PARLANDO DI "Giovanni Falcone", "La Freccia Nera" e...

1. Cosa ti ha affascinato di questi due nuovi personaggi da farti accettare con entusiasmo tali ruoli? Quale dei due personaggi hai sentito più lontano da te?

Carlo:
Come al solito i due personaggi sono tremendi, quindi molto lontani da me; su “falcone” è stato il rapporto con i Frazzi che mi ha spinto ad accettare il ruolo, sono una coppia di registi che mancavano nel mio cv e ci tenevo molto a lavorare con loro (continuo sempre a parlare di loro malgrado Andrea non ci sia più).

2. Ne’ “La Freccia Nera” ti ha stimolato particolarmente l’ambientazione in un’epoca diversa dall’attuale o, di solito, preferisci ruoli contemporanei?

Carlo: L’idea di stare a cavallo per mesi e l’amicizia che mi lega al regista F.Costa mi hanno fatto accettare con entusiasmo l’operazione, come già detto mi sono divertito come un bimbetto. L’ambientazione storica poi ha tutto un suo fascino potessi fare sempre personaggi d’epoca ne sarei felice!

3. C’è un aneddoto particolarmente divertente legato alla lavorazione di queste fiction?

Carlo: Lo dico alla 5.

4. Ci descrivi brevemente i due personaggi che hai interpretato in queste fiction? Quale dei due ruoli hai preferito ricoprire?

Carlo:
In G. Falcone sono il magistrato Rosario Lo Monaco l’unico personaggio di fantasia di tutto il film, in realtà nel mio ruolo sono sintetizzati quei tanti che remarono contro Falcone. Nella “freccia” sono Wolf Keller il comandante delle truppe di Monforte e braccio armato del cattivo Raniero di Monforte (E. Fantastichini).

5. Sapevi già andare a cavallo e tirare di scherma o hai dovuto imparare per l’occasione? Nel secondo caso, quanto tempo ti ha richiesto la preparazione?

Carlo:
Ho avuto in passato una grossa preparazione sia di equitazione che di scherma che mi sono tornati molto utili in questa occasione, ma andare a cavallo è uno dei miei sport preferiti per questo mi sono divertito molto senza sentire alcuna fatica. L’aneddoto ve lo dico ora; i primi giorni la produzione non credendo molto agli attori che avevano confermato di saper andare a cavallo ha fatto dei test per capire chi dicesse fesserie, infatti buona parte aveva spudoratamente mentito, compreso il sottoscritto che per non esagerare avevo semplicemente detto che un po’ me la cavavo. Arriva il giorno della mia prova al maneggio dove i cavallari di cinecittà avevano fatto la loro base. Mi danno la bestia, particolarmente nervosa, e monto un paio di minuti ,subito il capo degli stunt mi si avvicina e mi dice:che ce stai a fà quà? Morale non ho mai avuto bisogno della controfigura, mi hanno permesso di montare di tutto e ripeto sono stato felice come un bimbetto a cui hanno fatto il regalo preferito.

6. In entrambe queste fiction ti hanno affibbiato, come al solito, un ruolo di “cattivo cattivissimo”: la cosa ti diverte o ti infastidisce in maggior misura?

Carlo:
Ormai ho fatto l’abitudine a questi ruoli forse verrà di nuovo il momento che mi affideranno qualcosa di divertente, chissà?

7. Da Italiano e Siciliano come ricordi la terribile primavera-estate del 1992? Che effetto ti ha fatto riviverla anche solo per fiction?

Carlo:
Oltre al piacere di lavorare coi Frazzi c’è stata chiaramente anche una motivazione reale nel fare questa fiction cioè quella di partecipare ad una operazione di memoria storica, Dio solo sa quanto questo nostro paese abbia bisogno di memoria, di non dimenticare chi ha sacrificato la propria vita per il bene comune e purtroppo nella mia terra la memoria è corta davvero!

8. Che clima si è instaurato durante le riprese con gli altri colleghi?

Carlo:
Alcuni di voi mi conoscono; sul lavoro sono lo stesso, scherzo molto, insomma quando lavoro sto bene con tutti, quasi tutti!

9. Hai un’idea, almeno approssimativa, di quando avverrà la messa in onda di entrambe le tue ultime fatiche?

Carlo:
"Falcone" ai primi di ottobre, "La freccia" credo per fine novembre, "Il furto della gioconda", non so!

10. Come commenti l’esperienza di “Assassinio sull’Orient Express”, tua ultima fatica teatrale che hai rappresentato lo scorso 9 settembre a Roma in occasione della notte bianca?

Carlo: ALLUCINANTE….

11. Che ruolo rivesti nel corto “Una vita di corsa”, di Ferrantini, che stai girando in questa…lunga estate calda?

Carlo:
Si parla di finanziare (non di manovre) faccio la parte di un promotore finanziario senza palle che alla fine però le tira fuori…scusate la metafora!


intervista a cura di Marta Pennina, Verona