Nasce a Oak Park, nei pressi di Chicago, nello Stato
dell'Illinois, il 21 Luglio del 1899.
Suo padre Clarence Edmond Hemingway, era medico chirurgo, sua madre
Grace Hall, cantante lirica.
Ernest finisce le scuole superiori nel 1917 decidendo di non andare
all'Università e preferendo il lavoro al giornale "Kansas
City Star".
Vuole partecipare alla I Guerra Mondiale come volontario, ma l'Esercito
lo scarta per un difetto all'occhio sinistro.
Quando Ernest scopre che la Croce Rossa cerca autisti di ambulanze
si offre volontario. Finito l'addestramento viene destinato al fronte
italiano (con la raccomandazione di indossare degli occhiali, da lui
disattesa).
Parte con la nave per l'Europa, sbarca a Bordeaux e dopo essere stato
a Parigi raggiunge in treno l'Italia.
Il 7 giugno 1918, a soli 18 anni, è a Milano e viene subito
mandato al fronte. Prima a Schio, sotto le Dolomiti. Chiamerà
questo periodo quello dello "Schio Country Club" per la
mancanza di azioni militari.
Scrive anche qualche "pezzo" per il giornale dei soldati
italiani "Ciao".
Viene a sapere che la Croce Rossa ha istituito delle cucine da campo
per i soldati impegnati nei combattimenti; si offre di andarci a lavorare.
Lo mandano a Fossalta di Piave (un paese semidistrutto e in piena
zona di guerra) dove, fra l'altro, porta generi alimentari alle truppe
con una bicicletta (una sua idea).
Poco dopo la mezzanotte dell'8 Luglio 1918, a Fossalta di Piave, viene
seriamente ferito ad una gamba per lo scoppio di un colpo di mortaio
e pallotole di mitraglia (è il primo americano ferito sul nostro
territorio).
Nonostante il dolore aiuta gli altri e questo gli fa ottenere la Croce
di guerra americana, la Medaglia d'argento italiana e la promozione
a Tenente.
Portato a Milano in Ospedale conosce una giovane Crocerossina, l'americana
Agnes von Kurowsky di origine tedesca, di cui si innamora; la loro
storia dura tutto il periodo della sua convalescenza e cioè
per tre mesi (ha ben 227 ferite). Al loro amore si riferisce uno dei
suoi romanzi più famosi "A Farewell to Arms"
(Addio alle armi) pubblicato nel 1929 e tradotto in italiano da Cesare
Pavese e Fernanda Pivano.
Tornato al fronte combatte con la fanteria italiana per una quarantina
di giorni; poi viene smobilitato.
Tornato in America è accolto da eroe; diviene collaboratore
del "Toronto Star".
Nel 1921 si sposa con Hadley Richardson, la sua prima moglie.
A dicembre partono per l'Europa; lui è il corrispondente dall'estero
del "Toronto Star". Vivono in Spagna, Svizzera e Francia,
dove si stabiliscono.
Qui, a Parigi, conosce Gertrude Stein, Ezra Pound, James Joyce, Francis
Scott Fitzgerald (questo periodo e' raccontato in modo molto appassionato
nel tardivo Festa Mobile, edito postumo nel 1960)
E' in questo periodo che scrive il suo primo romanzo, "In Our
Time" (1924).
Francis Scott Fitzgerald nota questo giovane scrittore e lo aiuta
ad avere una buona casa editrice.
Nel 1926 viene pubblicato il romanzo che lo rende famoso: "Fiesta",
dedicato alla Spagna. Divorzia da Hadley e si sposa con Pauline Pfeiffer
con la quale torna in America andando a vivere a Key West, in Florida.
In questo periodo suo padre si suicida e la cosa ferisce molto il
nostro Ernest.
Tornato a vivere in Europa pubblica "Addio alle armi"
(nel 1929).
Nel 1932 pubblica "Death in the Afternoon" (Morte
nel pomeriggio), dedicato alle corride.
