DOLCE ULISSE
HO LASCIATO QUESTA TERRA IL PRIMO GIORNO DELL' ANNO. IL MIO NOME
E' ULISSE, SONO UN GROSSO TERRANOVA NERO. ORA VIVO NEL PONTE
ARCOBALENO, IL PARADISO DEI CANI, INSIEME A TANTI ALTRI AMICI. IL
NOSTRO DIO, IL DIO MATHAN, E' UN DIO BUONO E GIUSTO, COME QUELLO
CHE PREGATE VOI. QUI CI SONO VERDI PRATI, FRESCHI RUSCELLI PER
DISSETARSI, LA NOTTE NON VIENE MAI. IL NOSTRO DIO E' BUONO E
GIUSTO, PER QUESTO ORA POSSO SCRIVERE. NON SOLO : UMILMENTE GLI
HO CHIESTO SE AVREI POTUTO, NON VISTO, SCENDERE DI NUOVO SULLA
TERRA, PER STARE VICINO ALLA PERSONA CHE HO AMATO TANTO. COME LEI
AMAVA ME. E LUI ME LO HA PERMESSO. ORA SONO VICINO A LEI,
ACCOVACCIATO AI SUOI PIEDI, MA PURTROPPO NON PUO' VEDERMI. PERO',
IN CERTI MOMENTI, HO LA SENSAZIONE DI SENTIRE LE SUE MANI SULLA
MIA TESTA, LA SUA VOCE CHE MI CHIAMA. NO, QUESTA NON E' UN'
ILLUSIONE, MI STA CHIAMANDO DAVVERO. LA VEDO, E' LI' ALLA
SCRIVANIA E STA PIANGENDO, CON UNA FOTO IN MANO DOVE SIAMO
INSIEME SOTTO L' ALBERO PIU' ALTO DEL GIARDINO. IN QUESTA FOTO
LEI SORRIDE FELICE ED IO HO IL MIO GROSSO TESTONE APPOGGIATO ALLE
SUE GINOCCHIA. COM' E' BELLA QUANDO SORRIDE 1 ANCOR PIU' DEL
SOLITO, PERCHE' LEI E' DAVVERO BELLA E HA UN CUORE GRANDE. MA ORA
I SUOI OCCHI SONO TRISTI, SPENTI, DA QUANDO ME NE SONO ANDATO
OGNI GIORNO MI CHIAMA E PIANGE, PIANGE FORTE, URLA IL MIO NOME,
ED IO SONO LI', VICINO A LEI. MA NON PUO' VEDERMI, SE NON NE SUOI
SOGNI. E ALLORA, QUANDO SULLA TERRA IL SOLE SE NE SCENDE E
SPUNTANO LE PRIME, TIMIDE STELLE, PIANO PIANO ENTRO NEI SUOI
SOGNI, E SIAMO DI NUOVO FELICI INSIEME. MA ALL' ALBA, QUANDO IL
CIELO SI TINGE DI UN ROSA TEUE, IL SOGNO SPARISCE E TUTTI E DUE
RIMANIAMO CON UN FORTE DOLORE NEL CUORE. LA VEDO PIANGERE E NON
POSSO FARE NULLA, NULLA. SOLO GUARDARLA E SEGUIRLA IN TUTTI I
SUOI PASSI INSICURI DELLA VITA. MA ORA VOGLIO COMINCIARE A
RACCONTARVI DALL' INIZIO DI QUESTA STUPENDA STORIA. QUANDO LEI
VENNE A PRENDERMI, IO ERO IN UNA BELLA GABBIA CON I MIEI DUE
FRATELLINI. ERAVAMO MOLTO PICCOLI. LEI AVEVA UN VESTITINO ROSSO,
E CON IL VISO LUMINOSO PER LA GIOIA, SI E' AVVICINATA E CI
GUARDAVA SORRIDENDO CON I SUOI LIMPIDI OCCHI COLORE DEL MUSCHIO.
