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 Dr. Albert Hellwig
 Profanazione di cadaveri ed omicidio per la superstizione sui Vampiri in Russia
 Leichenschändung und Mord infolge Vampyraberglaubens in Russland (1908) *

hellwig
La credenza universale nei vampiri è ancora particolarmente diffusa, soprattutto nelle terre slave. Si crede che i vampiri provochino epidemie catastrofiche, come la peste o periodi di siccità. Non passa anno in cui questa credenza non porti ad una serie di profanazioni di tombe in Russia o nelle terre slave del sud. Ai vari casi dei quali Löwenstimm ci ha dato notizia, si aggiunge un gran numero di crimini simili di data più recente. Qui vogliamo solo descrivere un caso, che è recentemente apparso sui giornali, e che inoltre risulta particolarmente interessante, dal momento che unisce caso la profanazione di cadaveri ed il sacrificio di vite umane, la qual cosa, secondo la mia conoscenza, è senza paralleli. Nel Prettiner Zeitung del 15 Agosto 1905 si leggeva quanto segue:

“Una triste immagine della superstizione e del basso livello culturale della popolazione delle campagne russe ce la dà un rapporto da Odessa sull’omicidio di un parroco russo, a Sviza Krivza nella penisola di Crimea. Siccome una grossa siccità ha rovinato i raccolti di quest’anno, il popolo credeva che questa sfortuna fosse causata dalla morte di un vecchio uomo che veniva ritenuto un Opyr cioè un mago, poiché dal suo funerale in marzo non aveva ancora piovuto. Per questo la credenza popolare era che lo spirito del mago dovesse essere placato, e perciò bisognasse disseppellire i suoi resti a mezzanotte ed un pope li avrebbe poi dovuti benedire con dell’acqua santa per quindi poterli riporre nella tomba. Domenica scorsa gli abitanti del villaggio sono andati con una lunga processione fino al sagrato della chiesa, con ragazzi e ragazze che tenevano fiaccole accese, ed in testa alla processione suonatori di violino e flauto che suonavano canzoni a lutto. Quindi il cadavere del mago fu disseppellito, messo in posizione seduta contro un albero e poi, guidati dalla musica dei suonatori, dai 40 ai 50 contadini eseguirono una danza particolare attorno al cadavere. Subito apparve in mezzo ai danzanti il pope del villaggio, padre Constantin, ed i contadini lo acclamarono con gioia, perché pensavano che volesse benedire il cadavere con l’acqua santa, così da dare efficacia alla loro cerimonia. Ma il prete li sgridò per la loro barbarie, contraria al volere divino, maledisse la loro superstizione e naturalmente si rifiutò di prendere parte a cerimonie così peccaminose e pagane. Allora i contadini, che sicuramente erano anche un po’ ubriachi ed inebriati dalla musica e dal ballo, divennero furiosi contro il loro prete ed urlavano che egli era il vero mago, e che lo spirito del morto era entrato nel suo corpo per causare nuovi danni. La massa fanatica prese il prete e lo gettò nella tomba aperta, quindi gli buttò sopra il cadavere e ricoprì il tutto di terra e pietre. Il lunedì mattina, il commissario di polizia, avvertito da due donne, mandò gente al cimitero per disseppellire il tumulo, ma del prete trovarono soltanto il cadavere. I tentativi di rianimazione non ebbero successo: la morte era avvenuta per soffocamento.”

