2 – 9 Novembre 2005: UNA SETTIMANA A NAPOLI COME UNA PARENTESI DI SOLE

Avrei voluto poter scrivere questo racconto nel momento stesso in cui le cose della settimana scorsa succedevano; avrei voluto potervi esprimere quello che sentivo man mano che i minuti passavano; mi sarebbe veramente piaciuto fissare le emozioni sulla carta nell’istante stesso in cui mi facevano battere il cuore, sorridere e pensare a come mi sentissi bene, in pace con il mondo e con me stessa! Questo racconto l’avrei voluto iniziare il 2 Novembre alle 12:32, ora in cui, senza il minimo ritardo, sono partita da Bergamo alla volta di Milano. O almeno mi sarebbe piaciuto cominciare a scrivere alle 14:00, quando da Milano ha iniziato la sua marcia l’Eurostar che mi portava ancora una volta a Napoli. Invece oggi è l’11 Novembre, un mese freddo per chi come me risiede in una citta’ del Nord Italia. Sono sul treno ma questa volta è un semplice regionale che mi porta a scuola, come ancora mi piace definire l’Università. Guardo fuori dal finestrino ma vedo solo un muro bianco al di la’ di esso: eh gia’, mi ero dimenticata che quassu’ c’e’ la nebbia che copre con un velo bianco tutto e tutti! A Napoli invece c’e’ il sole, talmente caldo che anche quando si va a nascondere ti lascia dentro tutto il suo calore; mi manca molto la sensazione che sotto i suoi raggi ho di sentirmi viva!
Ma questo non e’ un racconto triste e nemmeno vuole essere malinconico e nostalgico, quindi chiudete gli occhi con me e immaginate…

Il viaggio e’ stato lungo ma il pensiero di dove il treno portasse ha reso quelle ore meno stancanti di quanto avrebbero potuto esserlo in un’altra situazione! Ad eccezione degli ultimi 10 minuti, in cui si e’ fermato in mezzo ai binari (poverino, anche lui aveva bisogno di sgranchirsi le gambe…ops, le ruote!), ha rispettato perfettamente gli orari senza accumulare ritardo. Appena scesa dal treno con trolley, borsone e borsetta (e con giacca in mano perche’ si schiattava per il caldo!) mi sono diretta subito verso il primo taxi pronto a partire…stavo andando a casa, quella che, forse molto immeritatamente, sento la mia seconda casa! E come in tutte le case che si rispettino c’era qualcuno che mi aspettava, e con la cena pronta! Rosaria non e’ semplicemente una zia “adottiva” come spesso dico, e’ come una seconda famiglia, e’ come una mamma, una sorella e un’amica insieme…ed e’ una persona meravigliosa, speciale, che mi ritengo molto fortunata di conoscere!

Sorvolo sui primi giorni partenopei e passo a raccontarvi quelle cose che, upassinamente parlando, vi interessano di piu’! Domenica, dopo un meraviglioso pranzo a base di genovese, che ho scoperto chiamarsi così perche’ chi la invento’ faceva Genovese di cognome, a casa della suocera di Maria, sono stata a teatro. Non vi ho mai parlato di Giulia nei precedenti racconti ma ora e’ venuto anche il suo momento. Sapete tutti sicuramente di chi sto parlando ma per chi ancora non lo sapesse Giulia e’ la nuova collaboratrice di Fede, è la donna del mistero che, nonostante il suo splendido nome, sul forum si fa chiamare “giacchetta”! Prima lavorava in redazione quindi la conosco dai tempi dello stage ed e’ stata anche lei protagonista dei racconti in cui vi parlavo di quella simpatica e affaccendata zona della Rai che e’, appunto, la redazione.

L’appuntamento con Giulia era fissato per domenica pomeriggio davanti al teatro Bellini. I miei tentativi per cercare di essere carina ed elegante, indossando un completino comprato da Motivi per le occasioni teatrali dei giorni napoletani, hanno rischiato di andare in fumo per colpa della pioggia prepotente che non si decideva a smettere. C’era stato bel tempo fino a qualche ora prima dell’appuntamento tanto da farmi sperare che i boccoli risistemati per l’occasione potessero reggere ancora fino alla sera dopo in cui era in programma lo spettacolo di beneficenza al Politeama. E invece niente da fare: sono arrivata all’Auditorium del Bellini fradicia come un pulcino con le punte degli stivali in camoscino rosa bagnate!