IO PENSAVO : " O GRANDE DIO MATHAN, TI PREGO, FA CHE SCELGA
ME ". ED IL MIO CUORICINO BATTEVA FORTE, PREGAVO PERCHE'
PRENDESSE ME. E COSI' FU. MI GUARDO' FISSO NEGLI OCCHI, IO
GUARDAI DENTRO I SUOI E CAPII, IN QUEL MOMENTO CAPII CHE NON CI
SAREMMO LASCIATI MAI PIU'. E COSI' E' STATO. MI PRESE TRA LE
BRACCIA E MI BACIO'. POI MI PORTO' IN UNA MACCHINA E COMINCIAMMO
IL LUNGO CAMMINO VERSO CASA. LA NOSTRA CASA. ERO PICCOLO, E UN
POCHINO PASTICCIONE, MA LEI NON SI ARRABBIAVA MAI, RIMETTEVA IN
ORDINE IN SILENZIO E MI ABBRACCIAVA. COSI' PER QUALCHE MESE. POI
CREBBI, E NON LE DIEDI PIU' QUESTI PROBLEMI, ANCHE SE COMBINAVO
QUALCHE MARACHELLA. MA VEDEVO CHE PER LEI NON ERA UN PESO,
PERCHE' L' AMORE CHE MI DAVA ERA COSI' GRANDE CHE NEMMENO TUTTI
GLI ANGELI DEL CIELO POTREBBERO IMMAGINARE. DIVENTAMMO
INSEPARABILI. QUANDO LEI ERA TRISTE, IO CORREVO A METTERE IL MIO
TESTONE SULLE GINOCCHIA PER DIRLE : " CI SONO QUA IO,
PERCHE' PIANGI, DUNQUE ? NON SAI CHE TI PROTEGGERO' SEMPRE ANCHE
SE DOVESSI PERDERE LA VITA PER QUESTO ? " E LEI CAPIVA, E MI
STRINGEVA A SE', ANCORA PIU' FORTE, LASCIANDOSI ANDARE AD UN
FORTE PIANTO LIBERATORIO, E MI ABBRACCIAVA, MI COCCOLAVA, PERCHE'
PERCEPIVA IL MIO GRANDE AMORE. E LEI AMAVA ME IN MODO
INDESCRIVIBILE, MI METTEVA DAVANTI AD OGNI ALTRA COSA. ERO PER
LEI L' UNICO AMICO E COMPAGNO DI VITA, E MI AMAVA PROFONDAMENTE,
COME UNA MARE AMA IL PROPRIO FIGLIO. MI HA CURATO, MI HA
MEDICATO, MI HA VEGLIATO QUANDO ERO MALATO. E POI, INSIEME, SI
ANDAVA A CORRERE LIBERI NEI BOSCHI, NEI PRATI, L' UNO VICINO ALL'
ALTRA , SEMPRE, ED ERAVAMO FELICI, CI SCAMBIAVAMO SGUARDI D'
INTESA ED IO VEDEVO IL SUO VOLTO PROVATO DA UNA VITA DIFFICILE E
PIENA DI TANTI DOLORI, ILLUMINARSI FINALMENTE DI GIOIA. QUANTO L'
HO AMATA ! E SONO STATO RICAMBIATO CON IL PIU' TENERO DEGLI
AFFETTI. MI PORTAVA A NUOTARE, PERCHE' SAPEVA CHE AMAVO L' ACQUA
FRESCA DEL FIUME, GIOCAVAMO CON LA PALLA E LEI RIDEVA COME UNA
BAMBINA. CHE DOLCE RICORDO
.MI DAVA CIBO BUONO E AVEVO
SEMPRE ACQUA FRESCA DA BERE. QUANDO TUONAVA, IO TREMAVO PER LA
PAURA E GRATTAVO IL PORTONE DI CASA. E LEI MI APRIVA, ANCHE SE
ERO TUTTO SPORCO E BAGNATO. MI METTEVO SDRAIATO AI SUOI PIEDI , E
NON AVEVO PIU' PAURA. IN CASA C' ERANO ANCHE DUE ALTRE
BESTIOLINE, MOLTO PIU' PICCOLE DI ME, CHE GLI UOMINI CHIAMANO
" GATTI ". IMPARAI SUBITO A GIOCARE CON LORO E SPESSO
LI LASCIAVO DORMIRE SULLA MIA SCHIENA. MI FACEVANO COMPAGNIA E
NON ERO AFFATTO GELOSO, PERCHE' ANCHE LORO MI VOLEVANO BENE.
