|
The Dark Screen. Il Mito di Dracula sul Grande e Piccolo Schermo
Gargoyle Books, 2008 - Euro 19,00
II
Nessun personaggio, reale o di fantasia, ha conosciuto più trasposizioni sullo schermo - cinematografico o televisivo - del Conte Dracula. La creatura di Bram Stoker precede di gran lunga, in tale primato, Sherlock Holmes (insediato saldamente al secondo posto). Quali i motivi di un successo così clamoroso e longevo? Come si è evoluta la figura del Principe delle Tenebre dagli albori del cinema all’era degli effetti speciali? Qual è il fil rouge che lega cineasti e interpreti tanto diversi tra loro, sconfinando nel musical, nel porno, nella pubblicità? The Dark Screen non è, attenzione, uno dei soliti libri di cinema, ricchi di foto e illustrazioni cucite insieme con un commento più o meno originale e corredate da un elenco di “schede” che oggi ogni fan può autonomamente (e gratuitamente) scaricarsi da Internet. Qui, il mito è analizzato nelle sue radici più remote e passato in rassegna in maniera completa e rigorosa, con competenza profonda e amore sviscerato, componendo un quadro di insieme probabilmente unico nell’ambito della saggistica su Dracula. Un’opera che affascina come un romanzo e che, nel contempo, fornisce allo studioso e al semplice appassionato una “summa” destinata a uscire dai confini nazionali e a proporsi come vera e propria pietra miliare nella lunga e variegata produzione letteraria dedicata al Signore dei Vampiri.
III
Franco Pezzini (Torino 1962), laureato in Diritto Canonico con la tesi Esorcismo e magia nel Diritto della Chiesa, è studioso dei rapporti tra letteratura, cinema e antropologia, con particolare attenzione agli aspetti mitico-religiosi. Tra i fondatori della rivista “L’Opera al Rosso”, collabora a “L’Indice dei libri del mese”, a “LN-Libri Nuovi” e al sito Carmillaonline (letteratura, immaginario e cultura d’opposizione). Ha pubblicato i saggi Cercando Carmilla. La leggenda della donna vampira (Ananke, 2000), e - insieme ad Arianna Conti - Le vampire. Crimini e misfatti delle succhiasangue da Carmilla a Van Helsing (Castelvecchi, 2005).
Angelica Tintori (Milano, 1967), laureata al D.A.M.S. di Bologna dopo anni di frequentazione della Facoltà di Filosofia all’Università Cattolica di Milano. Lavora con il Museo Teatrale alla Scala nel 1995, ideando e curando la mostra “L’incantevole artificio - II melodramma nel cinema”. Dal ‘97 al 2004 è soggettista e sceneggiatore di Legs Weaver e Nathan Never per la Sergio Bonelli Editore. Pubblica il suo primo libro nel 2000 con la PuntoZero di Bologna: Michael Crichton - Medici, dinosauri & Co.; mentre l’ultimo è C.S.I. - Crime Scene Investigation per la collana I Telenauti (Delos Books) che ha anche curato. Scrive su varie testate, ultima delle quali “Fiction Tv”, e collabora con alcune università e festival letterari.
IV
Hanno scritto di questo romanzo
Una lunga cavalcata nella cinematografia sul Principe delle Tenebre, dalla “A” di Abbott and Costello... alla “Z” di Zoltan...
Dario Gulli, Horror Show
Negli Stati Uniti, gli autori di un’opera come questa riceverebbero una cattedra onoraria a Yale...
Alan D. Altieri
|