PARLANDO DI INFANZIA...

1. Cosa sognavi di diventare quando eri piccolo? E cosa hai realizzato da allora? (Alessia, Benevento)

Patrizio: Da piccolo sognavo ogni giorno un futuro diverso, mi bastava un libro un film un oggetto per trasformarmi continuamente…non lo sapevo, ma ero già attore. Per un lungo periodo giocavo con i libri contabili di mio padre (commercialista) e aprivo e chiudevo società con i miei cugini…ma tutto ho provato poi nella vita tranne che a far di conti…

2. Qual è il ricordo più bello della tua infanzia? (Marilena, Modena)

Patrizio: Per fortuna ne ho molti, ma ricordo volentieri le passeggiate notturne con mio padre, che non vedevo molto, quando esplodeva l’estate e il caldo non ci faceva dormire.

3. Da bambino quali erano le cose che ti facevano più paura? (Marilena, Modena)

Patrizio: La morte, forse perciò sono cosi’ assetato di vita…per il resto anzi, poche paure anzi anche incosciente.

4. Se dovessi descrivere il bambino che eri con tre parole quali sceglieresti? (Erica, Bergamo)

Patrizio: Curioso, buono, fantasioso.

5. Nonostante io abbia solo 23 anni le cose sono decisamente cambiate da quando ero piccola io, sia nel modo di giocare che di porsi: con tutti questi computer, questi giochi elettronici e la tv si va perdendo lo vero spirito del gioco, tu che ne pensi? (Marilena, Modena)

Patrizio: Temo per i miei figli, ma poi mi dico che anche la mia realtà non era quella dei miei genitori e dei miei nonni…l’importante e stimolare il tipo di approccio al gioco e alla vita… Essere sempre critici e fantasiosi.

6. Considerando che i tempi sono inevitabilmente e radicalmente cambiati, c’è qualcosa che hai avuto tu da bambino che i tuoi figli oggi non hanno e qualcosa, invece, che hanno loro e che a te sarebbe piaciuto avere? (Erica, Bergamo)

Patrizio: Io più di loro avevo una quantità di zie zii nonni e parenti portatori di tradizioni e affetto che vivevo per ragioni urbanistiche molto più intensamente di quanto non vivano i miei figli che invece godono di una presenza più costante di mia moglie e mia che, anche per età diversa da quella che era quella dei nostri genitori, ci permette di essere, in tutti i sensi, più vicini e disponibili.

7. Dicono che in ognuno di noi ci sia un’anima infantile e una adulta: in quali momenti viene fuori il bambino che c’è in te? (Erica, Bergamo)

Patrizio: Per fortuna e per il lavoro che faccio SEMPRE!!!!

8. Hai mai preso in considerazione l’idea di adottare un bambino a distanza? (Erica, Bergamo)

Patrizio: Faccio molto e felicemente per i bambini più sfortunati.

9. Come hai deciso di diventare ambasciatore dell’Unicef? (Erica, Bergamo)

Patrizio: Ha deciso l’UNICEF per me e la cosa mi inorgoglisce.

10. Oggi le cronache, anche televisive, ci "servono" dei fatti reali, che peggio non si può, sull'infanzia oggetto di sopruso e di violenza. Tacerli è come nascondere la testa sotto la sabbia, ma sfruttarli per l'audience, in ripetuti, estenuanti ed anche un po’ inutili talk show o “speciali” televisivi, mi sembra un po' perverso, come un'ulteriore (e neanche tanto gratuita) violenza. Tu che ne pensi? (Carlo Il Ragazzo, Verona)

Patrizio: Sono molto indignato su certa televisione e anche quando UPAS sottolinea o indugia su cose inadatte cerco sempre di attaccare…!!!

11. Lo scorso anno al Mondatori Junior Festival qui a Verona sembravi molto divertito da tutti i bimbi che ti ronzavano intorno: ricordi con piacere quella manifestazione? I tuoi bimbi si sono divertiti altrettanto? (*Marta Pennina)

Patrizio: Certo, io mi diverto spesso e facilmente e i miei figli anche.

12. Oltre a Matteo, il piccolo Patrizio di UPAS, hai mai recitato con un bambino? E’ più divertente o più impegnativo? (*Marta Pennina)

Patrizio: E’ più impegnativo, ma anche stimolante perchè quando “ci stanno” i bambini sono la verità assoluta.

13. Durante la trasmissione “Rewind – Visioni Private” hai raccontato che da piccolo, non potendo godere dei “vantaggi” di essere il più piccolo in casa tua, “emigravi” dalle zie per ricevere le dovute coccole e attenzioni: è andata davvero così? Hai qualche ricordo particolarmente caro legato a questo? (*Marta Pennina)

Patrizio: Si, è andata cosi. Tutto era meraviglioso…sembrava di essere in una commedia continua di Eduardo: personaggi meravigliosi, divertenti e generosi che orbitavano attorno la casa dei miei nonni.

Baci
Patrizio Vostro


* intervista a cura di Marta Pennina, Verona