Va in Spagna durante la Guerra Civile Spagnola come corrispondente
del giornale dell'Esercito americano "First Army", ma ben
presto combatte tra le file dei repubblicani.
Nel 1937 pubblica "To Have and Have Not" (Avere e
non avere) e nel 1938 "The Fifth Column" and the
"First Forty Nine Stories" (La quinta colonna e I
quarantanove racconti).
Nel 1939 va a vivere a Cuba in una fattoria nei pressi dell'Avana.
Nel 1940 divorzia da Pauline e sposa Martha Gellhorn, una giovane
giornalista molto ambiziosa con la quale aveva già da tempo
una relazione.
Nell'ottobre del 1940 viene pubblicato "Per chi suona la campana"
dedicato alla Guerra Civile Spagnola; questo romanzo, se ce ne era
bisogno, lo rende ancora più famoso e gli fa avere anche l'inimicizia
di una certa parte politica del mondo (che fino ad allora lo aveva
osannato) che non gradisce la sua imparziale visione dei fatti.
Allo scoppio della II Guerra Mondiale torna in Europa al seguito dell'Esercito
americano, di nuovo come corrispondente di guerra; sbarca fra i primi
in Normandia ed entra a Parigi coi primi partigiani. Viene decorato
con la Bronze Star per il suo coraggio (insieme a dei partigiani libera
il famoso albergo "Ritz" dai tedeschi e lo tiene occupato
fino all'arrivo delle truppe liberatrici).
Nel 1946 si sposa per la quarta ed ultima volta, dopo aver divorziato
da Martha, con Mary Welsh anche lei giornalista.
Nel 1950 pubblica "Across the River and into the Trees"
(Di là dal fiume e tra gli alberi).
Nel 1952 pubblica "The Old Man and the Sea" (Il vecchio
ed il mare) che gli fa ottenere il Premio Pulitzer l'anno successivo.
Tanto è il successo di questo romanzo che nel 1954 gli
viene conferito il Premio Nobel per la Letteratura.
Ernest non partecipa alla cerimonia adducendo come scusa di soffrire
ancora dei postumi di un incidente aereo occorsogli in Africa; in
realtà attraversa un periodo di crisi nervosa.
Manda un discorso che viene letto il 10 dicembre 1954 dall'Ambasciatore
degli Stati Uniti in Svezia, John C. Cabot.
Registra il discorso per lasciarne ai posteri il ricordo: "Nessuno
scrittore che sa quali grandi scrittori non hanno ricevuto il Premio
può accettarlo se non con umiltà.
Non è necessario elencare questi scrittori.
Tutti qui possono fare la loro personale lista secondo la loro conoscenza
e la loro coscienza.
Sarebbe impossibile per me chiedere all'Ambasciatore del mio Paese
di leggere un discorso nel quale uno scrittore dice tutte le cose
che sono nel suo cuore.
Le cose che un uomo scrive possono non essere immediatamente chiare
e in questo a volte lui è fortunato; ma a volte sono abbastanza
chiare e da questo e dal grado dell'alchemia che lui possiede resisterà
o sarà dimenticato."
Nel 1960 un'infermità agli occhi gli fa temere la cecità.
Nel 1961 va a vivere a Ketchum, nell'Idaho, dopo che i rapporti con
la Cuba di Castro si sono guastati.
Qui trascorre i suoi ultimi momenti di vita continuando ad entrare
ed uscire dalle cliniche, ma senza compiere significativi miglioramenti.
Avviene anche un primo tentativo di suicidio fermato giusto in tempo
da Mary.
Il suo stato depressivo ha superato il livello di guardia e all'indomani
dalla dimissione dalla Mayo Clinic, in cui ha subito l'ennesimo elettroshock,
decide di togliersi la vita.
Mary Welsh racconterà che la sera prima il grande scrittore
sembrava sereno, l'aveva portata fuori a cena e aveva cantato con
lei una vecchia canzone prima di coricarsi; la mattina dopo fu svegliata
dal rumore del suo fucile.
E' il 2 luglio del 1961.