Palazzo Leoncelli

’angolo formato dalla via della Pace e Piazza Santo Stefano (ora Garibaldi) si erge maestoso un antico fabbricato di cui, il piano superiore ad ultimo, è occupato ora dalle Maestre Pie Filippine in seguito ad elargizione del Principe Barberini, che ne divenne proprietario, con l’obbligo di mantenere un Asilo Infantile d’ambo i sessi; il secondo piano di proprietà Mattei, si ricorda la Pace ivi sottoscritta nel 1557, fra il Duca d’Alba e i Caraffeschi.

Questo storico e severo palazzo del primo rinascimento, ha sofferto mille manomissioni, sopratutto nell’interno, da farci mettere in dubbio che esso abbia potuto essere un luogo di residenza signorile e convenire ambasciatori, viceré e cardinali per la firma di una pace, che diede sollievo a tanti popoli. Con l’andare del tempo ebbe trasformazione tali da vedere sofferente l’occhio dello storico e dell’archeologo. Anche un profano, entrando nel portone principale, vedere muri costruiti chiudenti porte e nascondendo stipiti ed architravi: ogni linea primitiva creata dal genio dell’epoca medievale, si perde formando stonature e brutture. I fasti di quei tempi si dimenticano fra quelle sale del Leoncelli, ora proprietà Mattei, agricoltore che per adottare la sua numerosa famiglia, trasformò gli ambienti a camerette, senza pensare a quale importanza storica fossero quelle mura.

Esiste tuttora quella forma di scalee e di passaggi con balconi interni da evocare ricordi di castellane Colonnesi. La presenza di uno stemma del Leoncelli scolpito sull’arco del portone d’ingresso, formato da due leoncini rampanti, ci assicura, e non ci mette in dubbio, essere questi il palazzo che si rese celebre per l’avvenuto trattato di pace.