PARTE QUARTA - LA PREGHIERA CRISTIANA

SEZIONE PRIMA - LA PREGHIERA NELLA VITA CRISTIANA

CAPITOLO SECONDO - LA TRADIZIONE DELLA PREGHIERA

2650 La preghiera non si riduce allo spontaneo manifestarsi di un impulso interiore: per pregare, bisogna volerlo. Non basta neppure sapere quel che le Scritture rivelano sulla preghiera: è necessario anche imparare a pregare. E' attraverso una trasmissione vivente (la sacra Tradizione) che lo Spirito Santo insegna a pregare ai figli di Dio, nella Chiesa "che crede e che prega" [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 8].

 

2651 La tradizione della preghiera cristiana è una delle forme di crescita della Tradizione della fede, in particolare per mezzo della contemplazione e dello studio dei credenti, i quali conservano nel loro cuore gli eventi e le parole dell'Economia della salvezza, e mediante la profonda comprensione delle realtà spirituali di cui fanno esperienza [Cf ibid].

 

Articolo 1

ALLE SORGENTI DELLA PREGHIERA

2652 Lo Spirito Santo è "l'acqua viva" che, nel cuore orante, "zampilla per la vita eterna" ( Gv 4,14 ). E' lui che ci insegna ad attingerla alla stessa Sorgente: Cristo. Nella vita cristiana ci sono delle fonti dove Cristo ci attende per abbeverarci dello Spirito Santo.

 

La Parola di Dio

2653 La Chiesa "esorta con forza e insistenza tutti i fedeli. . . ad apprendere "la sublime scienza di Gesù Cristo" con la frequente lettura delle divine Scritture. . . Però la lettura della Sacra Scrittura dev'essere accompagnata dalla preghiera, affinché possa svolgersi il colloquio tra Dio e l'uomo; poiché "gli parliamo quando preghiamo e lo ascoltiamo quando leggiamo gli oracoli divini"" [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 25; cf Sant'Ambrogio, De officis ministrorum: PL 16, 50A].

2654 I Padri della vita spirituale, parafrasando Mt 7, 7, così riassumono le disposizioni del cuore nutrito dalla Parola di Dio nella preghiera: "Cercate leggendo e troverete meditando; bussate pregando e vi sarà aperto dalla contemplazione" [Guigo il Certosino, Scala claustralium: PL 184, 476C].

 

La Liturgia della Chiesa

2655 La missione di Cristo e dello Spirito Santo che, nella Liturgia sacramentale della Chiesa, annunzia, attualizza e comunica il Mistero della salvezza, prosegue nel cuore che prega. I Padri della vita spirituale talvolta paragonano il cuore a un altare. La preghiera interiorizza ed assimila la Liturgia durante e dopo la sua celebrazione. Anche quando è vissuta "nel segreto" ( Mt 6,6 ), la preghiera è sempre preghiera della Chiesa, è comunione con la Santissima Trinità [Cf Principi e norme per la Liturgia delle Ore, 9].

 

Le virtù teologali

2656 Si entra nella preghiera come si entra nella Liturgia: per la porta stretta della fede. Attraverso i segni della sua Presenza, è il Volto del Signore che cerchiamo e desideriamo, è la sua Parola che vogliamo ascoltare e custodire.

2657 Lo Spirito Santo, che ci insegna a celebrare la Liturgia nell'attesa del ritorno di Cristo, ci educa a pregare nella speranza. A loro volta, la preghiera della Chiesa e la preghiera personale alimentano in noi la speranza. In modo particolarissimo i Salmi, con il loro linguaggio concreto e ricco, ci insegnano a fissare la nostra speranza in Dio: "Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido" ( Sal 40,2 ). "Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo" ( Rm 15,13 ).

2658 "La speranza non delude, perché l' Amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" ( Rm 5,5 ). La preghiera, plasmata dalla vita liturgica, tutto attinge all'Amore con cui siamo amati in Cristo e che ci concede di rispondervi amando come lui ci ha amati. L'Amore è la sorgente della preghiera; chi vi attinge, tocca il culmine della preghiera:

Vi amo, o mio Dio, e il mio unico desiderio è di amarvi fino all'ultimo respiro. Vi amo, o mio Dio infinitamente amabile, e preferisco morire amandovi, che vivere senza amarvi. Vi amo, Signore, e la sola grazia che vi chiedo è di amarvi eternamente. . . Mio Dio, se la mia lingua non può ripetere, ad ogni istante, che vi amo, voglio che il mio cuore ve lo ripeta tutte le volte che respiro[ Cf San Giovanni Maria Vianney, Preghiera].

 

"Oggi"

2659 Noi impariamo a pregare in momenti particolari, quando ascoltiamo la Parola del Signore e quando partecipiamo al suo Mistero pasquale; ma è in ogni tempo, nelle vicende di ogni giorno, che ci viene dato il suo Spirito perché faccia sgorgare la preghiera. L'insegnamento di Gesù sulla preghiera al Padre nostro è nella medesima linea di quello sulla Provvidenza: [Cf Mt 6,11; Mt 6,34 ] il tempo è nelle mani del Padre; è nel presente che lo incontriamo: né ieri né domani, ma oggi: "Ascoltate oggi la sua voce: "Non indurite il cuore"" ( Sal 95,8 ).

2660 Pregare negli avvenimenti di ogni giorno e di ogni istante è uno dei segreti del Regno rivelati ai "piccoli", ai servi di Cristo, ai poveri delle beatitudini. E' cosa buona e giusta pregare perché l'avvento del Regno di giustizia e di pace influenzi il cammino della storia, ma è altrettanto importante "impastare" mediante la preghiera le umili situazioni quotidiane. Tutte le forme di preghiera possono essere quel lievito al quale il Signore paragona il Regno [Cf Lc 13,20-21 ].

 

In sintesi

2661 E' attraverso una trasmissione vivente, la Tradizione, che, nella Chiesa, lo Spirito Santo insegna ai figli di Dio a pregare.

2662 La Parola di Dio, la Liturgia della Chiesa, le virtù della fede, della speranza e della carità sono fonti della preghiera.