Da: Avvernire del 21.01.2000bar-54.gif (3312 byte)


PASSI AVANTI
Matrimoni
Coppie miste: dallo scandalo alla profezia

 

Una «Chiesa domestica» unita come anticipazione della comunione tra le Chiese. È l'idea portante del Testo applicativo sui matrimoni tra cattolici e valdesi-metodisti, che una commissione composta da rappresentanti delle diverse confessioni ha terminato di redigere pochi giorni fa. Il documento, che attende ora la ratifica della Cei e della Tavola valdese, è il frutto di un lungo lavoro iniziato nell'89. E testimonia come, nonostante le difficoltà su alcuni punti, il cammino ecumenico vada comunque avanti. Cattolici e valdesi-metodisti, già nel '97 avevano firmato un Testo comune su questo argomento nel quale si enunciavano i principi generali, sottolineando i punti condivisi della dottrina del matrimonio, pur senza trascurare le divergenze. Su quelle basi si trattava di costruire una vera e propria pastorale comune. È quanto ha messo a punto la commissione, che oltre a offrire un'interpretazione ecumenica dei canoni giuridici, nel Testo applicativo affronta anche temi come la preparazione al matrimonio, la sua celebrazione liturgica, il battesimo e l'educazione dei figli, il coinvolgimento delle rispettive comunità. «Si capovolge la prospettiva - spiega don Mario Polastro, uno dei componenti dell'organismo -: la coppia non va contesa, ma aiutata. Non è più un attentato alla propria comunità, ma un luogo di sperimentazione ecumenica». I valdesi, presenti in Italia fin dal Medioevo. sono una comunità che conta circa 30mila presenze, soprattutto in Piemonte. Nel 1532 hanno aderito alla Riforma protestante. L'organizzazione di Chiesa è strutturata secondo un modello presbiteriano-sinodale: la direzione della comunità è affidato non a vescovi ma a consigli di presbiteri eletti dai fedeli. Dal 1975 sono integrati con la Chiesa evangelica metodista d'Italia che conta circa 5mila membri. La collaborazione tra le due Chiese si traduce in una struttura amministrativa comune definita Tavola valdese. (a cura di Riccardo Maccioni e Giorgio Bernardelli)

 

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