C'era un volta un albero di Natale che bussava di porta in porta alla ricerca che qualcuno
l'addobbasse per le feste. Beto, questo era il suo nome, lavorò per molti anni nel circo
come giocoliere ma il suo sogno era quello di essere addobbato il giorno di Natale. Una mattina di dicembre scappò dal circo scavando una buca sotto il tendone e cominciò a bussare alle porte. Il povero abete veniva anche accolto nelle case ma, appena i bambini l'addobbavano con le palle, lui se le staccava e con queste comiciava a fare il giocoliere. Beto non fu mai un bravo giocoliere, finiva sempre che le palle cadendo si rompessero tutte ed il malcapitato albero buttato fuori di casa. Una mattina bussò alla porta della famiglia Stuzzichini che l'accolsero subito. Lo fecero sedere sul divano, gli offirono una sigaretta ed accesero la tv. "Mettiti comodo" dissero gli Stuzzichini "fra poco ti sistemiamo" e scomparvero scendendo in cantina. Dalla finestra del salotto picchiettò Roth, un passerotto amico di Beto: "Fuggi via di qua Beto!!! Questi sono gli Stuzzichini i famosi fabbricanti di stuzzicadenti". In quel momento si aprì la botola della cantina ed saltarono fuori gli Stuzzichini con tutta l'attrezzatura per fabbricare stuzzicadenti. Beto però, avvertito in tempo, saltò giù dalla finistra e si mise in salvo. Stava già per tornare al circo scoraggiato quando lesse sulla targhetta di una porta: campionessa di flipper Beto bussò. La padrona di casa fu proprio felice di vedere l'abete. L'addobbò con tutte le palle che lei vinceva a flipper, palle di ferro, dure dure che non si sarebbero neanche ammaccate quando l'albero le avrebbe fatte cadere, nel fare il giocoliere. Fu così che Beto trovò una casa per trascorrere il natale e poi crebbe alto e robusto con tutta quella ginnastica che faceva giocando con le palle di ferro. |