CAOS

Il nuovo concetto di caos (J. Briggs 1993) è stato introdotto da Lorenz ed altri studiosi durante gli ultimi anni ’60 — ’70. Questo concetto contiene un’evidente frattura con il passato; infatti il caos è ordine dinamico.

Il carattere distintivo di un dinamico sistema caotico è basato sulla sua estrema sensitività. Esso è sempre mutevole e non ritorna mai al suo status precedente.

Ovviamente, anche questo concetto è in parte antico. Va ricordato, ad esempio, l’aforisma di Eraclito sul fiume del tempo (non si entra mai due volte nello stesso fiume del tempo); aforisma valido anche per un fiume d’acqua, come insegna l’ecologia. Quest’ultima evidenzia la natura di continuità caotica dei fenomeni naturali (acqua, energia, clima, etc.) e le conseguenze che su di essa si manifestano con l’azione della razionalità umana.

La teoria del caos si fonda sulla natura olistica della dinamica non lineare. In altre parole, i sistemi dinamici sono olistici, possiedono un carattere di completezza per cui le parti si influenzano a vicenda e globale (intero) e locale (parte) si influenzano contemporaneamente.

L’effetto di retroazione può amplificare alcune imprevedibili influenze (esterne o interne), mostrando la forte connessione olistica fra tutte le componenti.

Originato da altre discipline (fisica, meteorologia), il nuovo concetto di caos ha influenzato fortemente molti aspetti della sociologia (si veda ad esempio il concetto di complessità) e di altre discipline. Baker (1993), in particolare, ha analizzato le implicazioni sociologiche della teoria del caos. Va comunque ricordato che il pensiero basato sulla linearità dell’ordine sociale era già stato messo in discussione da molti scienziati. Ad esempio, la necessità di innovare il pensiero filosofico per comprendere le dinamiche sociali portò Bertrand Russell ad ammettere che in ogni schema ordinato, tendente a formare il modello della vita umana, è necessario introdurre una certa dose di anarchia.

La nozione di geografia frattale, introdotta da Mandelbrot, è ora applicata (insieme a quelle di oloni, ologrammi etc.) nell’analisi e nelle trasformazioni dei sistemi organizzativi, delle istituzioni, dei poteri, degli organismi politici e sociali (ove oggi prevalgono i concetti di sussidiarietà, federalismo, organizzazioni virtuali e simboliche, etc.) e ha evidenti riflessi nella cultura d’impresa (Pasmore, 1994; Mc Hugh et al., 1995; Handy, 1993 e 1994; Senge et al., 1994).

E’ pertanto evidente che, con la teoria del caos, il collegamento delle teorie sociali con il pensiero ecologico, biologico e ambientale, diventa sempre più stretto ed interattivo.