Dividi et Impera!

Il Sindaco ha concluso l’incontro sul piano regolatore che si è tenuto a Bagno a Ripoli il 9 Dicembre “constatando un pacato e proficuo scambio di idee”.

Noi non siamo dello stesso avviso, sia perché si è trattato di un dibattito a senso unico in quanto i comitati avevano deciso di non dare spago ad una caciara che immancabilmente sarebbe sorta tra opposte fazioni, ma soprattutto perchè aldilà dello scontro, abbiamo rifiutato a priori qualunque manifestazione sul PRG precedente al Consiglio aperto previsto per il 21 per non relegarlo in questo modo ad una sorta di una riunione di riserva. Ebbene pur di riaffermare che nulla si muove che Bartolini prima non voglia, è stata fatta questa discutibile scelta di indire un precedente incontro che suona come un atto prevaricatore verso le opposizioni che avevano richiesto nell’ultima seduta del Consiglio del 25 Novembre un dibattito sull’argomento all’interno degli organi istituzionali così da non far degenerare il dibattito e acuire le lacerazioni. Nonostante tutto l’idea iniziale di Bartolini era quella di fare il dibattito addirittura a Osteria Nuova, cosa sarebbe successo, dopo quello che abbiamo sentito l’altra sera in “campo neutro”, lascio a voi immaginare.

L’altra sera abbiamo assistito ad un siparietto da operetta patetica ed allo stesso tempo tragica perché si è vista tanta gente scagliarsi contro chi secondo loro non li fa costruire (Comitati, Verdi e TAR), non riteniamo l’abbiano fatto per una loro profonda convinzione ma più per un indottrinamento attuato, forse anche in mala fede, da chi tira le fila delle cooperative,  teso a nascondere la verità sul fatto che esistono delle regole che Comune e Provincia d’amore e d’accordo hanno infranto producendo invece atti falsamente legittimi. Per questa gente è un reato ricorrere al TAR, mentre possono farlo solo i costruttori ed il Comune, magari contro la Sovrintendenza, ma per costruire?

Chi aveva ancora il dubbio che il PRG fosse percepito dalla gente con lo spirito della legge 5 sarà rimasto amaramente deluso quando avrà visto stuoli di “palazzinari” ammassati lungo le pareti e nelle scale in attesa di un segnale da parte dell’Amministrazione, non per tutelare e valorizzare ma per porre la prima pietra  dei loro sogni edificatori comunque e dovunque. Tra i più delusi  pensiamo si possa mettere l’architetto Piazza, se almeno crede in quello che ha detto nel suo discorso conclusivo, nel quale ha toccato sensibilità ambientali sconosciute a Bagno a Ripoli da diversi decenni, quando avrà capito che la sensibilità ambientale qui la comanda il consenso elettorale. Se chi da consenso vuole solo case, diamo loro le case! Se poi le vogliono ad Osteria diamole ad Osteria. Insomma un tipo di populismo pronto a disfarsi del paesaggio e delle leggi di tutela pur di attuare la rivoluzione del cemento pur di continuare ad imperare. Come quei Talebani che abbatterono le statue dei Budda nella roccia perché lo voleva la maggioranza di loro e quindi quello era giusto, così noi ci stiamo comportando verso il nostro territorio. Cosa avranno capito dei concetti espressi dal prof.  Rombai di Italia Nostra coloro che hanno chiesto di costruire in fretta, tanto e ovunque, paesaggio o no senza lacci e laccioli. Se poi da uno che si è dichiarato architetto, viene detto che la collina di Fiesole è bella perché ci sono le “case” , come si fa a credere nella buona fede anche di altri imbonitori cooperativisti che hanno proseguito sullo stesso tono?

Ma non è finita qui c’è stato anche chi pensa di riaprire le botteghe a Osteria Nuova, Villamagna o Vallina magari anche a Balatro costruendo case per poter fare poi concorrenza alla Coop del Bandino (vedrà costui quanti altri negozi chiuderanno, ma non solo a Osteria!).

Poi le tragedie di chi ha citato la Costituzione i diritti umani e poi si scaglia contro i diritti sanciti dalla Costituzione a ciascun cittadino di ricorrere al TAR.

Insomma ci chiediamo come si fa a pensare di poter trovare un compromesso con gente che vuole la casa solo lì, a Osteria, e come si fa a pensare che poi ne abbia veramente bisogno visto che ha potuto attendere ben 12 anni e ancora non ce l’ha. Certamente anche a noi piacerebbe avere una villetta sulla collina di Fiesole, sotto l’eremo dei frati, ma non per questo lo rivendicheremo come un precedente per costruirne un altro e neppure ci sogneremmo mai di mettere su una cooperativa per farlo.

Insomma a Bagno a Ripoli il piano regolatore è sempre una questione di numero di case anche se Bartolini, con una botta al cerchio ed una alla botte, nel colpo al cerchio ha detto anche quello che noi da anni sosteniamo per le località collinari: cioè un programma di interventi che veramente riqualifichi questi piccoli centri favorendo effettivamente la gran parte degli abitanti, creando le condizioni affinché la loro dimora divenga fonte di reddito e quindi di radicamento al posto;  lo stesso vale per il recupero agricolo delle campagne. Ma ha anche detto altro che non rientra in questo, ma nella colpo alla botte…che non vogliamo neppure commentare perché torneremo sulle 49 abitazioni dell’Antella, le cooperative ecc. insomma propaganda con tanto di catalogo immobiliare…con 60 abitazioni l’anno è lecito distruggere il territorio perché sono piccole rate ecc. ecc.

Grazie alla saggezza dei Comitati, Egregio Signor Sindaco, si sono evitate ieri sera pericolose lacerazioni, “constatando un pacato e proficuo scambio di idee”.