Chi ha letto le sue poesie non ha potuto che trovare nella vena esistenziale che le caratterizza una sensibilità non comune verso quei valori umani universali che ne fanno delle opere senza tempo e per questo sempre attuali.
In ricordo di Manuela ogni anno, nel mese di maggio, si tiene un Concorso Nazionale di poesia organizzato dal Calcit e con il Patrocinio del Comune di Bagno a Ripoli nel quale viene distribuito anche un premio patrocinato dalla Presidenza della Repubblica.
Nell’occasione della inaugurazione di questa piazzetta a lei intitolata, vogliamo pubblicare per la prima volta due poesie inedite ritrovate per caso tra vecchie carte di Manuela pochi mesi or sono pensando di fare cosa gradita a tutti gli amici e compagni che avranno la bontà di custodire questo libretto.
VIVA
Immagine stanca
di un fisico morto.
Sopra vi scoppia una bomba.
Scompare il cadavere.
La polvere ricade
sul selciato.
Dopo toccherà
ad un altro.
Ho visto degli occhi
spaventevoli erano
la mia paura.
Mi rincorrevano per mezzo
di un corpo drogato:
sogno.
Le immagini sfumano,
una bomba
vi scoppia sopra.
Solo la polvere rimane.
Sveglia, mi ritrovo
In una stanza chiusa,
da cui non posso uscire.
Ma chi se ne frega:
al mondo il sole.
Che confusione è successa
Oggi. Il mulo
fermo nel prato.
La luce piange nel buio
la sua vita finita.
COS'E' STATO
Un giardino, tanti bambini,
tanti occhi ridenti,
due occhi tristi che guardano con nostalgia e rimpianto
quei volti di donna che sorridono,
quegli sguardi che d’amore parlano,
quelle mani che nel gesto accarezzano,
e nei suoi occhi adesso trema il pianto.
Un fremito nell’aria,
qualcosa lieve ha sfiorato il suo volto,
lo sguardo non vaga intorno,
ma si alza in alto,
verso il cielo.
Le sue piccole mani si tendono, come per afferrare l’infinito.
Cos’è stato?
I suoi occhi non vedono niente,
le sue mani non sfiorano niente,
ma lui sa cosa è stato,
quel brevissimo istante
il suo cuore ha scaldato.
Sulle sue labbra è apparso un sorriso
e un dolcissimo nome ha pronunciato:
Mamma.
Manuela Masi 1979