Lo spettacolo, “Idroscalo 93”, un monologo interpretato magistralmente dal bravissimo Ivan Castiglione, era incentrato sulla figura di Pier Paolo Pasolini, dalla cui morte ricorrono i 30 anni proprio in questo periodo. Castiglione, nelle vesti di un onnisciente narratore, ha raccontato con un ritmo concitato e incalzante la storia del poeta sulla cui morte non si e’ mai saputa la verita’. L’attore ne ha fornito un’interpretazione che pero’ non poggia su prove certe ma soltanto su indizi. Io sapevo chi era Pasolini ma tutti i probabili retroscena che la sua scomparsa nasconde non li conoscevo nemmeno in minima parte. E’ stato molto interessante cercare di capire e ringrazio Castiglione per la commozione con cui, prima di ricevere una gran quantita’ di sentiti applausi, ha recitato le sue ultime battute: “Io so la verita’ ma sono solo un poeta e non ho le prove per dimostrarla…”.
Finito lo spettacolo e salutato Ivan, cui andavano i dovuti complimenti, siamo uscite dal teatro scansando una schiera di ragazzine urlanti e schiamazzanti pronte, cosi’ strillavano, per andare ad una festa. Fuori intanto il cielo continuava a piangere ininterrottamente ma il ricordo del bel pomeriggio e la compagnia di Giulia facevano passare le intemperie in secondo piano.

Ed eccoci arrivati al fatidico lunedi’: dopo una giornata di pioggia incessante mi aspettava la serata organizzata in favore dell’Unicef al teatro Politeama. Gia’ tutto era stato programmato ancora prima della mia partenza da Bergamo; Patrizio sul suo Guestbook ci aveva comunicato dello spettacolo dicendo anche che tutti noi avremmo potuto presentarci all’ingresso del teatro come i ragazzi del suo sito. Grazie a Marta, che da Verona ha “complottato” per riunire quel 7 novembre quanti piu’ upassini sani di mente riuscisse, ho avuto il piacere di conoscere Annamaria, Silvietta e Alessia! Purtroppo mancava Massimo contro cui si sono accaniti prima la macchina che ha ben pensato di autodistruggersi e poi, proprio quella sera, un fastidioso mal di denti che gli ha impedito di raggiungerci! Annamaria e’ passata a prendermi in taxi; mi era stato detto che era un vulcano e infatti, nonostante il piedone, quella serata lei non aveva nessuna intenzione di perdersela! E la prima cosa che ha fatto e’ stata sorprendermi! Chi se lo aspettava che la zietta upassina mi portasse un pensierino niente po’ po’ di meno che da Stromboli?! Sono rimasta letteralmente con gli occhi sbarrati, ma perche’ questo regalo? Grazie Annare’! Ora, non e’ per il regalo ma le persone speciali si riconoscono dai piccoli gesti e questo pensiero piccolo ma grande mi ha fatto davvero restare senza parole! E finalmente, dopo mesi di reciproca conoscenza virtuale e dopo qualche anno di conoscenza “a prescindere” (come non averne mai sentito parlare?) c’e’ l’ho fatta a vederla in carne ed ossa! Nonostante non ci fossimo mai incontrate a me e’ sembrato di conoscerla da sempre…ma sara’ mica Upas a fare questo effetto? Anche con Marta e la Tentenna mi e’ successa la stessa cosa! Bello pero’, no?

