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Vincitore di 6 Goya (2008)

Migliore Film, Migliore Regia, Migliore Attrice, Migliore Attore non protagonista, Attrice Rivelazione e Migliore Sceneggiatura

Nazione: Spagna

Regia e Sceneggiatura : Javier Fesser

Musica: Rafa Arnau

Attori: Nerea Camacho , Carme Elías , Mariano Venancio , Manuela Vellés , Jordi Dauder , Borja Navas , Emilio Gavira

Nota: questo film non è stato distribuito nelle sale italiane


Il Film che ha vinto più Goya nella storia è "IL MARE DENTRO" di Alejandro Amenábar (2004) che si è aggiudicato ben 14 premi. Per quel che vale, ritengo Amenábar uno dei migliori registi contemporanei.


GIAN ANTONIO ORIGHI - La Stampa 3/2/2009
MADRID
Camino, un nuovo Codice da Vinci, ha stravinto la 23ª edizione dei Goya, gli Oscar spagnoli. Ben sei statuette, le più ambite: miglior pellicola, regista, attrice principale, attrice rivelazione, attore secondario e sceneggiatura. Nella Spagna del premier socialista Zapatero, il film di Javier Fesser spara a zero contro l’Opus Dei e contro la beatificazione di Alexia González Burgos, morta nell’85 di cancro a 14 anni ma convinta dai genitori e dalla Opera di Escrivá de Balaguer (il cui principale testo si chiama Camino) a spirare felice nonostante le terribile agonia perché poi «l’attendeva il paradiso».

Inutilmente l’Opus Dei, fin dalla sua presentazione al Festival di San Sebastian nello scorso settembre, aveva protestato contro il regista e sceneggiatore Javier Fesser, 34 anni, finora conosciuto per la sua trionfale La grande avventura di Mortadelo y Fimemón (i fumetti più popolari castiglani, 5 Goya) perché «il lungometraggio offre una visione intrisa di pregiudizi negativi che finiscono per offrire un quadro falso e distorto dell’Opera».

Il Gotha del cinema ha coronato un film di 183 sconvolgenti minuti, in cui l’adolescente muore tra gli applausi di genitori e sacerdoti, e che, come ha commentato il cattolico Abc, «provoca o attrazione o rigetto». Ottimo il cast, tra cui la straodinaria 12enne Nerea Camacho (Camino), Carmé Elías (la madre della ragazza, già nota per la sua interpretazione in Il fiore del mio segreto di Almodóvar).

Il regista Fesser, che dopo la premiazione ha dichiarato di «aver solamente cercato la verità», stravolge la storia finora raccontata su Alexia, nata in una famiglia molto religiosa e benestante di Madrid. La ragazzina morí dopo undici mesi di agonia nell’ospedale di Pamplona, innamorata di un ragazzino che il regista chiama, non a caso Jesús (Gesú, nome comunissimo in Spagna). Secondo le testimonianze della famiglia, Alexia invocava continuamente Jesús, che per famiglia e clero era Gesú Cristo. Ma secondo la tesi del film, invece, l’adolescente chiamava in realtà il fidanzatino. La famiglia della beatificanda ha protestato contro le «invenzioni deformanti che presentano la storia in modo caricaturale e insultante». Il regista ha ribattuto: «La pellicola è una storia d’amore infantile ispirata a un fatto vero». Il film, uscito cinque mesi fa, nonostante la sua durezza, ha riscosso un discreto successo.

***

PAROLE CHIAVE:

Film liberamente ispirato alla storia di Alexia González Barros.

OPUS DEI

Sulla Critica all'Opus Dei: OPUSLIBROS

 

La Locandina del Film

Goya 2008: Gli altri vincitori

Miglior Attore

Migliore Attrice non protagonista:

Migliore Regista Esordiente:

Migliore Attore Rivelazione:

Migliore Adattamento:

Migliore Musica Orignale:

Migliroe Canzone:

Migliore Fotografia:

Migliore Montaggio:

Miglior Suono:

Migliori Effetti Speciali:

Migliore Direzione Artistica:

Migliori Costumi:

Miglior Trucco:

Migliore Produzione:

Migliore Film di Animazione:

Migliore Documentario:

Miglior Film Stranieri in lingua Spagnola:

Miglior Film Europeo:

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