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La
Prigioniera di Roccia
Morton
Sidney
Editore ERP Roma, Collana "I racconti di Dracula" prima serie,
n.65 Marzo 1965 - L. 150
- Pag. 120
- Copertina realizzata dal pittore Mario Ferrari - Roma
TRAMA
Il professor Leopoldsen, una autorità mondiale nel campo del
magnetismo terrestre, e il brillante assistente Ernest Douglas
arrivano a Milestone, sperduto paese nel Galles meridionale. Il loro
scopo è compiere osservazioni e ricerche sul magnetismo terrestre
nell’anno geofisico internazionale.
I due scienziati, l’anziano professore e il giovane assistente,
prendono alloggio nella villetta della signora Katrin Dorsen che vive
con la figlioletta Mary. Qui installano un laboratorio e incominciano
i lavori di rilevazioni, misuramenti, campionatura delle rocce su
Mount Hill. Mount Hill è una collina rocciosa, brulla e nerastra che
è temuta dai contadini superstiziosi del villaggio.
Durante la permanenza a Milestone, in autunno inoltrato, Douglas fa
alcune strane riflessioni. Il vecchio professor Leopoldsen alto e
ossuto si rivela un profondo conoscitore del suo lavoro ma anche un
uomo enigmatico. Il fatto che egli abbia scelto proprio Mount Hill per
le sue ricerche. E poi la sua originale filosofia della vita; il
taccuino di appunti che tiene sempre con sé e non permette mai a
nessuno di leggere.
Una notte Douglas incontra Rachel, la bella zingara che vive in un
carrozzone alla base di Mount Hill e fa l’amore con lei. Poi Douglas
conosce Martin, un ubriacone piccolo col naso grosso e arrossato
dall’alcool. Costui sembra sapere tutto sulla vita a Milestone e
afferma che il professore è un assiduo frequentatore della zingara
Rachel.
Douglas deve assentarsi per andare all’Università a prendere alcuni
strumenti scientifici. Al suo ritorno dopo un paio di giorni trova il
paese in subbuglio. Alcuni scalmanati hanno aggredito il professore
che si trova adesso nell’ufficio di Polizia del sergente Jack. Una
testimone accusa il vecchio professor Leopoldsen della scomparsa di
Mary la figlioletta della padrona di casa. Prima di venir rinchiuso in
cella Leopoldsen fa a Douglas una raccomandazione: “Consultate il
mio taccuino di appunti se volete salvarmi...”
Douglas conosce Doris Mitern la maestra della bambina scomparsa e da
lei apprende cosa è successo durante la sua assenza. La bambina aveva
portato a scuola una misteriosa roccia trovata nella campagna sotto
Mount Hill. La roccia aveva una fosforescenza verdastra e lasciava
un’impronta scura. La maestra Doris aveva portato la roccia al
professor Leopoldsen e questi si era fatto portare da Mary sul luogo
del ritrovamento. A questo punto la bambina era scomparsa e la zingara
Rachel accusa il professore di averla rapita.
Douglas si reca al laboratorio e scopre che nel frattempo alcuni
vandali hanno fracassato tutto mentre la roccia e il taccuino del
professore sono scomparsi.
Infuriato Douglas si precipita di corsa all’ufficio di Polizia per
denunciare la distruzione degli impianti scientifici. E appena
arrivato il sergente Jack gli comunica la terribile notizia: il
professor Leopoldsen è stato trovato impiccato nella sua cella. La
Polizia crede che il professore abbia rapito la bambina e poi, preso
dal rimorso si sia ucciso.
Douglas non accetta questa spiegazione e sospetta che la montagna
racchiuda un mistero molto profondo. La stessa notte, alla luce della
luna Douglas e la maestra Doris decidono di esplorare Mount Hill per
cercare Mary e iniziano la scalata su per un sentiero. La montagna è
aspra e solenne fatta di picchi, rocce basaltiche e cespugli spinosi.
I due giovani trovano un pezzo del vestito della bambina scomparsa e
proseguono la salita su per un canalone. Sopra un cornicione trovano
ciottoli fosforescenti uguali a quello che la bambina aveva portato a
scuola.
Improvvisamente una tempesta violentissima investe la montagna; il
fisico e la maestrina rischiano di venire travolti finché trovano
rifugio in un cunicolo.
Ridiscendono all’alba, stanchissimi e Douglas affida alla maestra la
bisaccia con i sassi fosforescenti che ha raccolto, mentre un campione
lo tiene per sé. Poi si reca dal sergente Jack e apprende che la
piccola Mary è tornata a casa sana e salva. La ha trovata la zingara
Rachel.
Ma quella notte Douglas sente dei passi all’interno del laboratorio.
Qualcuno è venuto per rubare la pietra. Douglas lo rincorre nella
notte di luna e incontra Martin l’ubriacone. Egli ha visto qualcuno
entrare dentro il laboratorio. Lo stesso personaggio che vide anche la
notte nella quale sparì Mary.
Terrorizzato Douglas si precipita a casa di Doris, ma è troppo tardi.
La maestrina è scomparsa, così come la bisaccia con i sassi, e la
vecchia padrona di casa Miss Horn è morta.
Douglas lavora febbrilmente per arrivare a una soluzione e cerca il
taccuino di Leopoldsen. Finalmente ha una idea e pensa all’unica
persona che avrebbe potuto rubarlo. Allora corre nel carrozzone di
Rachel, la zingara, e fra stracci, paioli e radici trova nascosto là
il taccuino del suo maestro.
Arriva il sergente Jack insieme ad altri contadini. Sotto la
minaccia delle armi Douglas viene arrestato e condotto in carcere.
Viene accusato di aver rapito la maestra Doris e di aver strangolato
la vecchia Miss Horn. Douglas nega tutto con energia, ma c’è un
testimone che afferma di aver visto Douglas rapire la ragazza e
portarla su Mount Hill. Il testimone è la zingara Rachel.
Nel finale Douglas fugge disperatamente inseguito dagli abitanti di
Milestone, incitati dalla zingara.
Douglas e Doris riusciranno a salvarsi, a svelare in parte il
tenebroso e cupo mistero di Mount Hill che lascerà un segno sulle
loro vite.
Morton
Sidney pseudonimo del dott. Franco Prattico (1930) Roma. Scrittore
giornalista alla Repubblica. Autore di romanzi gotici ricchi di
atmosfera, suspense e una dolce malinconia.
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