ERAVAMO UNA BELLA COMPAGNIA, DAVVERO. MA LA MIA AMICA ERA MOLTO
MALATA E SPESSO SI ASSENTAVA PER LUNGHI GIORNI E ANDAVA A CURARSI.
PORTAVA SEMPRE CON SE' LA MIA FOTOGRAFIA. ED IO, PAZIENTE, L'
ASPETTAVO PER LUNGHI GIORNI E LUNGHE NOTTI DAVANTI AL PORTONE
DELLA NOSTRA CASA. SAPEVO CHE NON MI ABBANDONAVA, ME LO DICEVA
SEMPRE IN UN' ORECCHIO, MA SOFFRIVO PERCHE' LA VEDEVO STAR MALE.
E LEI SOFFRIVA PERCHE' DOVEVA LASCIARMI. MA QUANDO TORNAVA, SI
FACEVA FESTA GRANDE, AH, CHE GIOIA ! NON ERO TANTO CONTENTO
QUANDO MI PORTAVA DA UNA BELLA SIGNORA SEMPRE VESTITA DI BIANCO,
PERCHE' A VOLTE MI FACEVA UN PO' MALE. MA LEI ERA LI' VICINO CON
LA SUA MANO SULLA MIA TESTA ED IO MI TRANQUILLIZZAVO UN PO'. CON
IL PASSARE DEGLI ANNI, IMPARAI A NON AVER PIU' PAURA DELLA
SIGNORA VESTITA DI BIANCO, PERCHE' AVEVO CAPITO CHE ANCHE LEI MI
VOLEVA BENE. ED IL TEMPO PASSAVA, E IO ERO FELICE. AVEVO LEI E IL
SUO AMORE, COSA POTEVO PRETENDERE DI PIU' ? NULLA. E MENTRE IL
TEMPO PASSAVA, IL NOSTRO AMORE AUMENTAVA SEMPRE PIU'. PER ME, LEI
ERA LA COSA PIU' BELLA CHE AVESSI MAI VISTO PRIMA, LA LUCE DEI
MIEI OCCHI E QUANDO, LA NOTTE, VEGLIANDO SU DI LEI SDRAIATO SULL'
ERBA FRESCA DEL PARCO, ALZAVO IL MUSO VERSO IL CIELO E GUARDAVO
LE STELLE, MILIONI DI STELLE. MA NESSUNA AVEVA IL SUO SPLENDORE.
A VOLTE MI IMMALINCONIVO, PERCHE' SAPEVO CHE PRIMA O POI AVREI
DOVUTO LASCIARLA. E PREGAVO IL DIO MATHAN CHE NON FOSSE LEI A
LASCIARE ME. MI ACCONTENTO'. LA NOTTE DI QUESTO ULTIMO CAPODANNO
COMINCIAI A SENTIRE FORTI DOLORI E CAMMINAVO CON FATICA. LEI MI
PORTO' SUBITO DALLA BELLA SIGNORA VESTITA DI BIANCO CHE MI TROVO'
UN PO' MALANDATO.. ALLORA, OGNI GIORNO LA MIA AMICA MI DAVA DELLE
PICCOLE COSE BIANCHE, CHE IO DOVEVO INGOIARE. MA NON MIGLIORAVO.
