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troviamo ora sulla piazza di Santo Stefano (ora Garibaldi): oltre il Palazzo
Leoncelli, ci colpisce e che presenta qualcosa d’importanza, è la moderna
costruzione del palazzo Mattei. Da non confondere con quello dove fu formata la
storica Pace, come erroneamente parla qualche autore; ma quello appoggiato alla
chiesa. Il palazzo e stata opera dell’architetto Camporesi, quello stesso che
costruì il villino nell’interno della Villa Ludovica (ora Clementi).
Negli appartamenti di questo Palazzo Mattei vi sono decorazioni che meritano di essere ammirate, perché eseguite dall’esimio pittore romano Bartolozzi; anzi possiamo assicurare che sul fregio che abbellisce una sala, fra le tante figure, vi è dipinto il suo autoritratto.
In un’altra vi sono rappresentate alcune contrade della Cave sparita ed alcune contadine nei variopinti costumi folcloristici, riprodotte dal vero; di più osserviamo la vecchia piazza di Santa Maria (ora del Plebiscito) con la sua medievale colonna sormontata dalla famosa Sirena, emblema dei Colonnesi.
Nell’atrio del portone, su di una parete vi è murato uno stemma di pietra, che debba essere quello della famiglia Mattei. In questo palazzo hanno abitato, prelati e cardinali facenti parte della stessa famiglia. Ora, con la morte dei maschi discendenti, va estinguendosi, gli eredi hanno dato fondo a questa proprietà, vendendola a contadini. Queste sale, una volta scintillanti di ricchezza e di nobiltà, sono ora onorate da sacchi ricolmi di granaglie, che le mani callose dei contadini producono.