L'AUTOSTRADA

CHE

VOGLIAMO


L'autostrada che non vogliamo è quella che non rispetta i cittadini e la loro terra..

Consiglio comunale, quello del 12, incentrato sul problema autostrada ed in effetti lo è stato a tutto campo e come vedremo solo per miracolo non ha finito per partorire un topolino.

Il dibattito ha delineato posizioni chiarissime nell’ambito delle opposizioni a partire dai Verdi, Rifondazione e a sorpresa da Alleanza Nazionale.

Tutti se pur con varie sfaccettature hanno in pratica fatto riferimento all’errore di insistere su questa tratta della A1 che deriva dall’incapacità trentennale di dare risposte alla viabilità di Firenze e del suo comprensorio.

L’accantonamento di soluzioni più costose ma che sarebbero state sicuramente meglio accettate dalla popolazione, ha prodotto infatti l’assurda soluzione a poco costo di sovrapporre un ulteriore errore a quello che fu perpetrato già con la prima realizzazione.

Insomma un progetto disastroso del quale oggi a farne le spese sono solo una parte di cittadini, i quali, come ha sostenuto Briccolani di AN “devono puntare ad una realizzazione che veramente quantifichi il loro miglioramento della qualità della vita e che, se questo non è sicuro che avvenga, si deve dire basta”; insomma, ha proseguito Briccolani “non è vero che è tutto deciso, se il Sindaco è disposto ad ascoltare il popolo, e non le gerarchie politiche, come ha fatto l'Alunni a Campi con il termovalorizzatore, si può ottenere tutto quello che è giusto pretendere”.

Le opposizioni hanno poi espresso forti dubbi sulla effettiva necessità dell’opera, ed il centro destra ha rimarcato l’errore di aver abbandonato la bretella del Mugello, ma nonostante ciò, secondo la stessa società autostrade, la tratta fino ad Incisa dovrebbe divenire sovraffollata verso il 2020 cosa che nessuno ha però ricordato.

Ciò premesso, sulla base di queste considerazioni, tutte le opposizioni si sono allineate riguardo alla ragionevole necessità di attuare una moratoria, che la Bensi dei Verdi ha esplicitato molto bene, funzione della messa a regime del tratto Firenze nord-sud, visto che le code si verificano per l’intasamento di questo tratto, ma anche di altre prospettive che si apriranno da qui a 15 anni per quanto riguarda il trasporto su rotaia, con il completamento della TAV, o via mare.

Su questa posizione si sono espressi favorevolmente anche alcuni consiglieri della maggioranza come Solazzi e Franchi che hanno esposto il loro punto di vista in modo molto argomentato e ci è sembrato di capire, che anche Vezzani fosse sulla stessa linea, anche se in maniera molto più “politichese”.

L’altra parte della maggioranza ha dato invece l’impressione, alla maggior parte del numeroso pubblico presente, di praticare un paludato gioco di mestiere cercando in sostanza di convincere, che non ci saranno “soluzioni al di fuori di questa”; che non rimane altro che emendare questo progetto dicendo di voler fare tante cose, scrivendone tante, ma, guarda caso, dimenticando di dire la cosa più importante: la strategia che intende adottare per difendere quello che uno chiede, se poi non sarà puntualmente accettato. Paoli, dei DS, ha poi cercato persino di abbattere le ultime speranze di coloro che credevano nelle possibilità dell’ARPAT di fare qualcosa, esibendo un documento di risposta ad un esposto di alcuni cittadini in merito al rumore, dal quale si deduceva che era permesso alla società Autostrade di intervenire nell’arco di 15 anni [1].

Così uno stuolo di allineati e coperti che hanno dato l’impressione di difendere in primis gli interessi di Benetton & C piuttosto che i cittadini, come Fagrì più polemico o Pestelli che ha difeso a spada l’assoluta necessità della terza corsia che arriva già ad Orte, mentre, aggiungiamo noi, la stessa società autostrade, di Benetton, non pensa ancora di raddoppiare la galleria di Bruscheto ad Incisa; Casini, della Margherita, anche se con molti distinguo, ha dato l’impressione di essere, forse, ingenuamente convinto che la società Autostrade faccia tutto quello che le si chiede perchè ha capito i nostri bisogni;

Il Sindaco ha chiuso come al solito le danze, rintuzzando di demagogia per strappare applausi, coloro che avevano osato dubitare della bontà delle scelte operate sia nel ’98, con l’abbandono della ipotesi bretella del Mugello, che del 2001 quando fu bocciata l’ipotesi del tracciato in galleria da Firenze sud a S. Donato.

