Politico
e Sindaco di Castrolibero 1975-1978
Nasce ad Altilia (CS) il 4 ottobre 1915. Muore in Castrolibero (CS) il 20 gennaio
1979. In gioventu' trova modo di dedicarsi alla composizione di poesie, anche
satiriche; di un romanzo ("Solo nel mondo"), di un dramma ("Il
trionfo della fede"): significativi protagonisti sono personaggi femminili.
Vince il concorso magistrale nel '41; vive prevalentemente in paese. Si iscrive
in Vigilanza didattica a Roma, conseguendo il diploma. Si iscrive in Materie letterarie.
Attende a studi impegnativi, sia a carattere filosofico che letterario. Traduce
dal latino opere significative quali il Miles Gloriosus (rivelando anche qui una
propensione per il dramma), Il Laelius, il Somnium Scipionis, il De oratore, passi
del pro Roscio Amerino, del Divinatio in Q. Caecilium, del pro Quinctio, delle
Istitutiones oratoriae; molte Odi di Orazio, il Carmen saeculare, qualcuno degli
Epodi. Lascia, dello stesso periodo, appunti di Letteratura italiana, di Pedagogia,
di Filosofia dell'educazione; di Letteratura francese (scritti anche in lingua
francese); brevi note su autori latini con importanti riferimenti ai generi letterari;
appunti di storia medioevale (su "La dominazione gotica" in particolare);
appunti di igiene. Partecipa a convegni scolastici negli anni della "ricostruzione".
Negli anni 1946 e 1947 vive a Napoli, ove partecipa attivamente alla organizzazione
della struttura sanitaria INCA-CGIL. Nel '47 e' eletto dirigente nazionale dell'organizzazione
ULT-INCA/CGIL nel congresso di Milano, dove ha modo di incontrare personalita'
politiche. Del periodo napoletano resta una raccolta di poesie, rivelatrici di
una condizione esistenziale individuale, calata nella realta' del tempo. Nel
1948 rientra ad Altilia, ove insegna e riprende la sua opera di educatore - un
vero cenacolo culturale - in favore degli studenti del paese e dei paesi viciniori:
prepara in discipline letterarie, filosofiche, scientifiche, matematiche, in francese.
Nel '49 consegue a Messina la laurea in Materie letterarie, discutendo la tesi
"Sibari e Crotone". Nel '50 si trasferisce a Cosenza (insegnando a Piane
Crati). Inizia in citta' una intensa attivita' culturale, politica, sindacale.
E' relatore ad un convegno magistrale nel '51. E' dirigente provinciale dell'AMI-SNASE,
Segretario provinciale dal '56 al '70; Membro del Direttivo Nazionale eletto nei
congressi di Salsomaggiore e Maiori. Nel '70 e' promotore della confluenza dello
SNASE nella CGIL-Scuola. E' vincitore del concorso direttivo ('56): scrive
appunti di diritto amministrativo; studia sul testo di legislazione scolastica
di Aldo Moro. Dagli inizi degli anni '50 tiene lezioni di Pedagogia, Filosofia,
Letteratura italiana per candidati ai Concorsi. Centra in particolare la sua attenzione
su Verga e il Verismo; su Dewey e la scuola attiva; su Kerchesteiner e la scuola
del lavoro; su Giuseppe Lombardo Radice, su Hessen. In particolare considera Dewey
in un possibile confronto con Hegel e soprattutto con Marx. Tiene "lezioni
politiche": e' per il superamento dell'autoritarismo didattico gentiliano
(identificazione dell'allievo col maestro); e' per l'antiautoritarismo, per il
libertarismo; per l'antiidealismo, l'inventivita', l'attivismo, per un pragmatismo
non fine a se stesso. Coglie i nessi scuola-liberta'-socialita'-democrazia. Considera
gli "autori" di Letteratura italiana non con una visione estetica fine
a se stessa, ma calati nella realta' storica e sociale del loro tempo, cogliendo
la loro peculiarita' e individualita'. E' socio della "Dante Alighieri";
socio dell'ADEPSI. E' socio fondatore del circolo "Mondo Nuovo": per
ambedue tiene delle conferenze-dibattito. Nel '70 e' ispettore scolastico.
Negli anni '50, dirigente provinciale della CGIL, e' contemporaneamente dirigente
provinciale del PSI, animatore della linea Basso di alternativa democratica. E'
consigliere comunale di Altilia e di Cassano Ionio. E' consigliere comunale di
Cosenza dal '60 al '68; partecipa alla fondazione del PSIUP nel '64, ne diviene
dirigente provinciale e segretario provinciale nel 71-72. E' consigliere comunale
di Dipignano nel 69-70, Consigliere regionale dal '70. E' Presidente del Consiglio
Regionale dal '73 al '75. Partecipa attivamente, in quella sede, al dibattito
istituzionale, drammatico in Calabria, da convinto regionalista e meridionalista.
Nel '72 presenta una proposta di legge regionale per il diritto allo studio, fondata
sulle idee che "la Calabria cambia se cambia il Paese" e che "il
diritto allo studio e' uno dei meccanismi importanti per promuovere il cambiamento
e nel contempo nuovi modi di convivenza sociale"; anticipa la "gestione
sociale" della scuola. Partecipa a molti convegni, anche in sede nazionale,
(v. Bari: su "Ricerca e Mezzogiorno"). Da Presidente del Consiglio
Regionale opera per dare spazio propositivo al Consiglio stesso, convinto assertore
del ruolo di indirizzo politico proprio della Regione, e quindi del Consiglio
regionale, piuttosto che di quello meramente "gestionale". Promuove
la creazione di una Rivista del Consiglio regionale, della biblioteca del Consiglio
regionale. Nel quadro della "Inchiesta delle Regioni sul neofascismo",
promuove il Convegno nazionale di Reggio C., con la Mostra della Resistenza e
della Deportazione (organizzata in collaborazione con il Consiglio regionale del
Piemonte), visitata da molte scolaresche calabresi. Promuove anche la pubblicazione
di un opuscolo, destinato agli studenti della Calabria, contenente il testo della
Costituzione e dello statuto regionale. Dal '75 al '78 e' Sindaco di Castrolibero.
Da' impulso ad una fervida attivita' politica, tesa a fare dell'Ente locale un
nucleo di vita democratica, che interpreta la riforma dello Stato in senso autonomistico
ed autenticamente decentrato. Non chiuso in una visione municipalistica, o
aridamente "amministrativa", e' attento ai problemi piu' generali della
vita nazionale (v. Discorso in occasione dell'assassinio di A. Moro; discorso
in ocasione della elezione di Pertini a capo dello Stato), pronto a cogliere i
segnali positivi, significativi sulla via del cambiamento. E' sostenitore di una
politica comprensoriale, dello sviluppo delle scuole di ogni ordine e grado nel
territorio comunale; promotore della costituzione della Biblioteca comunale con
compiti di Centro culturale zonale. Partecipa e promuove convegni sia culturali
che politico-amministrativi. Dal '76 al '78 e' Collaboratore culturale presso
l'Istituto Superiore di Scienze Sociali di Cosenza. Parallelamente all'altra attivita'
di funzionario della P. I., svolge anche intensa attivita' di studio (i poeti
piu' letti sono sempre Gozzano, Prevert, Proust, Hikmet); scrive appunti di didattica
di Italiano, Storia e Geografia. E' stroncato improvvisamente da un ictus
cerebrale, nel vivo della sua intensa attivita' di amministratore, di politico,
di intellettuale, all'eta' di 63 anni.
(Tratto
da uno scritto del Preside Prof. Elio Valentini)
|