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 Il Vampiro. Storia Vera
 Franco Mistrali

1869 

Franco Mistrali - Il Vampiro

Il Vampiro. Storia Vera

Keres Edizioni, 2011 - Euro 13,00
- Introduzione e cura di Antonio Daniele
- In copertina: Testa di Ofelia Pazza di Michele Rapisardi

Il primo romanzo italiano di vampiri

II
Recatosi a Monaco per superare un grave lutto, uno scrittore trova conforto nell’amicizia del conte Alfredo Kostia, giovane aristocratico polacco, che lo accoglie nella sua villa. L’artista scopre nel nuovo amico un animo sensibile e malinconico, e, soprattutto, un tragico segreto collegato ad un misterioso quadro, raffigurante una biancovestita Ofelia.
Durante una gita, Kostia rimane profondamente turbato alla vista di una donna bellissima ed inizia a correre come un forsennato. Come racconta allo scrittore, si tratta proprio della modella del quadro, la donna da lui amata un tempo. Pia Ludowiska, però, è morta dieci anni prima tra le sue braccia, ed il conte è convinto che sia diventata una vampira. La sua idea si rafforza quando, all’esumazione del corpo, nella bara vengono rinvenuti solo un anello d’oro con un rubino e un medaglione con ritratto.
In una realtà popolata di ombre e spettri, sullo sfondo delle sontuose ville e degli stupendi paesaggi monegaschi, di boschi siberiani, di castelli lituani e palazzi imperiali, Franco Mistrali racconta magistralmente una vicenda fitta di intrighi, complotti, vendette, attentati, tradimenti, fughe rocambolesche, rapimenti, languori sentimentali, passioni travolgenti, tragici amori. Il Vampiro. Storia Vera è una storia di sangue, mistero, magia, spiritismo, apparizioni, tra le prime di genere fantastico nella nostra letteratura e capostipite dei romanzi italiani di vampiri.

III
Il barone Franco Mistrali (1833-1880) fu giornalista, scrittore, garibaldino e convinto anticlericale. Tra il 1860 e il 1868, scrisse per la “Gazzetta di Milano” e pubblicò vari romanzi, tra cui Cinque Anni di Reggenza, che ebbe un certo successo e suscitò polemiche fino in Francia. In quegli anni si interessò anche di occultismo, recandosi alle sedute pubbliche dell’Istituto Zoomagnetico di Milano.
Nel 1861, uscì la sua prima opera di carattere fantastico, la raccolta I Racconti del Diavolo. Storia della Paura. Il pubblico, comunque, apprezzò soprattutto i suoi romanzi storici e le sue “storie aneddotiche”, tra cui Fra Hieronimo Savonarola Monaco, Ritratti Popolari, Le Guerre d’Italia da Villafranca ad Aspromonte.
Nel 1867 si unì alla Legione Romana del maggiore Ghirelli, e l’anno successivo si trasferì a Bologna, dove divenne direttore de “Il Monitore”, il più importante quotidiano cittadino. Nel 1873 rimase coinvolto nello scandalo della Banca di Romagna. Dal carcere continuò a dirigere “Il Monitore” e fondò “Il Piccolo Monitore”, in aspra polemica con la rivista satirica “Il Matto” di Carducci e Guerrini.
Scarcerato all’inizio del 1878, fondò “La Stella d’Italia”. Quando fu stroncato da un aneurisma cardiaco, il 18 dicembre 1880, molti giocarono al lotto i numeri relativi alla sua morte, che, a quanto si dice, uscirono tutti.

IV
«L’idea del Vampiro mi perseguitava: Vampiro, lo sapete, è il bevitore di sangue: spettro sepolcrale, esce dai cimiteri la notte, ravvolto nel suo sudario, e va in cerca delle vittime addormentate. Penetra nelle stanze come un fumo inconsistente: di preferenza gitta il suo amor fatale sulle giovani creature: anche il Vampiro fu uomo o donna e conserva la memoria dello stato primiero. La donna cerca i giovani dalle più robuste forme, i più prestanti, l’uomo cerca le più pure e belle fanciulle. Quando il mostro è entrato nella stanza e sta presso alla vittima, un sonno più pesante, un sonno magnetico, profondo, pesa sugli occhi suoi: lo spettro si china, scopre il seno palpitante e posa le labbra fredde dove batte il core: quel bacio richiama da una impercettibile ferita, la puntura di un ago d’oro, uno zampillo di sangue bollente, onda di vita. Quando l’oscena larva s’è dissetata alla cruenta fonte vanisce come è venuta, e la vittima, sciolta dal fascino, si desta affranta, spossata, non senza avvertire una strana doglia dal manco lato del petto.
Ma il Vampiro torna e ritorna: ciascun dì le forze della vittima vengono meno, finché l’inesplicabile languore la uccide: i medici pronunciano una delle solite parole latine o barbaricamente composte, mentre lo spettro si aggira invisibile in cerca di altri fatali amori».

Anticipando di un trentennio il Dracula di Stoker e di tre anni la Carmilla di Le Fanu, Il Vampiro. Storia Vera, pubblicato nel 1869, è tradizionalmente riconosciuto come il primo romanzo di vampiri della letteratura italiana e tra i primi in ambito internazionale.


Il libro si può acquistare su www.keresedizioni.com.