A Realizzare i due luoghi di culto fu un monaco, tal Ferdinando Paura, che ben presto venne in contrasto con la nobile famiglia degli Zupi. Ecco le due versioni dei fatti: La
versione degli Zupi. "
E' nel
territorio di questo villaggio che giù, sulla spianata, poco prima
che la strada rotabile s'incomincia a svolgere intorno alla collina su
cui sorge Castrolibero, si trovano due chiesette, l'una di fronte all'altra,
ed entrambe dedicate a San Francesco di Paola. La più antica è
quella posta sul confine orientale del latifondo Santa Lucia, di diritto
patronato della famiglia Zupi. E che è stata edificata nel 1868
nel modo seguente. Ferdinando Paura di Raffaele, da Castrolibero, era
un contadino che aveva a mezzadria del terreno facente parte del latifondo
Santa Lucia, di proprietà del signor Giovan Battista Zupi fu Carlo,
ricco proprietario nativo di Cerisano. Nel 1868 il Paura, mosso da un
vivo sentimento religioso verso San Francesco di Paola, concepì
il disegno di edificare una cappella, dedicargliela ed aprirla al pubblico
culto ad onore del suo Santo prediletto. Ma l'idea del Paura non poteva
mettersi in pratica perché egli non disponeva di mezzi necessari
alla bisogna; ed allora si rivolse al suo padrone Giovan Battista Zupi,
per aiuti, e questi prestò non solo la sua annuenza, ma permise
al Paura di edificare detta cappella al limite orientale del suo Latifondo
Santa Lucia, concedendogli il suolo gratuitamente, bastevole per la edificazione
della cappella, della sagrestia e dell'abitazione del Paura istesso. Inoltre
concorse alle spese di costruzione, fornendogli il legname occorrente,
ed altri materiali, e il 4 gennaio 1877, cioè dopo che la chiesa
era stata costruita ed aperta al pubblico culto, venne stipulato regolare
contratto col Paura, fissando diritti e doveri da ambo le parti, col patto
esplicito che, alla morte del Paura, la chiesa dovesse restare di proprietà
esclusiva dello Zupi. Questa chiesetta, che prima era composta di una
sola navata con bellissimo altare di stucco e sul vestigio di detto altare
la nicchia con la statua del Santo, ebbe dal principio il concorso di
molti fedeli, che tuttora vi accorrono da ogni parte della nostra Provincia
non solo, ma anche da fuori, ed in ogni tempo molte grazie hanno ottenuto
dal Santo Calabrese, come ne fanno fede i doni votivi che numerosi si
vedono appesi alle pareti della chiesetta, e le cospicue offerte in oggetti
d'oro e d'argento, che continuamente vi affluiscono. In pochissimi anni
si sono raccolte ingenti somme, ed il Paura, avendo constatato che il
Santo fruttava alla chiesa tutti questi doni ed oblazioni, invece di pensare
ad ingrandire la chiesetta primitiva, sol perché non era di sua
proprietà, venne nella determinazione di costruirne una seconda
di maggiori proporzioni, e parimenti dedicarla al Santo miracoloso di
Paola. (Tratto da Carlo Zupi - Breve cenno storico sulla Chiesa di S. Francesco di Paola in Castrolibero (Cosenza) in Biblioteca civica di Cosenza
"Fu nel 1867
che per ispirazione divina venne in mente a Ferdinando Paura di Raffaele
di lasciare la vanga e darsi alla vita spirituale. Abbandonò la
famiglia e perigrinando di Santuario in Santuario piantò le tende
a S. Lucia Frazione di Castrolibero. Fu quivi che il Sig. Giovanni Battista
Zupi gli concesse un appezzamento di terreno per edificare una chiesuola
a patto che dopo la morte del Paura avrebbe dovuto rimanere di proprietà
della famiglia Zupi. Il Paura annuì e si diede all'opera. Non un
solo momento lasciò di lavorare e con tenacia e santa pazienza
riuscì con la questua a ragranellare i primi fondi onde dar principio
all'opera designata. Fu un miracolo. Appena avvenne la posa della prima
pietra si faceva gara da parte del pubblico ad offrire l'obolo e la mano
d'opera, tanto che nel 1869, cioè appena due anni dopo, il Paura
potè vedere coronato di gran successo il suo ideale. Consacrata
la chiesa il Paura vestì il saio e di Ferdinando si chiamò
Francesco, fu allora che fra Francesco sentì il bisogno di un aiuto
e ne invocò la grazia, grazia che non fecesi aspettare - poiché
dopo pochi giorni si presentò spontaneamente un tale Alessandro
Costabile e chiese di farsi frate - Vestì l'abito e cambiò
il nome in Fra Antonio. Questi accudiva alla questua continua - mentre
Fra Francesco era necessario in chiesa, ove da ogni parte della Provincia
accorrevano per chiedere grazie al Taumaturgo di Paola. Non passò
molto tempo ed il frate Antonio si stancò ed a nulla valsero le
insistenze del fra Francesco per farlo rimanere in convento. Si svestì
e ritornò alle ordinarie occupazioni. Intanto le esigenze del culto
crescevano, gli obblighi aumentavano ed era necessario un compagno. Si
rivolse allora il fr. Francesco ad un suo fratello di nome Giuseppe. Il
quale dopo entrato in Convento, prese il nome di Fra Luigi ma anche questi
dopo poco tempo seguì le orme del primo. Visto e considerato che
non era né facile, né possibile sottostare alla vigile regola
dei Paulotti imposta e scrupolosamente osservata di fra Francesco. (In Archivio Storico Diocesano Cosenza - Pubblicato per i tipi della Santelli editore 1992 in - A. Savaglio: "Le chiese di Castrolibero") SIAMO NEL 2004 Alberto Anelli
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