La costruzione del campanile di Lio Piccolo. 1911

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Il quotidiano cattolico <<La difesa>>, che si pubblicava a Venezia ogni due giorni, in occasione dell’inaugurazione del campanile di Lio Piccolo dedicò due ampi servizi, uno il  12-13 ottobre 1911, e poi il 14-15 successivo. Nel primo servizio venivano ripercorse le vicende ottocentesche della chiesa, i passaggi di proprietà, il fatto che a partire dal 1900 nella casa canonica si fosse installato il cappellano che dipendeva dal parroco di Treporti.

In conclusione si evidenziava come il suono delle nuove campane riempisse <<di gioia e di tanto entusiasmo i poveri abitatori della frazione di Lio Piccolo, misera terra posta in fondo a deserta marina fra le parrocchie di Treporti e  Cavallino.>>

Il secondo articolo presentava un resoconto della visita del patriarca Aristide Cavallari citando parte del discorso dello stesso che qui riportiamo:

<<Avendo visto per la prima volta il campanile maestoso ed artistico, ne sono rimasto stupefatto, perché è un campanile che potrebbe anche stare benissimo in una grande città.>> Il giornalista proseguiva poi così:  <<Ed è questa una lode ben meritata per l’impresario sig. Bernardino Vendrasco di S. Zenone degli Ezzelino, il quale ideò e fabbricò la detta torre elegante in istile gotico. Già il geniale impresario ha eretto nella Trevisana molti campanili, facciate di chiese, ed altri edifici artistici. Dopo la amministrazione della cresima, nella sala della procuratoria, i  RR. Padri Armeni hanno offerto un banchetto di 36 coperti in onore del Cardinale Patriarca, sì benigno verso i reverendi Mechitaristi. Diversi furono i brindisi per l’occasione.>> 

A conclusione si può leggere il testo del discorso dell’armeno padre Narsete che prendeva spunto dai  destini di <<questi semplici abitanti di Liopiccolo>> per lodare le  scelte politiche dei Savoia che allora stavano combattendo contro il turco, storicamente persecutore degli Armeni, per il possesso della Libia.