ALLORA LA SIGNORA VESTITA DI BIANCO VENNE QUI PER CURARMI MEGLIO,
E VENNE TANTE VOLTE. MA IO PEGGIORAVO, ORMAI NON CAMMINAVO
NEMMENO PIU'. CAPII ALLORA, CON UNA GRANDE FITTA NEL CUORE CHE IL
DIO MATHAN MI CHIAMAVA E CHE AVREI DOVUTO LASCIARLA. QUALE DOLORE
SENTII DENTRO DI ME
..NON POTREI MAI DESCRIVERLO. MA IL DIO
MTHAN MI STAVA CHIAMANDO.. LEI, CON FATICA, MI PORTO' NELLA SALA
DOVE STAVA SEMPRE , A GUARDARE DENTRO UN QUADRATO LUMINOSO E A
SCRIVERE, E SI TRASFERI' A DORMIRE SUL PICCOLO DIVANO PER STARMI
SEMPRE VICINO. MI DAVA L' ACQUA CON LE SUE PICCOLE MANI, PERCHE'
NON RIUSCIVO PIU' AD ALZARE LA TESTA, MI ABBRACCIAVA STRETTO
STRETTO E METTEVA LEGNA NEL CAMINO, AVEVA PAURA CHE IO AVESSI
FREDDO. POI SI SDRAIAVA SUL DIVANO, MA IO SAPEVO CHE NON DORMIVA,
SI ASSOPIVA OGNI TANTO E BASTA, PERCHE' AVEVA PAURA CHE IO AVESSI
SETE. SI ALZAVA DAL DIVANO DI CONTINUO PER DISSETARMI. I SUOI
OCCHI ERANO VELATI, IL SUO VISO PALLIDO PER LA STANCHEZZA. ERA
STREMATA. MA NON MI LASCIAVA UN MOMENTO. UNA NOTTE, NEL MOMENTO
IN CUI IL CIELO COMINCIAVA A SCHIARIRSI, UNA NOTTE LIMPIDA D'
INVERNO, CAPII CHE IL MIO CUORE AVREBBE BATTUTO I SUOI COLPI
ANCORA PER POCO. LO CAPI' ANCHE LEI E VEDEVO GROSSE LACRIME
SILENZIOSE SCENDERLE GIU' DAI SUOI OCCHI STANCHI. CI GUARDAMMO A
LUNGO, UN TEMPO INTERMINABILE, E VEDEVO NEI SUOI OCCHI LA PAURA,
L' AMORE INFINITO, IL TERRORE, L' ANSIA, IL DOLORE, L' IMPOTENZA.
PIANGEVA, PIANGEVA E PREGAVA IL SUO DIO, INVOCAVA IL MIO NOME, MA
A NULLA SERVI'. MI ABBRACCIO' CON LE POCHE FORZE RIMASTE, LE
DIEDI IL MIO ULTIMO SGUARDO D' AMORE, E CHIUSI I MIEI OCCHI PER
SEMPRE. VOLAI SU, SU, SU IN ALTO NEL CIELO STELLATO FINCHE' VIDI
UNA LUCE E SENTII UNA VOCE DOLCE CHE MI CHIAMAVA. PENSAI : "
FORSE STO SOGNANDO, DOMANI MI SVEGLIO E CAPISCO CHE E' SOLO UN
INCUBO. " MA CAPII SUBITO CHE NON MI SAREI SVEGLIATO MAI
PIU', NON SU QUESTA TERRA. ALLORA SEGUII LA VOCE DOLCE CHE
CHIAMAVA IL MIO NOME E ALL' IMPROVVISO, MI TROVAI IN UN MAGNIFICO
GIARDINO PIENO DI ALBERI E FIORI COLORATI. VIDI ATTORNO A ME
CENTINAIA E CENTINAIA DEI MIEI SIMILI E MERAVIGLIATO, VIDI CHE
TUTTI SALTELLAVANO FELICI. CAPII DI ESSERE ARRIVATO SUL PONTE
ARCOBALENO, IL NOSTRO LUMINOSO PARADISO. E IMPROVVISAMENTE IL MIO
CUORE SI RIEMPI' DI GIOIA. SAPEVO CHE DOVEVO SOLO ASPETTARE, E
QUANDO ANCHE LEI, LA GIOIA DEL MIO CUORE, LA MIA GRANDE AMICA
SAREBBE STATA CHIAMATA, CI SAREMMO RIUNITI IN ETERNO E NESSUNO CI
AVREBBE PIU' POTUTO SEPARARE, NESSUNO. ALLORA COMINCIAI ANCH' IO
A CORRERE NEI PRATI FIORITI E PROFUMATI, INSIEME AI MIEI AMICI E
COMPAGNI, PERCHE' AVEVO LA CERTEZZA CHE UN GIORNO SAREMMO STATI
SEMPRE INSIEME, LEI ED IO, LIBERI PER SEMPRE. ED IL DIO MATHAN,
CHE E' BUONO E MISERICORDIOSO, MI FECE IL GRANDE DONO : QUELLO DI
FAR SCENDERE SULLA TERRA IL MIO SPIRITO. ED ORA IO SONO QUA,
VICINO A LEI, ANCHE SE NON PUO' VEDERMI. E LA VEDO QUASI FELICE :
FORSE ANCHE LEI HA CAPITO CHE CI RITROVEREMO, UN GIORNO, A
CORRERE INSIEME NEI VERDI PRATI DEL PONTE ARCOBALENO, DOVE LA
NOTTE NON SCENDE MAI E TUTTO E' COLORATO CON TINTE DOLCI E TENUI,
DOVE SCORRONO RUSCELLI DI ACQUA CRISTALLINA E LE GRANDI PIANTE
HANNO FOGLIE CHE SI MUOVONO PER UN VENTO LEGGERO CHE LE SFIORA.
