L'AUTOSTRADA CHE VOGLIAMO |
L'autostrada che non vogliamo è quella che non rispetta i cittadini...
Informiamo che venerdì 23 settembre 2005 si è costituito il COMITATO “L’AUTOSTRADA CHE VOGLIAMO”, che entra a far parte del Coordinamento dei Comitati Civici di Bagno a Ripoli.
Per il momento hanno aderito al comitato cittadini di Antella e quelli già facenti parte del Comitato per la difesa del territorio di Osteria Nuova, convinti del fatto che la realizzazione del progetto per l’ampliamento a tre corsie dell’Autostrada A1 nel tratto Firenze Sud – Incisa costituisca un problema comune a tutte le zone del territorio di Bagno a Ripoli attraversate dall’autostrada e che quindi occorra portare avanti un’azione congiunta a difesa degli interessi e della salute della collettività.
È infatti fuor di dubbio che l’autostrada attuale sia già fonte di gravi problemi per la popolazione, che è costretta a subire il forte rumore (amplificato dal pesante effetto-eco prodotto dalla vallata del Borro di San Giorgio), l’inquinamento atmosferico e lo scempio paesaggistico.
In sostanza, il Comitato ritiene che non sia mai stata adeguatamente tutelata la salute dei cittadini, abbattendo le emissioni inquinanti, fra cui le micidiali polveri sottili PM10, e l’inquinamento acustico, al di fuori di ogni limite di legge; ci risulta addirittura che, nonostante le richieste più volte formulate all’Amministrazione Comunale da parte di gruppi di residenti, non sia stato eseguito neppure un rilievo.
Provvedimenti mirati ed efficaci per porre fine a questa situazione avrebbero dovuto essere già stati realizzati in prossimità dei centri abitati di Ponte a Ema, Ponte a Niccheri, Antella e Osteria Nuova, attraverso anche la realizzazione di gallerie o di collinette artificiali nei tratti ‘scoperti’, che avrebbero potuto anche ricucire la frattura paesaggistica perpetrata ancora oggi dall’autostrada.
L’ampliamento a tre corsie, oltre ad aggravare lo scempio paesaggistico, non farebbe che peggiorare questi problemi, anche perché la società Autostrade non sarà mai disposta a risolverli seriamente, se non costretta a farlo dall’Amministrazione che potrebbe invece ricorrere agli strumenti giuridici previsti dal’art. 6 della legge n. 447/
98.La società Autostrade preferisce invece accontentare i propri clienti-automobilisti con un tracciato che consenta loro di raggiungere i 140 km/h, anche a costo di abbattere case secolari per poter fare curve più ‘dolci’.
Per queste ragioni, la posizione del Comitato è di netta contrarietà alla realizzazione di questo progetto, che non porterà ad alcuna fluidificazione del traffico, ma semmai ne attirerà del nuovo, aumentando l’inquinamento atmosferico e acustico.
Del resto la tratta Firenze Sud – Incisa presenta già tre corsie nei percorsi in salita e, anche secondo le previsioni della società Autostrade, non presenta volumi di traffico tali da rendere necessario un simile ampliamento, se non oltre il 2020; infatti, gli unici ingorghi oggi registrati sono indotti dall’imbuto del tratto fiorentino dell’autostrada, che vede cumulata la viabilità nazionale con quella cittadina.
Una vera fluidificazione del traffico si potrà ottenere soltanto riducendo drasticamente il trasporto delle merci su gomma, in favore di quello ferroviario e marittimo; solo la miopia politica e la scarsa lungimiranza, fin qui mostrata dai vari governi nazionali e locali, hanno impedito di guardare realisticamente a queste soluzioni, come quella ferroviaria, facile da realizzare, soprattutto quando entrerà in esercizio il tracciato per l’alta velocità (TAV) previsto nei prossimi anni,
che renderà disponibili molti tratti di ferrovia da destinare al trasporto merciPertanto, il Comitato si batterà affinché questo progetto non venga realizzato e sosterrà l’adeguamento del percorso attuale alle normative vigenti in termini di impatto ambientale; il Comitato è infatti convinto che, per la bellezza e la fragilità del nostro territorio, sia l’autostrada a doversi adeguare all’ambiente circostante e non il contrario.
Le risorse in eccesso dovrebbero quindi essere dirottate a favore di altre forme di trasporto e delle altre soluzioni sopra ricordate.
Per raggiungere questi scopi, il Comitato:
1) redigerà proprie osservazioni nel termine previsto sottoponendole alla firma di tutti coloro che vorranno sottoscriverle;
2) seguirà da vicino tutta la procedura, ivi compresa quella di analisi delle osservazioni e, più in generale, quella relativa alla valutazione dell’impatto ambientale;
3) si attiverà per fare svolgere o svolgerà un costante monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e acustico presente e futuro;
4) si avvarrà dell’ausilio di tecnici per studiare queste problematiche;
5) terrà la popolazione costantemente informata sull’argomento, tramite comunicati stampa, siti Internet e articoli sul giornale dei Comitati “L’Altra Campana”;
6) qualunque lavoro dovesse avere inizio sarà sottoposto costantemente a controllo, segnalando alla stampa ed alle autorità competenti eventuali violazioni, abusi e danni;
7) ricorrerà ad ogni legittima forma di protesta, contro qualsiasi atto lesivo degli interessi della popolazione, unitamente ad altre associazioni e comitati che si stanno costituendo negli altri Comuni interessati.
Il Comitato è altresì disponibile a partecipare alla costituzione di un tavolo permanente aperto a tutte le componenti sociali interessate, al quale dovranno giungere direttamente tutte le informazioni, facendo sì che ciascuno dei componenti abbia diritto ad accedervi, senza filtro da parte di alcuno, per realizzare la massima trasparenza ed accessibilità.
Antella 2
6 settembre 2005Comitato per l’autostrada che vogliamo
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