamate a tutelare gli interessi generali in questa vicenda e ha chiedere che chi ha sbagliato paghi i danni.
SOSTENIBILITÀ – PARTECIPAZIONE – TRASPARENZA
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