Circolo Culturale Albatross
VALERIO MAGRELLI
Poesie e altre Poesie (Torino, Einaudi 1996)

Ecce Video

In memoriam E. H.
ritrovato nel suo appartamento
nove mesi dopo il decesso
seduto davanti alla tv

I.
Morì fissando il suo Televisore
la sfera di cristallo del presente,
guardava il Niente e ne vedeva il cuore,
cercava il Cuore e non vedeva niente.

Chi sfidò il lezzo del buio malfermo
si accorse che veniva dall'Illeso,
non dal Morto, ma dal Morente Schermo,
non dal Corpo, bensì dal Video acceso.

Carogna divorata dagli insetti,
Il Monitor frinisce e brilla breve
senza più palinsesti e albaparietti.

La Sua vita larvale svanì lieve
(goal, quiz, clip, news, spot, film, blob, flash, scoop, E.T.),
circonfusa di niente, effetto neve.


II.
Per interposta decomposizione
(Transfert, Pasqua del Video, Eucarestia)
la parodia della Resurrezione
ebbe la forma di Tele-patia.

Fu una morte mimetica, vicaria,
e l'animula vagula, farfalla
luminosa del pixel, volò in aria,
blandula bolla che ritorna a galla.

Quale anima risale verso il cielo?
Se la merce, marcito status symbol,
si fa carne corrotta, rotto il velo

l'Immagine si muta in cirro, nimbo,
diventa puro spolverio, sfacelo,
onda di impulsi e interferenze, Limbo.


Lettera sull'invasione dei dinosauri


Quali linee ci uniscono a questo Walhalla zoomorfo
che attraversa le ere per sbocciare tra i giochi dei bambini,
con i suoi eroi prostrati, abnormi, corazzati da coltri
epiteliali, propaggini ortopediche, appendici caudali?
Bestie, ma nulla di bestiale resta
negli occhi dove passa disarmata la pena
di una specie destinata all'estinzione.
Il grande silenzio del sangue
pesa su questi orfani del futuro
e li fa tristi animali da congedo,
belve della malinconia, creature agoniche.
Dietro la loro fissità di totem
la goccia nera dello sguardo reca
una stremata dolcezza liminare,
una passiva potenza inesplicata,
una violenza senza genealogia.
E dunque non ruggire, Tyrannosaurus Rex, ma lascia,
fra il pietrame della corteccia cerebrale,
sul ticchettante châssis della gabbia toracica,
dall'albero frondoso e ventilato del tuo sistema nervoso centrale,
lascia brillare inerme la pupilla
lontana e irrevocata dell'infanzia.


Diffamazioni

A Pierpaolo Pasolini

Avrebbe minacciato un benzinaio
Con la pistola carica
di un proiettile d'oro.
Cineasta e poeta, orafo e orco!
Ma cosa contestare a quest'accusa,
l'arma o la sua pallottola?
Cosa rivendicare,
Santa Romana Chiesa o l'usignolo?
Quel colpo mai sparato
traversa la sua opera
piegandola ad un duplice ossimòro,
fantastico fantasma
di violenza e pietà,
di sangue e alloro.

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Valerio Magrelli

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