Analizziamo adesso il caso: la siccitá e la conseguente carestia vengono attribuite alla morte del mago diventato vampiro. Per rompere l’incantesimo è necessario disseppellire i resti del morto e benedirli con acqua santa, quindi riporli nella tomba; queste sono le idee di base del primo pezzo, non mostrano nessun dato nuovo, se non che il caso è un’interessante ulteriore conferma della continuitá di questa credenza.
Continuando: il prete che sorprende la folla nel rito superstizioso viene accolto con entusiasmo all’inizio, ma quando, contro il parere della massa, si rifiuta di procedere alla sperata benedizione del morto, si trasforma di colpo l’umore della massa popolare: credono che lo spirito del morto sia entrato nel prete ed in seguito a ció sia il prete la vera e propria causa della siccitá. Nel suo fanatismo selvaggio la massa cattura il prete e lo seppellisce vivo assieme al cadavere del supposto mago.
Interessante questo processo come classico esempio di crimine collettivo, causato da fanatismo e superstizione. Il rapido cambiamento d’umore dalla gioia entusiastica all’odio piú selvaggio, che senza riflettessione porta all’omicidio, è tipico della suggestione di massa. È sempre stato pericoloso opporsi alle idee superstiziose della massa, particolarmente (come in questo caso) quando si tratta di usi radicati da molto, che sono fondati su una specie di legittima difesa contro l’influsso, che si credeva deleterio ed in altro modo non alienabile, di un essere certamente dotato di forze sovrannaturali. Per la massa fu quindi molto facile considerare chi la contraddiceva come avvocato delle streghe, dei vampiri ecc... che parlava a favore di questi esseri portatori di disgrazie proprio perché era uno di loro. Quindi il furore popolare si dovette abbattere naturalmente contro il pope, quest’avvocato dell’illuminismo, che si sarebbe potuto ritenere molto fortunato se ne fosse uscito vivo. Allo stesso motivo si puó ricondurre il fatto che alcuni anni fa in Russia dei contadini durante un’epidemia di colera volessero seppellire vivo un prete, il quale poté salvarsi da questa terrribile fine soltanto con uno strategemma.
Inoltre è interessante che in questi casi riaffiori l’idea del sacrificio umano. Si mostra quanto abbia ragione Löwenstimm quando nella presentazione di sage popolari noti il bisogno di sacrifici umani: “queste favole vivono nel ricordo del popolo. Ma nei giorni di grande bisogno, quando epidemie, raccolti scarsi, carestie colpiscono il paese, queste sage diventano vive e vite umane cadono a sacrificio di questa pazzia.” All’inizio la folla non ha assolutamente intenzione di sacrificare una vita umana per calmare la carestia. Addirittura la profanazione del cadavere (che si ritiene necessaria per bandire il male secondo gli usi della Russia del sud) è molto lieve, probabilmente influenzata da consuetudini religiose: si vuole solamente benedire il corpo del vampiro con dell’acqua santa e quindi riconsegnarlo alla madre terra e non (come avviene di solito in altre zone della Russia) profanare proprio il corpo piantandogli un picchetto nel petto, oppure buttandolo in un burrone o in acqua, o bruciandolo, o rendendolo innocuo in un’altra maniera violenta. Troviamo qui nella Russia del sud una forma molto lieve che probabilmente ha un sottofondo religioso: non si costringe piú il vampiro attraverso delle regole violente ad essere innocuo, ma si cerca di raggiungere questo scopo atraverso la benedizione e, dandogli la pace eterna, togliendogli il motivo per il quale fino ad allora ha portato sfortuna ai viventi. Nonostante tutto comunque, come vediamo, salta fuori l’antica idea del bisogno di un sacrificio umano per alienare la malasorte con violenza elementare e selvaggia. È infatti risaputo che proprio per questi crimini di massa la cattiveria primitiva, giá da tempo non piú usata, diventi nuovamente viva. Prova di ció è la suggestione di massa quasi estatica in tutti i sensi (cosí come, per esempio, nell’epoca del terrore durante la rivoluzione francese) e le odierne rivoluzioni popolari dei contadini in Russia.
La lezione che da ció ci deriva è la seguente: anche un’idea che si crede da tempo estinta puó rientrare in vita subito, particolarmente sul terreno del fanatismo, e che oggigiorno anche nelle culture piú elevate, dove forme di superstizione criminale non sono apparse da decenni, un giorno queste potrebbero riavere opera pratica.



* Questa relazione viene qui tradotta in italiano, per la prima volta, in esclusiva assoluta per il Catafalco. La copia originale è disponibile presso la Biblioteca Nazionale di Napoli.





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