In sostanza ci è sembrato di capire che dovremmo prendere quello che ci danno ed è proibito sperare che non se ne faccia di nulla, anche perché non ha aperto spiragli su altre via d’uscita: le linee ferroviarie per un futuro trasporto su rotaia sono poche, anche dopo la TAV e non le potremo usare (dimenticando che i treni vanno anche la notte, da sempre quelli merci) per il trasporto alternativo tanti sono i treni passeggeri e ancora: i porti ci sono ma sarebbero intasati, le autostrade verso i porti idem. Per finire, dopo questa dose di   ottimismo: se ci opponiamo “la terza corsia ce la fanno lo stesso”. Insomma una quasi iettatura questa terza corsia che ai più superstiziosi ha fatto pensare che sia meglio farla subito.

Ma non è finita qui, subito dopo ha preso ad instillare sensi di colpa del tipo: “ma allora non si faranno mai le grandi opere” se tutti vogliono dire la loro e ad evocare scenari apocalittici del tipo, “proviamo a chiudere l’autostrada!” ma mai dicendo cosa sarebbe disposto a giocarsi per difendere una posizione che serva ad ottenere quello che vogliono i cittadini che abitano sull’autostrada; anzi "tanto qualcuno scontento ci sarà sempre".

Semmai nel provvidenziale scarica barile abbiamo appreso che tutto sarà nelle mani del Ministro Mattioli (AN), al quale, la Regione, trasmetterà integralmente le osservazioni dei tre Comuni interessati.

La conclusione è stata che in fondo siamo tutti sulla stessa barca (scurdiamoce o passato....nel senso di non fare dietrologie) e tutti insieme cerchiamo di fare quadrato, sia da destra che da sinistra, per ottenere quanto più sia possibile.

Si è passati quindi alla votazione dell’ordine del giorno della maggioranza che Paoli, capo gruppo DS, ha chiesto di condividere anche alle opposizioni.

In sostanza il documento riporta le richieste che riguardano l’Antella, l’ospedale e il campo base che, poiché già ampiamente commentati sul documento delle osservazioni dei tre comuni interessati, a scanso di equivoci bastava citare quello come riferimento. Poi auspica un comitato tecnico di controllo sulla cui composizione non ci sembra sia stata fatta al momento molta chiarezza tranne la composizione con tecnici del Comune.

Insomma un documento sullo stile di tutti quelli che la maggioranza ha diffuso sull’argomento, stilati per non allarmare ma semmai, per rassicurare e convincere che è tutto sotto controllo; tanto che si realizzerà questo progetto a prescindere da qualsiasi altra soluzione! Non ipotizzando neppure lontanamente che non se ne faccia nulla.

Le opposizioni hanno infatti obiettato che in fondo il loro appoggio doveva tener conto della loro volontà di dubitare della bontà di questa soluzione anche perché l’ipotesi E di un progetto messo nel cassetto nel 2001 sembrava a tutti quella veramente in grado di ridurre l’impatto del rumore e dell’inquinamento atmosferico, tuttavia Ronchi, di RC, ha proposto una ipotesi di emendamento al documento della maggioranza che prevedeva:

1) riqualificare il tracciato come definito nel documento e dai tre Comuni;

2) dire no e bloccare tutto se le osservazioni non vengono accettate;

3) stabilire comunque una moratoria;

Questi punti ovviamente non sono stati condivisi da coloro che a spada tratta di corsie ne farebbero forse anche quattro e pertanto, tra i litiganti, per fortuna, (era ora!) è sceso in campo il consigliere Ravenni dei DS, cercando una difficile mediazione anche con coloro che volevano votare comunque il documento della maggioranza senza le opposizioni.

Gran confusione e tra tutti Vezzani riusciva a guadagnare il microfono per proporre un breve incontro dei capi gruppo per tentare una mediazione.

Le conclusioni dell'incontro, annunciate da Ravenni, sono state quelle che si cercherà di rifare un documento comune da votare in un prossimo consiglio Comunale.

(da L'ALTRA CAMPANA N°9_05)

Comitato per l’autostrada che vogliamo


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