Storia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Storia di Palermo. |
Preistoria [modifica]
L'area della piana di Palermo, ma soprattutto i monti che la delimitano, sono abitati sin dal periodo preistorico, sono presenti, ancora adesso, i resti di questa presenza umana, l'esempio più importante lo troviamo all'interno della grotte dell'Addaura su un versante di Monte Pellegrino dove si aprono alcune cavità che erano abitate durante il paleolitico ed il mesolitico. All'interno di queste cavità sono state ritrovati reperti di ossa e strumenti utilizzati dalla caccia. all'interno di una delle grotte si trova un vasto e ricco complesso di incisioni, databili tra l'epigravettiano finale e il mesolitico, raffiguranti figure antropomorfe e zoomorfe. In mezzo ad una moltitudine di bovidi, cavalli selvatici e cervi, viene rappresentata una scena dominata dalla presenza di figure umane: un gruppo di personaggi, disposti in circolo, circonda due figure centrali con il capo coperto ed il corpo fortemente inarcato all'indietro.
« Le incisioni dell'Addaura costituiscono un insieme particolarmente suggestivo per il loro carattere decisamente scenografico, un caso limite in tutta l'arte Paleolitica. Inoltre, nonostante le innegabili affinità stilistiche e tecniche che legano le rappresentazioni di animali dell'Addaura a quelle dell'arte mediterranea ed in particolare di Levanzo, troviamo nella grotta palermitana qualcosa di completamente diverso da tutto quanto conosciamo fin ora nell'arte dell'antica età della pietra, cioè la figura umana trattata con spirito e con moduli stilistici che nulla hanno a che vedere con quelli che caratterizzano le altre figure antropomorfe sia della provincia mediterranea che di quella franco-cantabrica » | |
(Paolo
Graziosi, studioso di preistoria)
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Fondazione [modifica]
Palermo deve la sua fondazione ai Punici all'incirca nel VIII secolo a.C. con il nome Zyz, il fiore. Fino a quel momento l'area era stata un emporio commerciale e base d'appoggio per la Sicilia nordoccidentale. Subito acquisisce un'enorme importanza commerciale grazie alla sua posizione ma soprattutto ai due fiumi, il Kemonia ed il Papireto, che vengono utilizzati come porti creando così un'area protetta molto ampia. La forma della città ricorda anche un piede e viene, infatti, spesso definita Piede Fenicio. Di conseguenza diviene meta ambita per i Greci che popolavano la parte Orientale della Sicilia, i quali non riusciranno mai a conquistarla.
I Romani [modifica]
La prima conquista avviene da parte dei Romani che dopo un lungo assedio riescono a strapparla ai Cartaginesi di Amilcare Barca i quali si rifugiano alle falde di Monte Pellegrino (chiamato Ercta all'epoca) cercando di riconquistarla a più riprese, i tentativi dei Cartaginesi risultano vani e la città da questo momento in poi diviene a tutti gli effetti una conquista romana.
Gli Arabi [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Storia della Sicilia araba. |
Dopo la caduta dell'Impero Romano la Sicilia diviene meta dei Vandali che per lungo periodo la occupano. La svolta avviene intorno all'IX d.C. con l'arrivo degli Arabi che invadono la Sicilia e fanno di Palermo la sua capitale. Segni della civiltà araba sono rimasti nella toponomastica della colture, delle costruzioni architettoniche. Le tracce di essa sopravvivono nei monumenti della parte antica della città con i suoi cinque quartieri: il Kasr nella punta della Paleopolis; il quartiere della grande moschea; la Kalsa ossia Eletta; la zona degli Schiavoni e infine il Moascher. Il monaco Teodosio che ci ha fornito queste notizie ci riferisce che a Palermo erano presenti in quel periodo più di trecento moschee. La potenza musulmana fu, però, corrosa dalle lotte interne che aprirono la via agli stranieri finché nel 1072, dopo quattro anni d'assedio, Ruggero d'Altavilla, il primo conte Normanno, espugnava Palermo.
I Normanni [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Storia della Sicilia normanna. |
Nel 1071 d.C. i Normanni conquistano la città ed in poco tempo anche il resto dell'isola, anche in questo caso la capitale resta a Palermo. Il massimo splendore si ha sotto l'impero di Federico II. Proprio lo storico arabo Idrisi ci fornisce ampia testimonianza di questo periodo di tanto splendore, in cui fiorirono due importantissimi monumenti e cioè la Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o Martorana e la Cappella Palatina.
Età medievale e rinascimentale [modifica]
Dopo l'impero normanno si alternano molte dominazioni: gli Svevi dal 1194 al 1266, gli Angioini (i quali spostarono la capitale da Palermo a Napoli) dal 1266 al 1282, gli aragonesi dal 1282 al 1500 e gli spagnoli. Ecco cosa scrisse lo scrittore Albert Jouvin proprio durante il periodo spagnolo:
« Palermo non è convenevolmente paragonabile ad altra città che a Napoli, non soltanto perché è un'importante porto marittimo, sede di Arcivescovado, capitale di un Regno e residenza di un Viceré, ma anche perché deve essere annoverata tra le città più belle e le più grandi, ed è poste in un sito tra i più gradevoli di tutta l'Italia: essa sorge infatti nel bel mezzo di una campagna fertile, estesa per diverse miglia e circondata da colline ridenti sulle quali si trova la maggior parte delle splendide case di villeggiatura, dimore stagionali dei cittadini nobili e loro delizia in quanto godono della veduta del mare e dei più bei giardini d'Italia. In una parola non si può immaginare niente di più amabile, di più incantevole di questo luogo, di più dolce della sua aria; niente di simile alla grandiosità e alla magnificenza dei suoi palazzi, di più delizioso delle sue fontane e dei suoi giardini. Passeggiando per la città l'abbiamo ammirata di continuo notando la lunghezza delle sue strade tracciate in linea retta, che presentano una prospettiva infinita, tanto più godibile in quanto compresa tra due file di case veramente belle,tali da offrire non poco di letto a chi cammina tra esse. Quella del Cassaro è la più importante, sia per la sua lunghezza e per la sua larghezza, sia perché attraversa d'un punto all'altro la città che essa divide in due parti uguali. » |
Nel 1713 la città passa sotto la dominazione dei Borboni che spostano definitivamente la capitale del regno a Napoli, tale regno resterà sovrano fino all'arrivo dei garibaldini.