SI', CI RITROVEREMO LI', ASSIEME, PERCHE' ANCHE IL SUO DIO E'
GRANDE E MISERICORDIOSO, NON CI SEPARERA' PER TUTTA L' ETERNITA'.
A VOLTE HO LA SENSAZIONE CHE LEI PERCEPISCA LA MIA PRESENZA : SI
FERMA, POI SI ALZA PIANO E VA ALLA FINESTRA. SI GUARDA IN GIRO
COME SE CERCASSE QUALCOSA O QUALCUNO, ED I SUOI OCCHI PER UN
ATTIMO SCINTILLANO : SI', SONO SICURO CHE AVVERTE LA MIA
PRESENZA, IN QUALCHE MODO. SOPRATTUTTO NEL BUIO PROFONDO DELLA
NOTTE. SI', PERCHE' LEI MI PARLA, LA SENTO. E LA SENTO ANCHE
PREGARE SOTTOVOCE IL SUO DIO GRANDE E MISERICORDIOSO PER ORE E
ORE, CHIEDENDOGLI LA GRAZIA DI FARCI VIVERE INSIEME, IO, LEI ED I
SUOI CARI CHE GIA' SONO ANDATI IN PARADISO NEI TEMPI PASSATI. ED
IL SUO DIO, CHE E' GRANDE E MISERICORDIOSO, ESAUDIRA' IL SUO
DESIDERIO, PERCHE' LEI LO PREGA ALL' INFINITO, FINCHE' LE SUE
PAROLE SI SPENGONO NEL SONNO. ANCHE ORA LA STO GUARDANDO : I SUOI
OCCHI SONO PERSI NEL VUOTO, SI TOCCA I CAPELLI E LA VEDO
PENSIEROSA GUARDARE FUORI DALLA FINESTRA. E AD UN TRATTO, SORRIDE
! SI', PERCHE' PER UN BREVISSIMO ISTANTE I NOSTRI OCCHI SI SONO
INCROCIATI ANCORA UNA VOLTA E LEI HA CAPITO, SI' HA CAPITO, HA
CAPITO ! ADESSO NON MI RESTA CHE ASPETTARLA, QUI, SUL VERDE E
LEGGIADRO PONTE ARCOBALENO. E PER IL RESTO DELLA SUA VITA
TERRENA, IO VEGLIERO' SEMPRE SU DI LEI, PERCHE' NESSUNO POSSA
FARLE ALTRO MALE, PERCHE' LA CATTIVERIA CHE MOLTI UOMINI HANNO IN
SE', NON LA SFIORI MAI PIU', MAI PIU'. LE STARO' SEMPRE VICINO,
FINO A QUANDO POTREMMO CORRERE LIBERI, ALLEGRI, GIOIOSI NEI
GRANDISSIMI PASCOLI DEL CIELO. PAOLINA, DOLCE COMPAGNA DELLA MIA
BREVE VITA, IO SONO QUI CON TE ED ANCHE SE NON PUOI SENTIRMI,
VOGLIO DIRTELO LO STESSO, IL CUORE ME LO IMPONE : " SEI
STATA TUTTA LA MIA VITA, TI HO AMATO QUANTO TU HAI AMATO ME, SEI
LA MIA STELLA IN CIELO ED IL MIO FIORE SULLA TERRA, IL MIO UNICO
, GRANDE AMORE. DORMI SERENA, AMICA MIA DOLCISSIMA, IO SONO QUI
VICINO A TE. CON TUTTO IL MIO AMORE. ARRIVEDERCI LASSU'. IL TUO
FEDELE COMPAGNO, ULISSE. "
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