PARLANDO DI UPAS...

1. Come è entrato UPAS nella tua vita? (Erica, Bergamo)

Patrizio: Grazie all’esperimento voluto da Minoli di portare in Italia questo genere di racconto e grazie al fatto che gli attori di un certo tipo lo snobbavano…per cui la lotta è stata pulita cioè senza raccomandati…io che venivo dal teatro e che non ero più felice di fare il gregario fidavo di potermi giocare criticamente e con energie costruttive una carta…Abbiamo avuto ragione noi… e oggi anche quegli attori con la puzza sotto il naso raccolgono i frutti della nostra sfida!!!

2. Non guardo Upas dall’inizio (purtroppo…perdonami!), ma so che i primi tempi non furono proprio facilissimi e che si è rischiato di far terminare questa “bella storia upassina” prima del tempo: voi, attori e tutto lo staff, come vivevate quei momenti? (*)

Patrizio: La nostra forza è stata quella di non fare gli ”scritturati” e i divi che si lamentano…i problemi cercavamo di risolverli e avevamo una rai alle spalle che ci consentiva di sperimentare.

3. Visitando il set di UPAS ho notato che esiste una bellissima sinergia tra gli attori come anche con tutti coloro che vi lavorano. Ciò è raro nel mondo dello spettacolo, dove regnano spesso invidie e gelosie: qual è il segreto di questo affiatamento? (Silvietta, Napoli)

Patrizio: L’energia positiva seminata dall’inizio e che ha sempre fagocitato un certo modo di essere attori che non ci piaceva…a noi storici!!!

4. Con quale, tra gli attori di UPAS, sei diventato più amico? (Imma, prov. di Napoli)

Patrizio:
Con tutti ho un bel rapporto, ma gli storici non usciranno più dalla mia vita: Marzio Onorato, Marina Tagliaferri, Adele Pandolfi, Luigi di Fiore, Francesco Vitiello, Maurizio Aiello e la prosciuttona mia: La Cavalli!!

5. Come vi siete conosciuti tu e Marina Giulia Cavalli? So che avete collaborato anche fuori dal set di UPAS: avete in mente qualche altra idea che vi vedrà uniti professionalmente? (Imma, prov. di Napoli).

Patrizio: Suo marito Roberto Alpi è un mio amico storico!!! La Cavalli era la sua aiuto regista quando firmò una mia commedia: Basso napoletano.

6. Io sono una fan di Vito Di Bella: non so se lo vedi spesso, essendo lui una guest, ma che tipo di persona ti sembra?(Imma, prov. di Napoli)

Patrizio
: Deliziosa!!!

7. Sai che sta combinando di bello in questi anni il “mio caro” Francesco (Vitiello)? Come prendesti la notizia che avrebbe lasciato il suo papà “televisivo”? (Reny Tentenna, Verona)

Patrizio:
Bene e male…ma io stesso credendo nel suo talento lo spinsi a scommettere ed ora sto aspettando a braccia aperte il suo ritorno!!!

8. Come riesci a conciliare UPAS con tutti gli altri tuoi mille impegni? (Carlo Roma)

Patrizio
: Io bene!!! La mia famiglia meno!!!

9. Qual è, tra quelle che hai girato, la scena Upassina che ti ha coinvolto di più emotivamente e quella che ti ha divertito di più? (*)

Patrizio:
So’ 2000 puntate… comunque la morte di Rita mi ha scosso,molto!!! Con Marzio mi diverto sempre!

10. Dal punto di vista dei rapporti umani, cosa ti ha dato e cosa ti sta dando ancora UPAS? (Erica, Bergamo)

Patrizio:
Molto perché mi ha allargato a dismisura la famiglia, sentire il vostro affetto e la vostra stima è meraviglioso.

11. Siete consapevoli che, per certe strane coincidenze della vita, a volte le storie che portate nelle nostre case ogni sera possono entrare nelle anime di chi vi guarda anche più di quanto ci si aspetta di solito da una soap? Ne avverti a volte la responsabilità? (*)

Patrizio:
Certo.

12. Che effetto vi fanno le “orde” vocianti di “upassini” che, durante i tour organizzati da Fede, vengono a sbirciare sul set, anche senza portare tutto lo scompiglio che creammo, involontariamente, noi sorelle “bruciaticce” tempo fa? (le sorelle Brusadin a quattro mani, Verona)

Patrizio:
Mi fate sentire a teatro…:GODO!!!

13. Hai mai pensato, anche solo per un attimo, di lasciare UPAS (nel caso non ci avessi mai pensato finora, non pensarci nemmeno in futuro, eheh!)? (Erica, Bergamo)

Patrizio:
Non dipenderà da me!!!

Ma voi sono certo mi seguirete!!!!
Baci da Patrizio Vostro


* intervista a cura di Marta Pennina, Verona