1. Cosa
ti ha affascinato di questi due nuovi personaggi da farti accettare con
entusiasmo tali ruoli? Quale dei due personaggi hai sentito più
lontano da te?
Carlo: Come al solito i due personaggi sono tremendi, quindi
molto lontani da me; su “falcone” è stato il rapporto
con i Frazzi che mi ha spinto ad accettare il ruolo, sono una coppia di
registi che mancavano nel mio cv e ci tenevo molto a lavorare con loro
(continuo sempre a parlare di loro malgrado Andrea non ci sia più).
2. Ne’ “La
Freccia Nera” ti ha stimolato particolarmente l’ambientazione
in un’epoca diversa dall’attuale o, di solito, preferisci
ruoli contemporanei?
Carlo: L’idea
di stare a cavallo per mesi e l’amicizia che mi lega al regista
F.Costa mi hanno fatto accettare con entusiasmo l’operazione, come
già detto mi sono divertito come un bimbetto. L’ambientazione
storica poi ha tutto un suo fascino potessi fare sempre personaggi d’epoca
ne sarei felice!
3. C’è
un aneddoto particolarmente divertente legato alla lavorazione di queste
fiction?
Carlo: Lo
dico alla 5.
4. Ci descrivi
brevemente i due personaggi che hai interpretato in queste fiction? Quale
dei due ruoli hai preferito ricoprire?
Carlo: In G. Falcone sono il magistrato Rosario Lo Monaco l’unico
personaggio di fantasia di tutto il film, in realtà nel mio ruolo
sono sintetizzati quei tanti che remarono contro Falcone. Nella “freccia”
sono Wolf Keller il comandante delle truppe di Monforte e braccio armato
del cattivo Raniero di Monforte (E. Fantastichini).
5. Sapevi
già andare a cavallo e tirare di scherma o hai dovuto imparare
per l’occasione? Nel secondo caso, quanto tempo ti ha richiesto
la preparazione?
Carlo: Ho avuto in
passato una grossa preparazione sia di equitazione che di scherma che
mi sono tornati molto utili in questa occasione, ma andare a cavallo è
uno dei miei sport preferiti per questo mi sono divertito molto senza
sentire alcuna fatica. L’aneddoto ve lo dico ora; i primi giorni
la produzione non credendo molto agli attori che avevano confermato di
saper andare a cavallo ha fatto dei test per capire chi dicesse fesserie,
infatti buona parte aveva spudoratamente mentito, compreso il sottoscritto
che per non esagerare avevo semplicemente detto che un po’ me la
cavavo. Arriva il giorno della mia prova al maneggio dove i cavallari
di cinecittà avevano fatto la loro base. Mi danno la bestia, particolarmente
nervosa, e monto un paio di minuti ,subito il capo degli stunt mi si avvicina
e mi dice:che ce stai a fà quà? Morale non ho mai avuto
bisogno della controfigura, mi hanno permesso di montare di tutto e ripeto
sono stato felice come un bimbetto a cui hanno fatto il regalo preferito.
6. In entrambe
queste fiction ti hanno affibbiato, come al solito, un ruolo di “cattivo
cattivissimo”: la cosa ti diverte o ti infastidisce in maggior misura?
Carlo: Ormai ho fatto l’abitudine a questi ruoli forse
verrà di nuovo il momento che mi affideranno qualcosa di divertente,
chissà?
7. Da Italiano
e Siciliano come ricordi la terribile primavera-estate del 1992? Che effetto
ti ha fatto riviverla anche solo per fiction?
Carlo: Oltre al piacere di lavorare coi Frazzi c’è
stata chiaramente anche una motivazione reale nel fare questa fiction
cioè quella di partecipare ad una operazione di memoria storica,
Dio solo sa quanto questo nostro paese abbia bisogno di memoria, di non
dimenticare chi ha sacrificato la propria vita per il bene comune e purtroppo
nella mia terra la memoria è corta davvero!
8. Che clima
si è instaurato durante le riprese con gli altri colleghi?
Carlo: Alcuni di
voi mi conoscono; sul lavoro sono lo stesso, scherzo molto, insomma quando
lavoro sto bene con tutti, quasi tutti!
9. Hai un’idea,
almeno approssimativa, di quando avverrà la messa in onda di entrambe
le tue ultime fatiche?
Carlo: "Falcone" ai primi di ottobre, "La freccia"
credo per fine novembre, "Il furto della gioconda", non so!
10. Come
commenti l’esperienza di “Assassinio sull’Orient Express”,
tua ultima fatica teatrale che hai rappresentato lo scorso 9 settembre
a Roma in occasione della notte bianca?
Carlo:
ALLUCINANTE….
11. Che
ruolo rivesti nel corto “Una vita di corsa”, di Ferrantini,
che stai girando in questa…lunga estate calda?
Carlo: Si parla di finanziare (non di manovre) faccio la parte
di un promotore finanziario senza palle che alla fine però le tira
fuori…scusate la metafora!
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