Ah! Che cosa ti fa mai soffrire, infelice cavaliere,
che pallido erri e solitario?
Ah! Che cosa ti fa mai soffrire, infelice cavaliere,
così stravolto e immerso nel dolore?

Vedo sulla tua fronte un giglio,
con vapori d’angoscia e stille di febbre;
e sulla tua gota una morente rosa
anch’essa rapida avvizzisce...

Dèh, non indugiare oltre allora...


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