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della Croce (oggi Piazza Santa Croce) era, nel 1909, un semplice spiazzo
sterrato sul quale avveniva il pubblico mercato del bestiame. Al fine di
favorire la libertà di transito e di sistemare definitivamente la zona
del mercato, il Comune decise di allargare la piazza e, a tal fine,
acquistò, il 2 ottobre 1910, un appezzamento di terreno di millecento metri quadrati,
confinanti con la piazza, dal proprietario Francesco Giorgioli il quale,
evidentemente restio a concludere l'affare, fu costretto con decreto ingiuntivo
a presentarsi per firmare il contratto. Contemporaneamente, Giulio Clementi, per
contribuire a meglio sistemare la piazza, donò spontaneamente al Comune un
pezzo di terreno adiacente, di circa settecento metri quadrati. Il Comune da
parte sua s'impegnò a costruire entro un anno un nuovo abbeveratoio sul lato
della prima casa del Giorgioli, a ridosso del muro di cinta che avrebbe dovuto costruire
lo stesso proprietari.
Ma nel giugno 1912 nulla ancora era stato fatto, né dal Comune né dal Giorgioli. Di ciò si lamenta in una lettera al Sindaco il generoso Giulio Clementi che, pur avendo subito provveduto a sterrare e livellare il terreno acquistato al Giorgioli, vedeva la piazza rimasta com'era due anni prima: non più di uno slargo polveroso che, nei giorni di pioggia si trasformava in un indicibile pantano.
In epoca più recente la piazza fu trasformata in giardino pubblico al cui centro fu posto il monumento ai Caduti in guerra, spostandolo dalla piazzetta antistante la stazione delle Ferrovie Vicinali.