Dopo essere arrivate al Politeama tra una chiacchiera e l’altra, mentre vedevamo sfilare davanti ai nostri occhi decine e decine di signore vestite di tutto punto con completini pieni di luci e piume, e’ arrivata anche Silvietta! Troppo carina e dolce pure lei…e troppo delizioso pure il suo papa’, ma poi vi spieghero’ perche’! Mentre aspettavamo di vedere arrivare anche Alessia, siamo andate ad accertarci di come e da che parte saremmo dovute entrare. Cosi’, dopo una foto scattata ad Annamaria incorniciata da sbandieratori e musici che accompagnavano l’entrata degli spettatori, abbiamo imboccato l’ingresso artisti. Ovviamente, e sottolineo ovviamente, chi pensate sia stata mandata avanti a parlare con il tipo della Security (o qualcosa del genere) che vedendoci entrare ci si e’ parato davanti? Ma io OVVIAMENTE! “Tu fai scienze della comunicazione” si e’affrettata a dirmi Annamaria. E grazie, ma intanto se c’era da fare qualche simpatica figuraccia OVVIAMENTE l’avrei fatta io, eheh! A dir la verita’ il tipo e’ stato abbastanza disponibile nei nostri riguardi: dopo averci fatto notare che sulla sua lista noi non eravamo contemplate, su nostro suggerimento ha fatto chiamare Patrizio. E lui e’ comparso quasi subito con il suo caldo e inconfondibile sorriso! Ci ha salutate ringraziandoci di essere venute e spiegandoci che se eventualmente avessimo voluto pagare ugualmente i 10 euro del biglietto erano comunque soldi destinati ai bambini del Niger. Annamaria ne ha approfittato per chiedergli del famoso e misterioso stage di recitazione che ancora non si capisce bene come, quando e da chi sarà organizzato! Abbiamo poi aggiunto che aspettavamo altre 3 persone e Pat ha fatto segnare sulla lista del tipo 6 persone del gruppo “forum di Un posto al sole”.

Intanto le tre superstiti non si decidevano a raggiungerci tanto che stavamo per crederle disperse, dal momento che lo spettacolo stava per iniziare. Dopo aver comunque recuperato Alessia e appurato che Giulia e Fede non sarebbero arrivate siamo entrate nuovamente dall’ingresso artisti. I posti in ogni caso non erano numerati e data l’ora i posti liberi cominciavano a scarseggiare…libere ci sembravano solo le prime 5 file davanti al palco che però erano riservate agli artisti! E qui viene il bello: Annamaria, all’appunto di una signora seduta in sesta fila che ci faceva notare l’impossibilità di occupare quelle 5 file di sedie, le risponde: “Embe’, io sono l’artista delle frittate!”. Troppo forte la zietta! Fatto sta che comunque noi 4 abbiamo alla fine deciso di dividerci: Silvietta e Alessia avrebbero cercato un posto in fondo al teatro mentre io e Annamaria, fortunelle, avremmo recuperato 2 posti in settima fila…certo non erano le prime ma si vedeva tutto lo stesso alla perfezione!

