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(da JobLavor)
La Scuola assume 20mila insegnanti di religione.
Continuano le novità in materia di istruzione. Dopo aver
presentato un piano di ristrutturazione dell'azienda scuola con
tagli a 3.500 posti di personale docente già dal prossimo
anno scolastico, per arrivare ai 36.000 posti in meno entro il 2004,
il Ministro Moratti promuove un disegno di legge, approvato
il 14 febbraio scorso dal Consiglio dei Ministri, con cui vengono
assunti dallo Stato italiano 20.000 insegnanti di religione cattolica.
Pagati dallo Stato e scelti dalla Curia. La retribuzione degli insegnanti di religione è a carico delo Stato; la loro scelta è della Curia, infatti immissione in ruolo
e il "licenziamento" saranno decisi dalla Curia, mediante
la concessione o la revoca dell'idoneità all'insegnamento.
La spesa prevista dal ddl è di 7milioni e 680 mila euro
per il 2002; e di 19milioni e 289mila euro a decorrere dall'anno
2003. Subito verrà assunto il 70% della quota: 14 mila insegnanti
di religione cattolica, che dovranno superare un concorso per titoli
ed esami e avere il benestare della Curia. Se poi il placet vescovile
viene meno, niente paura, non si viene licenziati, ma ormai, essendo
di ruolo, si ha diritto all'assegnazione di una cattedra compatibile
con il titolo di studio (alla faccia degli abilitati delle singole
classi di concorso).
Il concorso che dovranno superare i docenti di religione che insegnano
già da 4 anni nella scuola pubblica consiste in una sola
prova, "volta unicamente allaccertamento della conoscenza
dellordinamento scolastico, degli orientamenti didattici e
pedagogici relativi ai gradi di scuola ai quali si riferisce il
concorso e degli elementi essenziali della legislazione scolastica".
Statuto laico della scuola?
Immediate le reazioni dell'Unione degli studenti che vede
nel Ddl un "ennesimo attacco alla scuola pubblica", così
come Cobas e Cgil che vedono messo in pericolo lo statuto laico
e pubblico
dell'insegnamento. Cgil, Cisl e Uil scuola hanno inoltre indetto
una manifestazione nazionale che si terrà a Roma, il prossimo
9 marzo. La protesta si collega alla vertenza più generale
a sostegno della scuola statale e i suoi lavoratori in opposizione
alla Riforma dei Cicli e alla linea tenuta dal Governo sulla scuola.
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