A Manuela Masi 3 Gennaio 1996
Sono in ritardo. E’ tutta colpa mia.
Proprio oggi, leggendo il libro “Concorso Nazionale di Poesia”, con grande apprezzamento e molta sensibilità, sei stata ricordata come donna di sentimenti delicati, d’insegnamento politico, ideale e grande umanità.
Ho letto le tue belle poesie, ricche di contenuto umano; contro le ingiustizie, il degrado, la violenza, la corruzione.
Ti dirò che il mio è stato un risveglio amaro, proprio per non averti ricordata prima.
Ti volevamo bene. Eri una Comunista intelligente, generosa, piena di entusiasmo. Ti conoscevamo così.
I compagni di Grassina, dandoti la massima carica del P.C.I di quella Sezione, fecero la migliore scelta, quella più giusta.
L’ideale comunista fu il tuo l’orgoglio, il tuo credo.
Purtroppo fosti travolta da quel terribile male, nella pienezza della tua giovinezza, senza nessuna possibilità di speranza.
Eppure, anche nell’ultimo tuo doloroso cammino, quando parlavi, lasciavi sempre il segno della fiducia, della stima, dell’instancabile tua volontà, intelligenza politica, con ideali profondi, umani, sempre vicina agli oppressi, offesi, indifesi.
A me piaceva tanto come affrontavi gli argomenti.
Eri coerente e vera, senza la benché minima autosufficienza o retorica.
Sapevi ascoltare il tuo interlocutore (cosa difficilissima!).
Sono in ritardo; hai ragione.
Cosa posso fare per riparare a questa mia insufficienza?
Vedi… cerco di ricolmarla con questa mia lettera.
Tuttavia, non voglio entrare nel dolore della tua sofferenza né in quella di tua madre; di tuo padre che apprezzo ed ammiro.
La tua ultima iniziativa umanitaria di ricerca per debellare il tumore è il più bel ricordo che ci hai lasciato.
Sento che da quinnanzi, non sarò più uno smemorato ritardatario, ma rammentarti sarà di sprone allo scorcio di vita che mi resta.
La penna vorrebbe muoversi ancora, ma la mia commozione la rende incerta…….
Grazie Manuela, grazie per tutto ciò che hai fatto.
Ciao Manuela. Tullio Fiani