Spente le luci ecco salire sul palco Patrizio e Mario Porfito, ambasciatori Unicef e conduttori della serata insieme a Mimmo Esposito e Paolo Coletta. Lo spettacolo, “Accendiamo una stella”, giunto alla sua seconda edizione e dedicato ai bambini di quella zona povera e sfortunata dell’Africa che e’ il Niger, e’ iniziato con le voci del Coro Unicef Campania di una scuola media di Ercolano che hanno cantato “Azzurro” e “Che sara’” accompagnati dal gruppo sbandieratori e musici Citta’ Regia di Cava dei Tirreni, di cui vi ho parlato prima. Le loro belle voci, ha sottolineato poi Pat, saranno protagoniste della puntata di Upas che andrà in onda il 16 Novembre, nella quale, se non ho capito male, canteranno la canzone “Un po’ d’amore”. Perche’ e per come non si sa, ma mi sembra una cosa carina che anche Upas nel suo piccolo ricordi questi bimbi più sfortunati di noi! E’ la volta di Diego Watzke, ballerino del San Carlo, che si esibisce sul palco con 4 coreografie tratte da altrettanti quadri di De Chirico. Nonostante ci viene comunicato che questa seconda edizione già ha raggiunto e superato la somma raccolta l’anno precedente, appena i “Ditelo Voi”, cabarettisti abbastanza noti a Napoli, sono saliti sul palco hanno incentivato le offerte portando uno scatolone da riempire e hanno cominciato essi stessi a svuotarsi le tasche! Ed ecco di nuovo Pat in una delle sue chicche da scriversi e ricordare: viene dato un premio ad un gruppo di ragazzini diversamente abili avviati all’arte della pasticceria, non mi ricordo per quale motivo lo hanno ricevuto ma il nostro “Imperatore del sorriso” ne ha approfittato per citare il suo cortometraggio “Ho imparato a sognare”, che sapete tutti di cosa tratta, e ha poi aggiunto: “Questi bimbi sono diversi da noi ma, come noi, hanno bisogno di sorridere. Se li incontrate fermatevi, chiacchierate con loro!”. Pat ha citato poi Un posto al sole ringraziando i produttori e gli autori per l’importanza fondamentale che all’interno della soap viene data alla comunicazione. E così facendo ha introdotto Marina Tagliaferri, personaggio di Upas comunicativo per eccellenza per il ruolo di assistente sociale che ricopre, la quale, commossa per l’iniziativa ha detto: “Voi non sapete che vuol dire stare da questa parte con davanti il buio, mi arrivano tutti i vostri pensieri!”. Ha raccontato poi di aver sempre amato le favole e, per questo, di stare lavorando alla stesura di un libro oltre ad aver scritto una raccolta di preghiere agli angeli. Prima ci ha letto una favola africana e poi una delle sue preghiere, bravissima in entrambe le letture e con un’interpretazione da farmi immergere all’interno di cio’ che raccontava.
Mario Porfito ha chiamato poi sul palco i suoi colleghi de “La Squadra” Federico Tocci e Michela Andreozzi che, prendendolo in giro quasi come fossero sul set, hanno poi recitato alcune poesie.

L’ora tarda che si era fatta e la premiazione dei 4 ambasciatori Unicef con un Pulcinella ci hanno quasi fatto credere che la serata stesse volgendo al termine ma, eheh, ci sbagliavamo! Patrizio ha invitato il pubblico ad andarsi a rifocillare con un simpatico buffet a base di pasticcini che era stato allestito nel bar del teatro e che ci veniva offerto dall’Unicef, ricordando pero’ che al termine della pausa avremmo potuto assistere ad un pezzo di Mal’aria, il musical che vede protagonisti Serena Rossi e Gianni Lanni. Non prendetemi per una golosa senza limiti, ma mi sono ingurgitata ben 3 dolcini (e che bonta’!)…ma ero giustificata dal fatto che quella sera non avevo cenato affatto!

Quando si sono rispente le luci noi 4 ci siamo sistemate nelle poltrone riservate agli artisti, questa volta sì, tanto la maggior parte dei posti sarebbe rimasta vuota! Ma in quinta fila, dove eravamo, io ci sono rimasta poco perche’, appena sul palco sono saliti Serena, Gianni e poi l’intera compagnia di Mal’aria, mi sono spostata, con la scusa delle foto in seconda fila…e pure cosi’ ne sono venute sfuocate alcune e le altre comunque quasi tutte buie! Gli attori hanno interpretato un piccolo pezzo del musical ed e’ inutile che vi dica la bravura dei nostri che hanno 2 voci da far tremare le pareti! Ma la parte dell’intera serata che più mi e’ piaciuta e’ stato quando la compagnia ha intonato “We are the world” distribuendo le bandierine azzurre dell’Unicef ad alcuni spettatori e facendo si’ che, trasportati dal comune senso di solidarieta’ di quella sera, tutti si alzassero in piedi a cantare a gran voce! Con le luci improvvisamente accese i ragazzi di Mal’aria hanno fatto un giro in platea, sempre cantando insieme al pubblico.
La serata, dopo un simpatico quarto d’ora in cui Antonio Annona si e’ esibito al pianoforte, e’ terminata con la partecipazione del gruppo “I Via Toledo” che hanno cantato prima la “Rumba de scugnizzi” e poi tanta altra musica popolare.

Ed eccoci di nuovo fuori dal Politeama, purtroppo non siamo riuscite a salutare Pat per ringraziarlo della serata e di tutto quanto fa ogni giorno per noi nonostante i suoi mille impegni! All’uscita ci stava aspettando il papa’ di Silvietta che e’ stato cosi’ carino e gentile da riaccompagnare prima Alessia e poi me ed Annamaria alle rispettive case! Il breve “viaggio” di ritorno in macchina e’ stato colorato dalla telefonata di Marta che non si capisce bene come all’una di notte fosse ancora sveglia! Dopo un circolare giro di voci, in cui ha parlato anche con Silvietta e Annamaria, mi ha conferito la nomina di “reporter dei fazzolettini”, non so quanto sia un complimento ma almeno e’ originale! Non che Marta fosse improvvisamente impazzita, e’ che io le ho raccontato di aver preso appunti in vista di questo racconto su un fazzolettino di carta perche’ non avevo niente di meglio!

La mattina dopo, svegliandomi con una fatica immane per le ore piccole della notte passata, ho sperimentato la mia capacita’ di orientamento raggiungendo da sola quel piccolo angolo di paradiso, che tanto mi era stato dipinto dalla Pennina, che e’ San Gregorio Armeno! Non ci sono parole: e’ una strada troppo caruccia! Le botteghe artigiane dove fanno i presepi e le statuine sono tante e tutte troppo belle, non avevo mai visto niente di simile…e non potevo non farmi tentare dal comprare qualcosa…e cosi’, dopo aver visitato la bottega del Ferrigno, ne sono uscita con un Pulcinella che si dondola sdraiato dentro una botte! E in questa strada ho trovato persino un negozio di Napolimania! In realta’ era il secondo in cui mi imbattevo perche’ gia’ avevo ammirato tutto quello che contiene, esposto e non, il negozio di Via Roma. E per la seconda volta ho fatto la mia bella figura chiedendo, sicura del fatto mio, una mascherina (di quelle che si mettono sugli occhi per non prendere la luce) con la scritta “Faciteme sta’ quiet’”… ora, io quella mascherina non me l’ero proprio del tutto inventata perche’ ce l’aveva sugli occhi la Tentenna in una delle foto di quest’estate! I commessi, poverini, mi guardavano con tanto d’occhi perche’ pareva che parlavo di una cosa inesistente e mi hanno persino suggerito che al massimo loro potevano darmi la toppa con la stessa scritta! Ma quale toppa e toppa dei mie stivali? Io continuavo ad insistere ripetendo piu’ volte che una mia amica aveva comprato quella mascherina LI’, PROPRIO LI’, IN QUEL NEGOZIO!!! ...non sapevo che stavo facendo una delle piu’ colossali figure che sarebbero entrate nella storia: quella mascherina non e’ mai esistita, esiste quella toppa con la stessa scritta che quelle due furbe delle Brusadin hanno attaccato su una semplice mascherina nera…probabilmente raccattata in merceria!!! Grrrr, ma ditelo prima, no?

Vabbe’ e anche questa e’ andata, di corsa ma sono tornata a casa: il pomeriggio mi aspettava la Rai! Avevo tante di quelle “commissioni” da fare che per paura di dimenticarmele me le sono segnate…e questa volta non su un fazzolettino! Sono scesa dalla metropolitana a Campi Flegrei con un enorme sorriso stampato sulla faccia che non si decideva a darmi un’espressione un po’ meno ebete! Ma mi sentivo contenta, e si’ che quella strada l’ho percorsa un sacco di altre volte…eppure l’effetto che mi fa quando ci ritorno e’ sempre lo stesso! E il sorriso compare all’improvviso, per non abbandonarmi fino a quando varco i cancelli della Rai! Erano già le 15:15 e secondo i miei calcoli Marina Giulia, a cui dovevo dire parecchie cose sarebbe dovuta gia’ essere sul set…e invece e’ stata la prima persona che ho beccato passando davanti al bar. Mi ha riconosciuta subito, la sua memoria d’elefante non ha fallito, e cosi’ senza perdermi in inutili preliminari le ho chiesto se una volta finito di girare potevo parlarle due minuti perche’ avevo 1000 cose da dirle! Dopo essersi stupita per le “1000 cose?” mi ha detto che ci saremmo viste piu’ tardi!

Ho fatto allora un salto in redazione e poi uno da Fede e Giulia, nella cui stanza sono entrata con il mano il telefono e Marta che attendeva notizie dall’altro capo! E, sorpresa delle sorprese, mi sono ritrovata davanti Tony Santoro, o meglio Beppe Barile (…aiuto!!!!): e’ una persona proprio simpatica e Fede, dopo aver parlato con Marta, mi ha persino mostrato la foto di un quadro dipinto da lui in cui viene ritratta Eleonora e che verrà poi inserito nelle scenografie upassine. Dopo aver circolato un po’ con le due belle Webmasters, o meglio con una e mezza, mi sono improvvisamente ricordata della Cavalli…ho rimboccato il corridoio e sono piombata in studio per scoprire pero’ che la troupe era in pausa e che la Cavalli era gia’ andata via! Ed ecco un’altra bella figura: arrivata in redazione, sempre cercando MG, Maria mi suggerisce di chiamarla al telefono e dopo qualche mia esitazione, che pero’ Maria non riusciva assolutamente a comprendere, compone il numero e dopo averle semplicemente detto “Ti passo Erica” mi molla la cornetta in mano! Non era semplice dirle tutto quello che dovevo per telefono, a bassa voce e abbastanza velocemente; le ho solo accennato qualcosa ma come era comprensibile non sono riuscita a dirle quasi niente! Vabbe’, me la sono persa ma credetemi che non l’ho fatto apposta! Dopodiché sono tornata in studio dove invece ho trovato Pat intento a provare una scena con Luisa, Carmen e Lucianna (Dolly)…ho assisitito alle prove, alla registrazione e, a scena conclusa, ho finalmente avuto la possibilità di ringraziare da parte di tutti il nostro Patrizio come meritava! Gli ho chiesto il consenso per trasformare il gruppo in un vero e proprio sito Internet e lui, che inizialmente non capiva perche’ glielo stessi domandando, alla fine mi ha detto: “Volete il mio bene placido? Allora siete benedetti!” Mi ha abbracciato forte e lo ringrazio davvero tanto perche’ in quell’abbraccio c’era tutto l’affetto che da quando conosco Pat ha sempre saputo regalarmi…e prima di andarsene mi ha detto di abbracciarvi tutti, che appena ha un attimo rispondera’ all’intervista e di continuare a scrivere sul GB che lui ci legge sempre!

Prima di andar via ho incontrato anche Michelangelo e Riccardo, entrambi al trucco…Riccardo si e’ quasi arrabbiato perche’ vedendolo, senza nemmeno salutarlo, gli ho detto ”Come sei incolto!!!”…non vi dico perche’, non vi posso negare la sorpresa, ma lo scoprirete presto! Mickey, invece, che era tutto agghindato con i fazzoletti che la truccatrice gli aveva appena sistemato sul maglione, vedendomi riflessa nello specchio si e’ alzato rischiando che gli venisse sbavato tutto il trucco in faccia ed e’ venuto a salutarmi!

Che manca? Credo di avervi detto tutto! Sono uscita dalla Rai alle 19 passate, ormai era gia’ buio dal un bel pezzo e questo mi ha ricordato che la mia settimana di vacanza era terminata, il giorno dopo avrei dovuto affrontare il viaggio di ritorno a casa, ma soprattutto avrei dovuto lasciare Rosaria e questa e’ sempre la cosa che piu’ mi fa star male dopo queste mie brevi visite a Napoli! Ma so che anche lontana la mia zietta mi e’ vicina lo stesso e allora riesco ad accettare anche la distanza! Spero che il racconto vi sia piaciuto, ho cercato di ricordare tutto quello che avevo intenzione di dirvi, tutto quello che e’ successo durante quei giorni e tutto quello che comunque vi riguarda, capisco che non sia la stessa cosa ma vi ho portato con me… e speriamo che la prossima occasione di un altro soggiorno partenopeo non tardi a presentarsi!